• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Usa, sfiducia nel capitalismo: cosa rivela il sondaggio Gallup 2025

- di: Jole Rosati
 
Usa, sfiducia nel capitalismo: cosa rivela il sondaggio Gallup 2025

Gli Stati Uniti sono cresciuti con l’idea che il capitalismo fosse più di un sistema economico: un pilastro identitario, la garanzia del “sogno americano”. Ma i numeri dell’ultimo sondaggio Gallup – condotto tra l’1 e il 20 agosto 2025 e diffuso il 9 settembre – dicono tutt’altro. Solo il 54% degli americani esprime oggi un giudizio positivo sul capitalismo, sei punti in meno rispetto al 2021 e il dato più basso da quando, nel 2010, Gallup ha iniziato a porre questa domanda.

Il socialismo, parola a lungo considerata tabù nella politica statunitense, rimane minoritario ma stabile: il 39% degli intervistati lo valuta positivamente, mentre il 57% continua a respingerlo. È una minoranza consistente, che racconta di una nuova sensibilità soprattutto fra i giovani e fra i Democratici.

La frattura politica

La forbice tra i due partiti è netta. Tra i Democratici solo il 42% ha ancora un’opinione positiva del capitalismo, mentre due su tre guardano con favore al socialismo. Tra gli indipendenti la fiducia nel capitalismo scende al 51%, con una spaccatura evidente tra generazioni. Sul fronte opposto i Repubblicani restano compatti: il 74% sostiene il capitalismo e solo il 14% mostra simpatia per il socialismo.

Dentro il campo progressista pesa il lavoro di figure che hanno spostato l’Overton window: Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez da anni propongono una declinazione “democratica” del socialismo, con più intervento pubblico in sanità, istruzione, tasse e welfare. La loro presenza normalizza un lessico che, fino a poco tempo fa, era considerato impronunciabile nel mainstream americano.

Imprese e fiducia

Il sondaggio non si ferma alle categorie ideologiche. La fotografia delle imprese è spietata: 95% di giudizi positivi per le piccole aziende, considerate l’ossatura dell’economia reale; 81% per la libera impresa in generale. Ma per le grandi imprese il vento è contrario: solo il 37% le valuta favorevolmente, contro un 62% di giudizi negativi.

Il calo è strutturale: nel 2012 le grandi aziende erano apprezzate dal 58% degli americani, nel 2019 dal 52%. Oggi faticano a raggiungere la minoranza. La diffidenza colpisce in particolare i colossi della tecnologia e della finanza, percepiti come troppo potenti, poco trasparenti e scarsamente collegati al benessere collettivo.

Trump e il neocapitalismo dei favori

La sfiducia crescente ha anche una matrice politica. La stagione recente ha normalizzato l’idea che il mercato non sia più un campo di concorrenza aperta, ma una geografia di favori e punizioni. Dalle agevolazioni a campioni nazionali fino alle minacce di sanzioni mirate contro aziende “sgradite”, il capitalismo meritocratico lascia spazio a un capitalismo clientelare, dove la vicinanza al potere conta quanto – se non più – della competitività.

Per molti cittadini le decisioni economiche sono apparse arbitrarie o guidate da convenienze politiche. Quando la sovrapposizione tra potere politico ed economico diventa troppo evidente, non rafforza il consenso: lo erode.

Big Tech nel mirino

La crisi di immagine delle grandi imprese si intreccia con il crescente scetticismo verso Big Tech. Antitrust, multe, controversie sulla privacy e un dibattito acceso sull’intelligenza artificiale hanno spostato l’attenzione dal mito dell’innovazione senza freni al tema della concentrazione di potere. I giganti del digitale non sono più soltanto i motori della crescita, ma anche i guardiani dei dati e delle piattaforme che mediano conversazioni, relazioni e lavoro.

La nomina di profili con attitudine muscolare alla tutela della concorrenza segnala che anche l’establishment ha colto il vento del Paese: la richiesta sociale è di regole chiare, trasparenza e responsabilità, non di crociate ideologiche.

L’elemento generazionale

La coorte under 30 è più propensa a valutare positivamente il socialismo, tendenza che non si è invertita negli ultimi anni. È un dato cruciale: la prossima generazione di elettori porterà questa sensibilità ben oltre l’attuale ciclo politico. Le esperienze dirette – salari stagnanti, costo della vita, debito studentesco – incidono più dei manuali di economia.

Tre scenari

1) Regolazione e riforme. Rafforzare la tassazione sui super-ricchi, vigilare sui monopoli tecnologici, ampliare welfare e diritti sociali. È la via della “manutenzione straordinaria” del capitalismo.

2) Polarizzazione estrema. Repubblicani come custodi dello status quo, democratici spinti a sinistra: rischio di paralisi decisionale e riforme a singhiozzo.

3) Capitalismo ripulito. Le grandi imprese tentano di ricostruire consenso con pratiche e narrazioni green e inclusive. Se resta solo marketing, però, la frattura di fiducia non si ricompone.

Un sistema in discussione

Il sondaggio Gallup non decreta la fine del capitalismo americano, ma la fine della sua intoccabilità. Il sistema resta prevalente, ma non più indiscusso. Ed è forse questo il passaggio più radicale: la fede nel capitalismo come garanzia universale di progresso si incrina, specie tra chi si sente lasciato indietro. Servono proposte concrete – regolazione di Big Tech, trasparenza nelle grandi imprese, riduzione delle disuguaglianze – altrimenti il sentimento resta scontento, ma privo di uno sbocco politico credibile.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 30 record
Pagina
4
03/12/2025
Hegseth, dal “non obbedite” all’ordine “uccideteli tutti”
Nel 2016 Pete Hegseth affermava che i militari non devono eseguire ordini illegali. Oggi, ...
03/12/2025
Caso Venezuela, tempesta su Hegseth e Trump
Il secondo raid Usa del 2 settembre contro una nave di presunti narcos venezuelani travolg...
02/12/2025
Ue in bilico: no della Bce sugli asset russi, la guerra continua
La Bce blocca il piano Ue sugli asset russi congelati. L’Europa cerca nuove soluzioni per ...
02/12/2025
Armi all’Ucraina, il Governo accelera sulla proroga: domani pre-riunione, giovedì il decreto in Cdm
Armi all’Ucraina, il Governo accelera sulla proroga: domani pre-riunione, giovedì il decre...
02/12/2025
La vendetta di Trump scuote la giustizia Usa
La giustizia americana sotto pressione: il Dipartimento di Giustizia valuta nuove incrimin...
Trovati 30 record
Pagina
4
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720