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Il rebus pugliese non si scioglie, Pd in agitazione

- di: Bruno Coletta
 
Il rebus pugliese non si scioglie, Pd in agitazione
Tra veti e mediazioni, Schlein al timone: la partita si decide tra alleanze, candidati e sorprese.

Il Pd e il rompicapo in Puglia: tra stallo e (possibili) colpi di scena

Ad oggi, 31 agosto 2025, il nodo politico in Puglia resta insoluto, con il Partito Democratico ancora alla prese con la candidatura di Antonio Decaro, europarlamentare e volto forte del centrosinistra. Il suo veto netto “niente Emiliano, niente Vendola”, ha detto Antonio Decaro, ha paralizzato ogni decisione sulla corsa alla presidenza della Regione. Il PD, deciso a puntare su Decaro, ha ormai trasferito la decisione al Nazareno e, soprattutto, alla segretaria Elly Schlein, unica figura in grado di sbrogliare questa matassa.

Fratelli d’Italia si affaccia sullo scenario

Nel frattempo, sul fronte opposto, si muove Fratelli d’Italia: Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, si candida senza indugio per la presidenza regionale, se gli verrà chiesto. Parole che mettono in chiaro la concretezza della sua aspirazione, pur all’interno di equilibri di maggioranza ancora da definire. “Non piantiamo bandierine… cerchiamo il miglior presidente”, ha detto Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI, frenando i facili entusiasmi. Per ora tra i nomi in pole per la corsa a governatore c’è quello dell’azzurro Mauro D’Attis.

Stallo nel centrosinistra: animazione silenziosa attorno al tavolo

Nel Pd il clima resta congelato: Antonio Decaro, Michele Emiliano e Nichi Vendola non arretrano. Tuttavia, sotto traccia, si muovono i pontieri di coalizione. Roberto Fico e Decaro sono già confermati ospiti alla festa dell’Unità di Reggio Emilia: un segnale forte sulla linea che il PD intende seguire, anche per la Campania oltre che per la Puglia. E, se l’intesa naufragasse, qualcuno ipotizza due scenari-pugno nello stomaco: un ritiro dell’europarlamentare o una sua corsa autonoma, con conseguente slittamento delle strategie del Nazareno verso altri nomi, come Francesco Boccia o Vendola stesso.

Timer politico: un vertice in settimana per chiudere il gioco

Il tempo stringe: si ipotizza un confronto tra i leader del centrosinistra già a partire da lunedì, un vero tavolo di coalizione o un summit informale ma risolutivo. L’obiettivo è chiudere la partita entro il 3 settembre, quando si ritroveranno sul palco romano al Monk – tra gli altri – Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, in occasione della festa di Alleanza Verdi e Sinistra. “Alleanza Verdi e Sinistra non si tocca”, ha detto Nico Bavaro, chiarendo che i candidati al consiglio regionale resteranno indicati autonomamente a sostegno di Decaro. I 5 Stelle, per voce di Mario Turco, hanno puntualizzato: “Non sono temi del M5S, bensì dinamiche interne ad altri partiti.”

Le fibrillazioni cattoliche nel Pd

Elly Schlein deve affrontare anche irrequietezze interne da parte dell’area cattolica del partito. Dopo l’intervento di Rosi Bindi, secondo cui “un partito che aspira a governare deve mantenere relazioni col mondo cattolico, con la Cei e con il Vaticano”, è intervenuto anche Lorenzo Guerini con un messaggio rassicurante: “Senza la cultura e la presenza cattolico-democratica, il Pd semplicemente non esisterebbe.”

Riepilogo vivace del rebus

  • Nodo Puglia irrisolto: Decaro non vuole Emiliano né Vendola in lista.
  • Schlein unica figura in grado di decidere.
  • FdI prova a entrare in partita con Gemmato, ma senza fare strappi.
  • Tensostruttura del centrosinistra in movimento, ma senza uscire dallo stallo.
  • Vertice in settimana per dirimere: obiettivo 3 settembre.
  • Pressioni interne e minoranze, come i cattolici, fanno da contorno.

Cosa succederà nelle prossime ore?

Seduta risolutiva? Il dialogo tra i leader potrebbe portare a un nome condiviso: Decaro con formule concilianti? Nuovi candidati come Boccia o Vendola?

Scenario di rottura? Decaro corre da solo o si ritira: i giochi cambiano totalmente.

Maggioranza più vasta? Se FdI entra con Gemmato e il centrosinistra trova equilibrio, la partita potrebbe aprirsi a coalizioni inattese.

La telenovela pugliese è ancora in pieno sviluppo e soltanto un ridisegno politico – mediato da Schlein – potrà sbilanciare lo scacchiere. Nell’attesa, tutti i protagonisti (e noi con loro) restiamo sul filo del destino regionale italiano. 

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