Come evidenzia l’Istituto Bruno Leoni (IBL), il tema della semplificazione normativa torna ciclicamente nel dibattito pubblico, ma senza reali progressi.
(Foto: Alberto Mingardi, Direttore Generale Istituto Bruno Leoni)
Un esempio emblematico citato dall’IBL è la vicenda del comune di Briosco (MB), che ha ordinato la demolizione di un’edicola votiva situata su un terreno privato dal 1979. L’ordinanza si basa su una segnalazione dell’Ente Parco, nonostante l’edicola non arrechi alcun danno al paesaggio né alla collettività. Come puntualizza l’IBL, questo caso evidenzia l’assurdità di certe normative e la loro scarsa utilità pratica.
L’IBL sottolinea che la questione non riguarda solo la rigidità dell’ente locale, ma soprattutto la complessità della legislazione italiana. Non è la prima volta che si parla di semplificazioni, eppure il problema persiste. Come afferma l’IBL, le norme dovrebbero essere passate al setaccio, distinguendo quelle realmente necessarie da quelle inutilmente onerose. Il rischio, altrimenti, è che si continui con semplici ritocchi senza affrontare il vero problema: un sistema normativo che spesso crea più danni che benefici.
Come evidenzia ancora l’IBL, l’episodio di Briosco è solo un caso tra molti, in cui l’applicazione rigida di leggi discutibili porta a decisioni irragionevoli. Questa situazione si ripete in tutta Italia, con regolamenti e norme che sembrano concepiti più per ostacolare che per favorire il buon senso. Invece di ripetere sterili promesse di semplificazione, il governo dovrebbe avviare una revisione seria e radicale del quadro normativo.
Il problema, come osserva l’IBL, non riguarda solo l’ambito edilizio o paesaggistico, ma si estende a numerosi settori. Burocrazia e vincoli normativi rendono difficile fare impresa, rallentano gli investimenti, creano incertezze e alimentano un apparato amministrativo inefficiente. Le leggi sono spesso stratificate, contraddittorie e di difficile applicazione, lasciando troppo spazio all’interpretazione discrezionale degli enti locali, che in alcuni casi si traducono in vere e proprie vessazioni nei confronti dei cittadini.
Un altro caso emblematico segnalato dall’IBL riguarda le autorizzazioni per piccole ristrutturazioni. Per interventi di manutenzione ordinaria su un immobile privato, spesso i proprietari devono affrontare lunghe attese, compilare decine di moduli e ricevere il via libera da enti diversi, con il rischio di incorrere in sanzioni per cavilli burocratici. Anche nel settore commerciale, sottolinea l’IBL, aprire un’attività richiede un labirinto di permessi che scoraggia molti imprenditori.
La soluzione, come ribadisce l’IBL, non può essere una semplificazione di facciata. Servono interventi strutturali, che eliminino norme ridondanti e limitino il potere discrezionale della burocrazia. Solo con un’azione decisa e sistematica si può sperare di ridurre il peso delle leggi inutili e favorire uno sviluppo economico più snello ed efficiente. Finché questo non accade, sottolinea l’IBL, continueremo a vedere interventi burocratici privi di senso, che ostacolano cittadini e imprese senza portare alcun reale vantaggio.