Tutto sarebbe iniziato in modo quasi banale: una collaborazione artistica rifiutata. Tony Effe, al secolo Nicolò Rapisarda, nella sua autobiografia Non volevo ma lo sono racconta un episodio cruciale che ha dato origine alla faida tra lui e Fedez. Dopo l’uscita dell’album “Icon” a marzo 2024, che ha riscosso un successo trasversale nel panorama trap e pop italiano, Fedez avrebbe contattato Tony per proporgli un brano estivo da fare insieme. Un classico “pezzo tormentone” per la stagione calda, probabilmente in linea con i successi passati dell’ex giudice di X Factor.
Tony Effe, Fedez e Chiara Ferragni: dietro le quinte del dissing più chiacchierato dell’anno
Tony però rifiuta. La sua motivazione è semplice: aveva già pianificato un altro progetto musicale per l’estate. Una scelta legittima, forse scomoda per l’ego di Fedez, che avrebbe interpretato il “no” non solo come un rifiuto professionale, ma anche personale. Da lì, secondo Tony, si sarebbero interrotti i rapporti.
Chiara Ferragni: solo una cena o qualcosa di più?
Ad alimentare le tensioni non è stato solo il mancato featuring, ma soprattutto una cena tra amici, alla quale avrebbe partecipato anche Chiara Ferragni. In un momento in cui la relazione tra Chiara e Fedez stava attraversando un periodo turbolento e i tabloid impazzivano per ogni movimento della coppia, la semplice presenza di Tony accanto a Chiara ha dato il via a illazioni. Paparazzi pronti all’angolo, voci incontrollate sui social, speculazioni: bastava una foto per far deflagrare un gossip.
Tony sottolinea che non ci sarebbe stato nulla di più di una serata conviviale. Eppure, il danno era fatto. Fedez avrebbe visto in quell’episodio una mossa ambigua, e ha bloccato Tony sui social. Da quel momento, la tensione tra i due è esplosa anche a livello pubblico, a colpi di rime e frecciatine.
Il fuoco nei brani: da “L’infanzia difficile di un benestante” a “Chiara”
Il dissing ha poi trovato la sua forma più esplicita nella musica. Fedez ha risposto al presunto affronto con il brano “L’infanzia difficile di un benestante”, una canzone in cui ironizza sul personaggio di Tony Effe, accusandolo di fare il duro pur essendo cresciuto in ambienti agiati. La strofa più pungente è però quella in cui accusa Tony di aver tentato un approccio con Chiara: “Hai provato con mia moglie, ma non hai il fisico”.
La risposta di Tony non si è fatta attendere: arriva con il singolo “Chiara”, una provocazione esplicita sin dal titolo. In quel pezzo, Tony Effe cavalca il gossip, insinua qualcosa sul legame con l’imprenditrice digitale e colpisce Fedez con versi sulla sovraesposizione dei figli e l’immagine patinata della coppia.
L’intero scambio ha fatto impazzire il pubblico: da una parte chi tifava per l’irriverenza di Tony, dall’altra chi difendeva la sensibilità di Fedez. Ma la disputa, ben presto, ha coinvolto anche la protagonista femminile della vicenda.
Chiara prende la parola: “Lasciate fuori i miei figli”
Chiara Ferragni ha deciso di intervenire pubblicamente, probabilmente stanca di vedere i nomi dei suoi figli, Leone e Vittoria, usati come strumenti di provocazione in una faida musicale. In un messaggio condiviso sui social, ha chiesto rispetto per la sua famiglia e soprattutto per la privacy dei bambini, che si sono ritrovati, loro malgrado, al centro di una contesa mediatica.
Tony Effe, dal canto suo, ha cercato di disinnescare la polemica: ha affermato di non aver mai parlato male dei figli di Chiara, e che nella sua canzone non c’era nessun intento offensivo. Ha ribadito che si tratta di un dissing, un confronto artistico tipico del mondo rap, e non di un attacco personale reale.
“Era tutto un gioco”: la versione finale di Tony Effe
In un’intervista rilasciata dopo l’uscita del libro, Tony Effe ha minimizzato la portata dello scontro con Fedez. “Un gioco, una sfida artistica, un modo per far parlare di sé”, ha detto. Secondo lui, i dissing fanno parte della tradizione musicale dell’hip hop e devono essere letti in chiave ironica e competitiva, non come vere e proprie faide personali.
Eppure, l’impressione generale è che la linea tra finzione artistica e realtà si sia fatta sempre più sottile. Quando i gossip reali entrano nei testi, quando le accuse toccano le famiglie e i figli, diventa difficile separare la canzone dal vissuto. Lo stesso Tony ammette: “Se fosse stato qualcosa di serio, ci saremmo già visti altrove”.
Guerra o marketing? Il dubbio resta
È lecito domandarsi se tutto questo battibecco pubblico non faccia parte di una strategia di marketing ben orchestrata. Entrambi gli artisti hanno beneficiato in termini di visibilità: i loro brani sono stati condivisi, commentati, sezionati dai fan e dai media, diventando veri e propri casi mediatici. E in un’epoca in cui l’attenzione è la valuta più preziosa, una buona polemica può valere più di una hit.
Tony Effe, nel suo libro, sembra voler chiudere il capitolo con una riflessione disincantata: “Non volevo, ma lo sono. Non volevo litigare, ma è successo. Non volevo far parte di questo circo, eppure ci sto dentro fino al collo”. Una frase che suona come un’ammissione e insieme una critica, da parte di un artista che continua a camminare sul confine tra provocazione e sincerità, tra personaggio e persona.