Cripto e calcio: offerta miliardaria respinta, storia e valori al centro della scena.
Il mondo del calcio e quello delle criptovalute si sono incrociati questa settimana in un’offerta clamorosa che avrebbe potuto segnare una svolta epocale: Tether ha presentato a Exor una proposta per acquistare la maggioranza della Juventus Football Club, valutata oltre 1,1 miliardi di euro. Ma il club bianconero rimane – per ora – saldamente nelle mani della famiglia Agnelli, con Exor che ha respinto all’unanimità l’offerta rifiutando ogni trattativa.
Una proposta tutta in contanti di oltre un miliardo
Il 12 dicembre 2025, Tether ha formalizzato una proposta vincolante in contanti per l’acquisizione del 65,4% delle azioni della Juventus detenute da Exor, la holding controllata dalla famiglia Agnelli. L’offerta prevedeva 2,66 euro per azione, con un valore complessivo per il club di circa 1,1 miliardi di euro, ben superiore al prezzo di mercato delle azioni negli ultimi mesi.
Secondo Tether, oltre all’acquisizione delle quote di Exor, l’operazione sarebbe stata seguita da una offerta pubblica per il resto delle azioni allo stesso prezzo e da un ulteriore investimento di 1 miliardo di euro per rafforzare la squadra nel medio.
Tether: cripto, cuore Juve e ambizioni globali
Tether è nota soprattutto come emittente dello stablecoin USDT, uno dei token digitali più utilizzati al mondo. La società ha sede in El Salvador e il suo CEO, Paolo Ardoino, è un tifoso dichiarato della Juventus, cresciuto con la squadra torinese sin da ragazzo. In un comunicato ufficiale, Ardoino ha sottolineato il legame personale e la visione di lungo periodo legata all’offerta, con un impegno a sostenere il club in modo stabile.
Exor e gli Agnelli: storia e valori non sono in vendita
La risposta di Exor è stata netta e rapida. Il 13 dicembre 2025, il Consiglio di Amministrazione della holding ha ufficialmente respinto all’unanimità la proposta non richiesta di Tether, ribadendo che non esistono trattative in corso per la vendita delle azioni Juventus e che la società non è in vendita.
In un video messaggio pubblicato sui canali ufficiali della Juventus, John Elkann, presidente di Exor, ha dichiarato con fermezza che “la Juventus, la nostra storia e i nostri valori non sono in vendita”, confermando l’impegno della famiglia a sostenere il club e a guardare al futuro con ambizione.
Reazioni, commenti e contesto sportivo
La reazione nel mondo del calcio è stata immediata. Commentatori e tifosi hanno sottolineato come questa vicenda non sia solo un’operazione finanziaria, ma un dialogo tra tradizione e nuove forme di capitale. L’ex capitano della Juventus, Gigi Buffon, ha elogiato la famiglia Agnelli per aver mantenuto salda la gestione del club e per essere un simbolo della storia bianconera.
Il tecnico Luciano Spalletti ha usato la vicenda per motivare la squadra, ricordando che ora tocca ai giocatori ripagare la fiducia della proprietà onorando la storia e costruendo un futuro vincente.
Perché questa offerta ha fatto discutere
- Incrocio tra cripto e sport: un’offerta così significativa da parte di una società legata alle criptovalute per un club storico europeo è un evento raro.
- Valutazione e potenziale impatto: l’offerta da 2,66 euro per azione superava il valore di mercato recente, offrendo un premio agli azionisti e un piano di investimento ulteriore per la squadra
- Significato simbolico: per molti osservatori, la reazione di Exor ribadisce l’importanza dell’identità e del controllo familiare in club storici, nonostante nuove pressioni finanziarie globali.
Insomma, la sfida lanciata da Tether ha acceso un dibattito che va ben oltre i numeri: è lo scontro tra nuovo capitale globale e tradizione calcistica centenaria, con la Juventus al centro dell’attenzione internazionale. Anche se l’offerta è stata respinta, il fatto che sia stata formulata riflette dinamiche economiche e finanziarie in evoluzione nel mondo dello sport professionistico.