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Una regia unica per le professioni al ministero della Giustizia

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Una regia unica per le professioni al ministero della Giustizia

Un’unica direzione generale per le professioni ordinistiche e non ordinistiche all’interno del ministero della Giustizia: è questa la novità contenuta nel decreto firmato dal Guardasigilli Carlo Nordio, e ora all’attenzione del Consiglio di Stato per il necessario parere.

Una regia unica per le professioni al ministero della Giustizia

Il provvedimento riorganizza in maniera significativa le competenze del dicastero, creando una struttura ad hoc capace di gestire in modo organico e unitario le relazioni tra l’amministrazione della Giustizia e il mondo delle professioni, riconoscendo il ruolo strategico che queste svolgono nel sistema Paese.

La nuova direzione avrà il compito di curare i rapporti istituzionali con gli ordini, i collegi e le associazioni rappresentative, oltre a gestire le autorizzazioni per l’approvazione dei regolamenti, le elezioni, gli statuti e le tariffe professionali. Sarà, in sostanza, un punto di riferimento stabile e centralizzato in grado di garantire maggiore uniformità e trasparenza.

Più efficienza nei rapporti con gli ordini


Finora, le competenze erano distribuite in modo frammentato all’interno di diverse direzioni del ministero, rendendo difficoltoso il dialogo con gli enti di rappresentanza professionale. La creazione della nuova direzione generale si propone di colmare questo gap, superando la logica dispersiva delle competenze e avviando un percorso di razionalizzazione amministrativa che punti all’efficacia e alla tempestività.

Non si tratta solo di un riassetto burocratico: si vuole imprimere un cambio di passo che rafforzi il dialogo istituzionale e migliori la qualità dell’interlocuzione, anche in vista delle importanti sfide che attendono il comparto delle professioni nei prossimi anni, a partire dall’attuazione del Pnrr e dal rafforzamento delle competenze nei settori strategici.

Competenze rafforzate per una visione di sistema


La direzione, che sarà incardinata presso il Dipartimento per gli affari di giustizia, assorbirà anche competenze tecniche finora esercitate in modo separato, come quelle sulla tenuta degli albi, sui procedimenti disciplinari e sull’accesso alla professione. Si tratta di un passo verso la costruzione di una visione di sistema in grado di valorizzare le competenze, promuovere l’etica professionale e garantire servizi sempre più qualificati per i cittadini.

Il nuovo assetto si inserisce in un contesto di attenzione crescente verso il ruolo pubblico delle professioni, che non si esaurisce nella prestazione individuale ma incide profondamente sul tessuto socio-economico del Paese. La centralità della funzione regolatrice del ministero trova così una forma più coerente e funzionale.

Una svolta nel rapporto tra Stato e professioni

L’iniziativa del ministro Nordio si configura come una vera e propria svolta nel rapporto tra Stato e professioni. Da una parte, si rafforza il presidio pubblico sulla qualità e sul funzionamento degli ordini, dall’altra si offre una sponda amministrativa più solida e competente per affrontare insieme le nuove sfide: dalla digitalizzazione alla transizione ecologica, dall’internazionalizzazione alla formazione continua.

L’auspicio è che questa riforma amministrativa possa tradursi in un’effettiva semplificazione e in un dialogo più costruttivo tra le istituzioni e i professionisti, superando le logiche autoreferenziali del passato e puntando su una regia unitaria, competente e trasparente.

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