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Macron sorprende tutti: Lecornu torna a Matignon

- di: Marta Giannoni
 
Macron sorprende tutti: Lecornu torna a Matignon
Macron rilancia Lecornu: scommessa rischiosa sull’Eliseo
Reincarico a pochi giorni dalle dimissioni. Parlamento spaccato, opposizioni sul piede di guerra. Il premier: “Torno per dovere”, ma i numeri restano fragili.

Emmanuel Macron (foto) ha rimesso nelle mani di Sébastien Lecornu l’incarico di formare il governo, scegliendo la continuità in piena crisi politica. Obiettivo: varare rapidamente una nuova squadra e arrivare in Aula con una dichiarazione di politica generale capace di evitare la sfiducia.

Il quadro politico cambia di nuovo

Il reincarico arriva a pochi giorni dalle dimissioni lampo del premier. È una scelta netta che punta su un profilo da negoziatore e su un metodo più inclusivo nel confronto con le opposizioni, ma la legittimazione passerà dai voti, non dagli annunci.

Un record poco invidiabile

Il primo esecutivo guidato da Lecornu è durato meno di un giorno, travolto dalle critiche sulla composizione del gabinetto. Il ritorno a Matignon riapre la partita con gli stessi vincoli: numeri risicati e una mozione di censura sempre possibile.

Il messaggio di Lecornu

Il premier rientra con una formula sobria: “Torno per dovere”. Sotto, una strategia: disinnescare l’idea del gioco di palazzo e presentarsi come tecnico-negoziatore con tre priorità: bilancio entro fine anno, agenda sociale e consultazioni serrate con tutte le forze parlamentari.

Opposizioni: nessun assegno in bianco

La destra estrema parla di provocazione, la sinistra di accanimento. Messaggio comune: nessun sostegno in Aula. Anche nell’area presidenziale emergono fibrillazioni, mentre i repubblicani oscillano fra disponibilità sui temi e chiusura politica.

La partita dei numeri

L’Eliseo prova a cucire un perimetro centrista-moderato per evitare la censura più che per governare con agio. Serviranno accordi dossier per dossier, impegni scritti e una cabina di regia parlamentare capace di prevenire imboscate.

Le tre strade evocate dagli ecologisti

Nel retroscena pesa la lettura degli Ecologisti: tre strade sul tavolo — dimissioni, dissoluzione o coabitazione — con l’Eliseo che sceglie una via propria: stesso premier, metodo diverso. La riuscita dipenderà da correzioni nella squadra e aperture sostanziali sull’agenda sociale.

I dossier che decidono la sopravvivenza

  • Legge di bilancio: cornice credibile su spesa e crescita per rassicurare mercati e Bruxelles.
  • Pensioni e salari: servono misure riparative su indicizzazioni e cuneo per abbassare la temperatura sociale.
  • Ordine pubblico e diplomazia: profilo da ex Difesa utile, ma la priorità resta la stabilità interna.

Perché Macron rischia comunque

Il reincarico non risolve la mancanza di maggioranza. Ogni settimana può diventare un test. L’Eliseo scommette sulla capacità di produrre leggi; le opposizioni puntano a far saltare il banco. Nel mezzo, l’economia rinvia decisioni finché l’incertezza persiste.

Cosa guardare adesso

  1. La nuova squadra: ingressi davvero “aperti” o restyling cosmetico?
  2. La timeline in Aula: dichiarazione di politica generale e calendario del bilancio.
  3. Il perimetro degli accordi: intese puntuali con gollisti, centristi e sinistra riformista.
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