Astensione al 41%, un governo sotto esame e un referendum sulla giustizia che può spostare gli equilibri.
(Foto: Nando Pagnoncelli, presidente e amministratore delegato di Ipsos Italia).
Astensione: il primo “partito” d’Italia
Secondo l’ultimo sondaggio Ipsos presentato da Nando Pagnoncelli (Ipsos è l’istituto di sondaggi di gran lunga più affidabile), circa il 41% degli italiani dichiara che oggi non voterebbe. Eppure — rileva l’indagine — molti non-voti avrebbero comunque delle preferenze politiche definite.
Se il voto fosse obbligatorio, Fratelli d’Italia risulterebbe il primo partito tra gli astensionisti ( ~20,3% ), seguito da Movimento 5 Stelle (~19-20%), poi Partito Democratico (~13-14%) e altre forze minori. Molti silenzi non sono vuoti: sono potenzialità latenti.
Governo sotto esame: sicurezza, tasse, pensioni
Sul bilancio dei tre anni dell’esecutivo, il giudizio prevalente è critico. In particolare, la maggioranza ritiene che la situazione della sicurezza non sia migliorata e che le promesse su tasse e pensioni non siano state mantenute. Il governo “non convince”, secondo gran parte dell’opinione pubblica.
Referendum sulla giustizia: un’Italia divisa
In vista del referendum sulla riforma della giustizia, l’Italia appare divisa in tre blocchi: circa un terzo pronto a votare Sì, poco meno di un quarto favorevole al No e una quota consistente — oltre il 40% — di indecisi o propensi all’astensione. Il risultato non è affatto scontato.
Il nodo che può cambiare tutto
Astenuti, scontenti, indecisi: se questo elettorato “silenzioso” decidesse di mobilitarsi — per il referendum o per le prossime elezioni — potrebbe davvero ribaltare gli equilibri politici. Oggi come ieri, chi resta fuori può diventare decisivo.