Poste al 24,8% e Labriola (foto) rilancia, ecco bilancio, remunerazione e statuto: sì compatto su strategia amplificata, no secco ai tagli nel board.
Afflusso e quadro azionari
In un’assemblea che si fa ricordare per la presenza di Poste Italiane come primo azionista (24,8 %) e per il clima di rinnovato pragmatismo attorno alla governance, Tim ha sancito un appuntamento spartiacque nella sua storia recente. Con una partecipazione pari al 54,7 % del capitale ordinario, l’assemblea si è svolta a porte chiuse, ma con un forte allineamento tra i presenti.
Bilancio 2024 approvato con il 97,22% dei voti e via libera alla nuova politica di remunerazione, approvata con circa il 94% dei consensi dopo anni di bocciature.
Remunerazione e piani incentivanti
I piani di lungo termine – tra cui il Performance Share 2025–2027 e le Phantom Shares – hanno raccolto un consenso quasi unanime: oltre il 98% per il primo e il 99,4% per il secondo.
Una vittoria netta per l’ad Pietro Labriola, che rafforza la sua leadership. “Potenziamo le sinergie con Poste e guardiamo a operazioni come la migrazione di Poste Mobile su rete Tim, prevista dall’inizio del 2026”.
Statuto: obiettivo allargare, ma governance intatta
L’elemento più innovativo riguarda l’allargamento dell’oggetto sociale. Nel nuovo articolo 3 compaiono settori strategici come cybersecurity, cloud, IoT, energia, gas, pagamenti digitali, prodotti finanziari e servizi assicurativi.
Approvazione con il 97,22%: chi ha dissentito potrà esercitare il diritto di recesso a 0,2884 €/azione.
No alla modifica della governance
Respinte con circa il 66% dei voti contrari le proposte di riduzione del numero massimo dei consiglieri (da 19 a 15), l’innalzamento del quorum per le liste (dallo 0,5 all’1%) e le modifiche ai criteri di riparto dei seggi.
Critiche anche alla proposta di rendere statutarie le assemblee esclusivamente virtuali. “Si rischia un ridimensionamento dei diritti azionari”, hanno osservato i proxy advisor. La linea scelta favorisce una modalità mista, con partecipazione remota ma non esclusiva.
Assemblea specifica azioni di risparmio
In parallelo si è tenuta un’assemblea speciale per i possessori di azioni di risparmio. Nominato rappresentante comune l’avvocato Emanuele Rimini, con mandato fino al bilancio 2027. Subentra a Dario Trevisan.
Tra pragmatismo e ambizione strategica
Pragmatismo finanziario, con bilancio e remunerazioni finalmente approvate.
Strategia ampliata, con lo statuto che apre Tim a settori extra telco, rafforzando il legame con Poste.
Governance difesa, con unanimità contro i tagli al board e tutele per gli azionisti di minoranza.
Una fotografia d’equilibrio: Tim guarda avanti, spalancando la porta a un hub di servizi integrati senza sacrificare la trasparenza interna.
Il prossimo palcoscenico
Nel 2026 è attesa la migrazione di Poste Mobile su rete Tim, che rafforzerà le sinergie operative e commerciali. Con NetCo già ceduta e un utile tornato positivo nel 2024, l’orizzonte si arricchisce di prospettive concrete. Finanza e tecnologia convergono verso nuovi obiettivi di crescita.
Un nuovo inizio per Tim
L’assemblea del 24 giugno segna un nuovo inizio per Tim: con Poste alla guida, il gruppo amplia i confini, protegge la governance e spinge su sinergie concrete. Il campo è aperto. Ora la palla passa a Labriola e al board per trasformare visione in risultati.