Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità eventi e notizie dal mondo
 

Curare l’inchino, evitare gaffe reali

- di: Giulia Caiola
 
Curare l’inchino, evitare gaffe reali
Se doveste trovarvi improvvisamente davanti al re d’Inghilterra — evento improbabile ma non impossibile, vista la sua visita in Italia — sappiate che è una situazione che richiede una certa preparazione. Non tanto perché Sua Maestà Carlo III pretenda chissà quali formalità (pare sia più rilassato di quanto suggerisca il suo guardaroba), quanto perché l’imbarazzo può cogliervi come una raffica di cornamuse scozzesi. E da lì in poi, tutto può andare a rotoli.

Dunque, primo comandamento: niente pacche sulla spalla. Non siete a un pranzo tra vecchi compagni di calcetto. Le regole di etichetta vietano il contatto fisico non richiesto. In effetti, l’ultima volta che qualcuno ha toccato un reale inglese senza invito, c’è stata una crisi diplomatica (e una scia di gel igienizzante lunga fino alla Manica). Se proprio non resistete, limitatevi a un sorriso. Anche se a corte, a quanto pare, il massimo dell’effusione ammessa è lo sguardo d’intesa da lontano, tipo due spie in un film di 007.

Secondo punto: non parlate di penne stilografiche. Il sovrano ha avuto più di un momento di frustrazione con la cancelleria durante i suoi primi giorni da re, e si dice che una Parker arrabbiata giaccia ancora in esilio in un castello gallese. Meglio evitare l’argomento per non evocare traumi d’inchiostro.

Terzo: vestitevi con sobrietà. Non c’è bisogno di mettersi il tight del matrimonio del cugino, ma neanche presentarsi come se foste usciti da un festival indie. Ricordate: Carlo è un uomo che parla alle piante. Vi guarda, e vi giudica. Meglio non sembrare un fiore appassito.

Un’altra regola aurea: non fate battute su Camilla. Vi sembrerà scontato, e forse lo è, ma il minimo accenno al passato tumultuoso o a Diana può trasformare l’incontro in una scena degna di The Crown, ma senza le musiche di Hans Zimmer a salvarvi. Limitatevi a un "piacere di conoscervi" e, se proprio volete esagerare, aggiungete: "che piacere vederla in Italia, Maestà". Stop.

Infine, preparatevi a un incontro molto british. Questo significa che potrebbe durare dodici secondi, ma lasciare un ricordo indelebile — tipo una tazza commemorativa, ma nella memoria. Il re, dopo tutto, è qui per incontrare capi di Stato, visitare luoghi di cultura, stringere mani (con guanto). Ma se per qualche strana congiuntura astrale doveste incrociare la sua figura regale in un vicolo romano, respirate profondamente, fate un inchino moderato (non troppo teatrale, non siete in Downton Abbey) e mantenete la calma.

Se poi vi scappa un "God save the King", non abbiate paura: la cosa peggiore che può succedere è che vi scambi per una comparsa addestrata da Buckingham Palace. O peggio, per un nostalgico dei Windsor.
  • Banca IFIS GIUGNO25 720
  • PIRELLI25 300
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25