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La leggenda del punk britannico John Lydon, già noto al mondo come Johnny Rotten, riporta in Italia i Public Image Ltd per tre date live che celebrano decenni di avanguardia musicale. La band, fondata nel 1978 subito dopo lo scioglimento dei Sex Pistols, si esibirà con il tour “This is not the last tour”, un titolo che richiama ironicamente il loro brano più celebre, “This is not a love song” del 1983. In calendario, tre appuntamenti italiani tra il 19 e il 21 luglio: a Grottaglie (Taranto), Bologna e Genova. Un ritorno che riaccende l’attenzione su un gruppo che ha riscritto le regole del suono post-punk e new wave, spingendo oltre i limiti il linguaggio musicale degli anni Ottanta e Novanta.
I Public Image Ltd tornano in Italia: tre concerti per riscrivere la storia del post-punk
Dopo la fine esplosiva dei Sex Pistols nel gennaio del 1978, Lydon decise di voltare pagina e fondò i Public Image Ltd insieme al chitarrista Keith Levene (ex Clash) e al bassista Jah Wobble. Il loro debutto fu fulminante: il singolo “Public Image” entrò nella Top 10 britannica e l’album d’esordio First Issue raggiunse il numero 22 della classifica UK nello stesso anno. Ma è con Metal Box, pubblicato nel 1979, che la band conquista la critica e si ritaglia un posto di primo piano nel panorama post-punk. Il disco, innovativo nella forma e nei contenuti, è ancora oggi considerato un classico assoluto del genere. In quegli anni, i Pil si impongono come laboratorio sonoro fuori dagli schemi, mescolando punk, dub, noise e sperimentazione elettronica.
Il tour italiano tra festival e memoria
Il tour approda in Italia dopo quasi due mesi di date internazionali. I Public Image Ltd suoneranno il 19 luglio al Cinzella Festival alle Cave di Fantiano, a Grottaglie, in provincia di Taranto, rassegna diretta dall’attore Michele Riondino. Il 20 luglio sarà la volta del BOnsai Festival di Bologna, nel parco delle Caserme Rosse. Infine, il 21 luglio la band chiuderà il trittico italiano al Mojotic Festival all’Arena del Mare di Genova. Tre location simboliche, tre città diverse, tre tappe di un viaggio musicale che attraversa generazioni e sensibilità artistiche, sempre nel segno della provocazione e della libertà creativa. Il tour è anche l’occasione per celebrare la memoria di Keith Levene, scomparso nel novembre di tre anni fa per un cancro al fegato, che lasciò la band nel 1983 dopo disaccordi con Lydon durante la lavorazione dell’album This Is What You Want, This Is What You Get.
Una discografia che ha segnato un’epoca
Tra il 1987 e il 1992 i Public Image Ltd hanno inciso tre album – Happy?, 9 e That What Is Not – consolidando un’estetica sonora sempre in bilico tra critica sociale e ricerca formale. Nel 1990 esce anche la raccolta The Greatest Hits, So Far, che include l’inedito singolo Don't Ask Me, ulteriore dimostrazione della versatilità e della coerenza del progetto. Dopo una pausa lunga un decennio, Lydon ha riformato la band nel 2009, portando nuova linfa creativa e rilasciando due nuovi album: What the World Needs Now... nel 2015 e End of the World nel 2023, quest’ultimo segnato dalla scomparsa della moglie Nora Forster, cui è dedicato. Il suono dei Pil è cambiato con gli anni, ma ha conservato l’ossatura profonda del disagio sociale e dell’anti-estetica punk, trasformandosi in uno strumento di riflessione politica e culturale.
La formazione attuale e la promessa del palco
La lineup dei Public Image Ltd oggi vede John Lydon alla voce solista, tastiere, violino e sax; Lu Edmonds alla chitarra, tastiere, banjo e cori; Scott Firth al basso, tastiere, sintetizzatori e cori; Mark Roberts alla batteria. Una formazione affiatata che unisce esperienza e creatività, capace di portare in scena lo spirito originale della band senza cedere alla nostalgia. I tre concerti italiani si preannunciano come eventi unici, in cui le tracce storiche si mescoleranno con i brani più recenti, in un flusso sonoro che attraversa decenni di rivoluzione musicale. Per chi ha vissuto il punk, per chi è cresciuto col post-punk, e per chi scopre oggi l’energia dei Public Image Ltd, queste date sono molto più che concerti: sono una lezione vivente di storia della musica.