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Riscaldamento domestico, si parte dal 15 ottobre: le date e le regole per la stagione 2024-2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Riscaldamento domestico, si parte dal 15 ottobre: le date e le regole per la stagione 2024-2025

La gestione della stagione termica in Italia è regolata dal DPR 74/2013, che stabilisce un calendario di accensione per gli impianti in base alle sei zone climatiche nazionali. L’obiettivo è garantire un utilizzo efficiente dell’energia e ridurre i consumi, tenendo conto delle diverse condizioni meteorologiche del Paese.

Riscaldamento domestico, si parte dal 15 ottobre: le date e le regole per la stagione 2024-2025

Per l’inverno 2024-2025, le date di avvio restano invariate: dal 15 ottobre al 15 aprile per le zone più fredde del Nord e del Centro; dal 1° novembre per gran parte del Centro e alcune aree del Sud; dal 1° dicembre per le zone costiere meridionali e insulari, considerate a clima mite. La fine della stagione è fissata in genere al 15 aprile, salvo le aree più calde dove si chiude il 31 marzo, e nelle zone montane classificate in fascia F, dove non ci sono limiti di calendario e l’accensione è consentita per tutto il periodo invernale se le temperature lo richiedono.

Flessibilità locale

Il calendario nazionale può essere modificato dai Comuni con ordinanze che anticipano o posticipano l’accensione in base all’andamento meteo. Negli ultimi anni, diverse città hanno scelto di ritardare l’avvio per contenere i costi energetici, mentre in caso di ondate di freddo precoci l’accensione può essere anticipata anche di alcune settimane.
In grandi centri urbani come Roma e Milano, la decisione locale pesa quindi più di quella nazionale e può incidere sul comportamento di milioni di utenti.

Limiti giornalieri e temperature massime
La normativa stabilisce anche il numero massimo di ore giornaliere di funzionamento: da 6 ore per le zone più miti fino a 14 ore per quelle più fredde. L’impianto può operare tra le 5 e le 23, salvo deroghe in presenza di condizioni climatiche eccezionali.
La temperatura interna massima è fissata a 20 °C, con una tolleranza di due gradi per abitazioni, uffici e scuole, e a 18 °C per capannoni industriali e artigianali.
Gli edifici con impianto centralizzato devono rispettare l’obbligo di valvole termostatiche e contabilizzazione del calore, in modo che ogni famiglia paghi in proporzione ai consumi effettivi.

Impatto su famiglie e imprese

Il rispetto del calendario consente di ridurre i consumi energetici, ma richiede una gestione attenta da parte di condomìni, amministratori e singoli utenti. Nei contesti produttivi e commerciali, dove i costi di riscaldamento pesano in bilancio, le variazioni del calendario possono influire sulla pianificazione delle attività e sui conti aziendali.
Gli esperti ricordano che mantenere la temperatura costante, evitando picchi eccessivi, è la strategia più efficace per risparmiare: un grado in meno in media consente di ridurre i consumi di circa il 6-7 %.

Sostenibilità e transizione energetica
Il tema del riscaldamento domestico resta centrale nel dibattito sulla transizione ecologica. La gestione più razionale dei consumi contribuisce a contenere le emissioni e a ridurre la dipendenza energetica dall’estero. Le scelte di calendario e le regole locali diventano così uno strumento di politica energetica, oltre che una misura di buon senso per i bilanci delle famiglie.

Con l’avvio della stagione 2024-2025, l’attenzione sarà rivolta non solo al meteo ma anche alla capacità di cittadini, amministratori e imprese di rispettare le regole e adottare comportamenti efficienti. La sfida è conciliare comfort, sicurezza e sostenibilità in un contesto di prezzi energetici ancora variabili.

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