La nostra biblioteca - Gomez-Jurado - La trilogia della Regina Rossa, tra romanzo e (futura) sceneggiatura
- di: Diego Minuti
Juan Gomez-Jurado, autore della trilogia della Regina Rossa che, partendo dalla Spagna, ha conquistato appassionati in tutto il mondo, con milioni di copie vendute, ha reso concreto un progetto editoriale che, basandosi in gran parte sulla capacità dello scrittore (che viene dal mondo del giornalismo) di ideare e perfezionare una trama, delineandone perfettamente i personaggi, sembra essere l'antefatto di uno sbocco naturale nella trasposizione filmica. Per come pare scontato, visto l'interesse mostrato dai giganti dello streaming).
La nostra biblioteca - Gomez-Jurado - La trilogia della Regina Rossa, tra romanzo e (futura) sceneggiatura
E', a ben vedere, quello che si sta proponendo un po' ovunque, nel panorama globale, con decine di proposte che riguardano la trasposizione in immagini di un soggetto costruito strizzando l'occhio al mondo della cinematografia. Anche la trilogia dello spagnolo Juan Gomez-Jurado sembra calarsi perfettamente in questo modello e non tragga in inganno il fatto che, per portare avanti la sua idea, abbia avuto ''bisogno'' di tre corpose parti - circa 400 pagine ciascuna - di una storia che vive intorno a due personaggi che si integrano, pur essendo distantissimi tra di loro.
La prima, in fondo quella centrale, si chiama Antonia Scott, un cervello che elabora in pochi secondi quello che per altri è un'operazione lunga e non necessariamente destinata al successo. Per queste sue doti, dopo una lunga e spietata selezione, è stata scelta per partecipare, dalla Spagna, ad un progetto europeo per raggruppare le menti migliori e metterle al servizio della lotta al crimine.
A questo progetto, quella della Regina Rossa (il nome della prima parte della trilogia), Antonia ha pagato un prezzo altissimo: il marito è ridotto allo stato vegetativo per una pallottola che era indirizzata a lei; ha perso la possibilità di vedere il figlioletto; il padre, ambasciatore britannico a Madrid, non ha più rapporti con lei, non condividendone le scelte.
Il secondo, Jon Gutierrez, è un funzionario di polizia, un ispettore in servizio a Bilbao, che rischia carriera e posto per avere aggirato la legge per aiutare una prostituta a uscire dalle spire del suo protettore. Quando gli viene prospettata la possibilità di venire fuori indenne dal ginepraio in cui è finito accetta, con il primo nuovo incarico che consiste nel convincere Antonia Scott a tornare a incarnare la Regina Rossa.
Per lui - omosessuale e dalla corporatura massiccia (ma non grasso, ci tiene a sottolineare) - è l'inizio di un viaggio pericoloso nel mondo di Antonia, dilaniata da mostri che si annidano nella sua mente prodigiosa, quelle che lei chiama ''le scimmie'', anche se non tutti sono reali o nati da lei.
Due personalità che più diverse non potrebbero essere che, però, tra contrasti e battibecchi, cominciano lentamente a diventare complementari - in quella che alla fine diverrà un'amicizia -, parallelamente all'elevarsi della lotta con un misterioso avversario, mister White. Misterioso nelle mosse e nelle motivazioni, almeno sino alle ultime pagine del terzo dei libri della trilogia (''Regina Rossa'', ''Lupa Nera'' e, quindi, ''Re Bianco'') che, nella tradizione dei romanzi polizieschi, fanno capire tutto - o quasi -.
Insieme Antonia e Jon indagano, rischiano la morte, salvano delle vite mettendo a rischio ripetutamente la loro, sino all'epilogo che lascia aperto lo spiraglio che Gomez-Jurado possa tornare a regalarci avventure con i due distopici nuovi amici e colleghi al centro. Intorno ad Antonio e Jon gravitano altri personaggi, comunque in ruolo di comprimari, ma non per questo definiti approssimativamente. Per ognuno di loro, l'autore trova il modo di darne descrizioni che solo apparentemente solo superflue, riconducendo invece il discorso ad un percorso narrativo sempre avvincente.