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Il piano di sviluppo di Fiumicino vale 300.000 posti di lavoro

- di: Anna Montanari
 
Il piano di sviluppo di Fiumicino vale 300.000 posti di lavoro

Nella foto, Marco Troncone, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma; ⁠Janina Landau, giornalista moderatrice; ⁠Gaetano Quagliariello, Dean Luiss School of Government; ⁠Giampiero Massolo, Presidente Mundys; ⁠Marina Lalli, Presidente Federturismo; Vincenzo Nunziata, Presidente Aeroporti di Roma; ⁠Enzo Peruffo, Prorettore per la Didattica con delega alle Lauree Magistrali della Luiss; Alberto Petrucci, Head of the Economics and Finance Department della Luiss

Il Piano di Sviluppo sostenibile dell’aeroporto di Roma Fiumicino potrebbe generare circa 300.000 nuovi posti di lavoro complessivi in Italia e produrre fino a 70 miliardi di valore aggiunto. È quanto emerge dallo studio presentato nella Sala delle Colonne dell’Ateneo, condotto dal Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” della Luiss Guido Carli e curato da Enzo Peruffo, Direttore del Centro e Prorettore alla Didattica, e da Alberto Petrucci, Direttore del Dipartimento di Economics and Financial Markets.

Il piano di sviluppo di Fiumicino vale 300.000 posti di lavoro

La ricerca evidenzia anche un dato rilevante per la programmazione infrastrutturale: ogni anno di ritardo nell’attuazione del piano comporta per il Paese un costo stimato di oltre 2 miliardi di euro.

Un Masterplan da 9 miliardi per adeguare lo scalo ai volumi del 2046

Il lavoro analizza gli impatti economici e sociali di un Masterplan da 9 miliardi di euro, interamente autofinanziati, presentato da Aeroporti di Roma (ADR) — società del Gruppo Mundys che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino — per rispondere alla domanda di traffico stimata in 100 milioni di passeggeri al 2046, anno di scadenza della concessione.
Lo studio ha approfondito anche le potenziali criticità derivanti da ritardi nell’esecuzione delle opere previste dal piano.

Tre fasi analizzate: costruzione, gestione e impatto catalitico
La ricerca prende in considerazione tre fasi:
- La fase di costruzione, che da sola attiverebbe 10.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030;
- La fase gestionale, legata all’operatività dell’aeroporto una volta completate le infrastrutture;
- La fase catalitica, che valuta gli effetti di lungo periodo sulla crescita dei flussi di passeggeri e sull’intero comparto turistico fino al 2046.

Il valore aggiunto totale generato dalle tre fasi, attualizzato oggi con un tasso di sconto del 3%, risulta pari a circa 70 miliardi di euro.

Effetti sul commercio internazionale e impatto sul PIL

Lo studio richiama anche alcuni benefici indiretti non inclusi nei 70 miliardi stimati.
Tra questi vi sono gli effetti positivi sul commercio internazionale, che potrebbero produrre un impatto aggiuntivo sul reddito nazionale compreso tra 0,54% e 0,98% del PIL, pari a 10,9–19,6 miliardi di euro.

I numeri sui territori: Lazio, Provincia di Roma e Fiumicino
L’impatto socioeconomico del Masterplan risulta particolarmente significativo nei territori direttamente coinvolti:
Regione Lazio: valore aggiunto attualizzato di 18 miliardi e oltre 67.000 posti di lavoro;
Provincia di Roma: 14 miliardi e 53.200 posti di lavoro;
Comune di Fiumicino: 5 miliardi e 13.450 nuovi posti.

Ritardi e costi per il Paese
Lo studio quantifica con precisione anche il costo derivante da eventuali slittamenti del progetto: un solo anno di ritardo nella realizzazione del piano comporterebbe una perdita di circa 2 miliardi di euro per l’economia nazionale.

Riduzione dell’impatto acustico e un Parco archeologico da 85 ettari

Il documento analizza inoltre le ricadute ambientali del nuovo assetto infrastrutturale.
L’intervento consentirebbe una riduzione dell’inquinamento acustico fino all’80%, grazie allo spostamento verso Est del baricentro delle operazioni di volo, allontanando le traiettorie dai centri abitati.
Contestualmente, è previsto un progetto di valorizzazione ambientale e culturale che restituirà alla comunità un Parco di interesse archeologico da 85 ettari.

Un driver strategico per la connettività internazionale dell’Italia
Il Piano di Sviluppo sostenibile dello scalo romano, conclude lo studio del Centro di Ricerca “Franco Fontana”, rappresenta un driver strategico per garantire la connettività internazionale del Paese, con effetti positivi sia nel breve sia nel lungo periodo, generando valore per il territorio e per l’intera economia nazionale.
All’evento sono intervenuti anche Gaetano Quagliariello, Dean della Luiss School of Government, e l’amministratore delegato di ADR Marco Troncone.

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