Milano si rilancia: asset manager, studi legali e capitali stranieri puntano forte sul mercato italiano.
La fiducia torna. È la volta buona per il private equity?
Milano si sta confermando come meta bollente per il private equity: le piattaforme che raccolgono capitali e gli studi legali crescono di settimana in settimana. Recenti indagini rivelano che grandi operatori come Ares Management, Perwyn, Eiffel Investment, Sienna e DIF Capital Partners hanno aperto sedi proprio nel capoluogo lombardo. Nell’ultimo anno anche hedge fund come Point72 e Capstone hanno scelto Milano come base operativa.
Secondo quanto emerge dai numeri, l’Italia si sta avvicinando a un anno record di contratti nel territorio del private equity: circa 47 miliardi di euro in operazioni, a un passo dal picco storico registrato nel 2022 (49 miliardi).
Dietro il boom: condizioni fiscali e apertura delle imprese familiari
Cosa rende così attraente il nostro Paese? Innanzitutto, il regime “non-dom” che offre condizioni fiscali favorevoli ai redditi esteri: una vera calamita per i gestori di fondi con compensi milionari in carried interest. Inoltre, l’evoluzione culturale delle imprese a gestione familiare, che si mostrano più disposte a collaborare con fondi esteri, sta spalancando le porte a una liquidità finora inattesa.
Voci dal mercato
Le operazioni non si limitano ai gestori: molti studi legali stanno potenziando le loro strutture a Milano, tra cui Ropes & Gray, Fieldfisher e Hogan Lovells.
JPMorgan, presente da tempo in città, ha aumentato del 30 % il personale nella sede milanese negli ultimi cinque anni, segno evidente dell’interesse crescente.
Un outlook rinnovato per il 2025
Sul fronte dei mercati, le aspettative per il private equity nei primi mesi del 2025 sono segnate da robusti segnali di rilancio. Secondo un’analisi diffusa a fine luglio 2025, dopo anni di turbolenze globali, il settore del private equity mostra i primi chiari sintomi di ripresa.
Perché conta davvero (e perché il giornalismo economico dovrebbe guardare qui)
- Valorizzazione del territorio: la concentrazione di fondi e studi stranieri a Milano favorisce occupazione, expertise e prestigio internazionale.
- Effetti a catena: l’inasprimento competitivo spinge anche imprese e investitori italiani ad adottare nuove strategie di crescita e internazionalizzazione.
- Fenomeno strutturale: se davvero il mercato attuale supera i 47 miliardi, siamo davanti a una svolta significativa nella storia recente.
Una pagina nuova
Milano sta scrivendo una pagina nuova: dal private equity che atterra con decisione, agli studi legali che moltiplicano i team, fino a un contesto normativo e imprenditoriale più aperto. Il 2025 si profila come l’anno dell’affermazione piena della nostra piazza finanziaria. Di più? Seguiamo insieme gli sviluppi, parola di cronista categorico!