La Procura vuole l’arresto dell’assessore Tancredi. Il M5S: “Dimissioni subito”. Centrodestra all’unisono: “Sfiducia al sindaco”.
(Foto: il sindaco di Milano, Giuseppe Sala).
L'inchiesta e le misure cautelari
La Procura di Milano ha richiesto sei misure cautelari nell'ambito di un nuovo filone sull’urbanistica cittadina.
Tra gli indagati figurano:
- Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana: richiesti gli arresti domiciliari.
- Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima: stessa misura cautelare.
- Altri quattro tra costruttori, architetti ed ex membri della Commissione Paesaggio.
Il procuratore Marcello Viola parla di “una dimensione di rilievo notevolissimo” legata a “profili di incontrollata espansione edilizia”. Sono in corso 24 perquisizioni della Guardia di Finanza, inclusi gli uffici del Comune e abitazioni private.
Sala al centro della bufera
Tancredi, entrato nella giunta Sala nel 2021 e figura chiave nei progetti come San Siro e Scalo di Porta Romana, è accusato di garantire “corsie preferenziali” ai costruttori.
Gli atti della Procura lo collegano direttamente al sindaco: “confidava nell’appoggio di Sala per una rapida attuazione” dei progetti. Un’accusa che taglia dritta al cuore dell’amministrazione comunale.
Centrodestra: “Milano merita un’altra guida”
Fratelli d’Italia condanna “un sistema compromesso” e chiede “un cambio radicale” alla guida della città: “Sala deve rassegnare le dimissioni”.
La Lega rilancia: “Sala spieghi cosa succedeva in Comune, non viva sui social” — dichiara Silvia Sardone.
Forza Italia, pur mantenendo un profilo garantista, avverte: “Milano è paralizzata, servono scelte chiare. Trovare già ora un successore per due anni di declino”.
M5S: “Chi ha responsabilità politica tragga conseguenze”
Giuseppe Conte (M5S) ha commentato: “Per responsabilità politica... attendiamo che se ne traggano le conseguenze”.
Il capogruppo regionale Nicola Di Marco incalza: “Questo dev’essere l’ultimo capitolo della giunta Sala”.
Il dietro le quinte: dinamiche e sospetti
Secondo ricostruzioni, Tancredi avrebbe favorito il via libera al progetto del “Pirellino”, inizialmente bocciato dalla Commissione Paesaggio, poi rilanciato grazie alle pressioni di Catella e Boeri.
Stefano Boeri risulta indagato, seppur senza richiesta di detenzione.
Catella si difende: “Trasparenza e legalità sono fondanti per Coima... risponderemo nelle sedi giudiziarie”.
Conclusione: tra giustizia e politica
La vicenda smaschera un intreccio tra politica, urbanistica e finanza che arriva fino a Palazzo Marino. Le opposizioni chiedono le dimissioni immediate, evocando la paralisi dei cantieri, la fuga di investitori e la perdita di credibilità.
Mentre la magistratura avanza, Milano osserva: è la pressione politica sul sindaco Sala a raggiungere un’intensità senza precedenti durante il suo mandato.
Ora l’attesa è tutta per gli interrogatori al gip Mattia Fiorentini, fissati per il 23 luglio, e la decisione su arresti e domiciliari. Ma la spinta per le dimissioni politiche è già partita. E continua a salire.