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Superman o superstupidi?

- di: Barbara Leone
 
Superman o superstupidi?
Ce l’avete presente Superman? Il mantello rosso che sfiora le nuvole, il pugno proteso verso l’infinito, lo sguardo fisso sull’orizzonte mentre salva l’umanità da meteore impazzite e cattivi implacabili. L’incarnazione dell’eroe, della forza che protegge i deboli, dell’intelligenza che trionfa sulla brutalità. Ecco. Ora, prendete questa icona di speranza e dimenticatevela. O meglio, sfracellatela rovinosamente a terra, con tanto risata scomposta e dolorosa. Perché è esattamente questo che sta accadendo su TikTok con la Superman Challenge: un mito eroico trasformato in una buffonata autolesionista.

Un simbolo di coraggio, ridotto a uno spettacolo di cadute rovinose, dove la posta in gioco non è il salvataggio del pianeta, ma una manciata di like. La dinamica della challenge, ormai virale sulla piattaforma cinese, è tanto semplice quanto assurda. Un adolescente si lancia in avanti con il braccio teso, simulando il volo di Superman. Gli amici lo spingono in avanti, lo fanno “rimbalzare”, per poi ritirare improvvisamente le braccia, lasciando il povero “eroe” a schiantarsi al suolo. Nella migliore delle ipotesi, il tutto si conclude con una risata. Nella peggiore, e accade spesso, con una frattura. In Romania, sono già venti i bambini finiti in ospedale con lesioni gravi. Ma la follia non si ferma qui: il video della ragazza Juana, che ha documentato il proprio braccio ingessato dopo la sfida, ha collezionato ben 8 milioni di visualizzazioni. Un altro utente, Lily, ha mostrato la fronte gonfia con la didascalia: “Il trend è andato male…”.

Una follia, a cominciare dai numeri, con l’hashtag #superman che ha collezionato oltre 2,1 milioni di post, una cifra che dimostra quanto la challenge abbia preso piede in tutto il mondo. Video su video, tutti uguali, tutti, o quasi, con lo stesso epilogo disastroso. In tutto questo cosa fa TikTok? Nulla. La piattaforma, che in Europa conta 175 milioni di utenti, sembra essere ancora lontana dal trovare una soluzione definitiva. Perché è questo il vero problema: la viralità è più veloce della moderazione. Anche se alcuni video vengono rimossi, il danno è fatto, il trend si è già diffuso. E la tentazione per gli adolescenti di emulare i loro “eroi” digitali rimane irresistibile. Al punto che nemmeno le celebrità sono immuni da questa assurda febbre da challenge. E così, il calciatore portoghese Joao Felix ha pubblicato il proprio tentativo su TikTok, raccogliendo 140.000 “mi piace”. Un video che, anziché scoraggiare, ha amplificato il fenomeno. Perché se lo fa un campione, perché non farlo anche noi? Questo è il messaggio che passa. E così, la follia si propaga a macchia d’olio, con adolescenti di ogni Paese pronti a rischiare l’osso del collo per un momento di gloria effimera.

Manco a dirlo, la sfida non ha tardato ad arrivare anche nel nostro Paese. Scuole, parchi, strade si trasformano in palcoscenici improvvisati, dove gruppi di ragazzi si riuniscono per ricreare la scena. L’età media? Tra i 13 e i 16 anni. Ma non mancano video che mostrano bambini ancora più piccoli, coinvolti in una gara pericolosa di cui, forse, non comprendono nemmeno i rischi. Il tutto accompagnato dalla stessa musica: “Watch me”, che in questo caso diventa la colonna sonora di un fallimento annunciato.

C’è qualcosa di profondamente triste in questa storia. Perchè Superman rappresenta il meglio di noi: il coraggio, l’intelligenza, la forza usata per proteggere. Per noi bambini era un simbolo di speranza, un eroe che volava in alto per salvare i più deboli. Oggi, invece, diventa il pretesto per un gioco stupido che esalta la caduta, anziché il volo. Dove l’eroe superava ogni ostacolo, questi ragazzi si gettano volontariamente in situazioni che porteranno solo dolore. Laddove forse, anzi senza forse, la vera sfida sarebbe riscoprire il senso dell’eroismo: non lanciarsi a terra, ma sollevarsi, pensare, proteggere se stessi e gli altri. Ma su TikTok, sembra che il vero volo, quello della ragione, sia ancora l’impresa più difficile.

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