Italiani cauti: spendono meglio, si muovono di più e difendono il bilancio.
Le tredicesime crescono, ma il Natale cambia pelle. Nel 2025 l’ammontare complessivo raggiunge 52,5 miliardi di euro, il livello più alto degli ultimi anni, ma l’effetto sulle spese festive è molto meno euforico del previsto. Il motivo è chiaro: il caro-vita continua a mordere e spinge famiglie e pensionati verso scelte più selettive, misurate e spesso difensive.
I numeri emergono da due indagini distinte ma convergenti: una realizzata da Istituto Piepoli per Udicon e l’altra da Confesercenti con Ipsos, diffuse a Roma il 13 dicembre 2025. Il messaggio è univoco: non è tanto quanto si spende, ma come.
Regali sotto controllo, budget sempre più stretti
Solo un italiano su due utilizzerà la tredicesima per acquistare regali natalizi. La spesa media si ferma a 190 euro, con il 44% dei consumatori che non supera la soglia dei 200 euro e appena il 15% disposto ad andare oltre i 300 euro. A dichiarare che farà più regali è un esiguo 13%.
Il dato anagrafico pesa: gli under 35 risultano i più dinamici, con il 22% intenzionato ad aumentare gli acquisti, mentre tra gli over 54 la quota crolla al 4%. Nel complesso, il 30% ridurrà i doni rispetto allo scorso anno, mentre il 55% resterà sui livelli del 2024.
Secondo Martina Donini, presidente nazionale Udicon, la chiave è la consapevolezza: “Il costo della vita orienta verso acquisti mirati, con un valore reale. Bisogna distinguere le promozioni autentiche da quelle solo apparenti: un errore oggi può pesare per mesi” (dichiarazione del 13 dicembre 2025).
Viaggi in ripresa: Natale sempre più “esperienziale”
Se i pacchetti regalo si riducono, le valigie si riempiono. Quest’anno partirà il 24% degli italiani, sei punti percentuali in più rispetto agli ultimi anni. A trainare sono ancora una volta i giovani: viaggerà il 28% degli under 35, contro il 23% degli over 54.
Il Natale diventa così sempre più un momento da vivere più che da mostrare. Brevi soggiorni, visite a parenti, città d’arte e mete low cost sostituiscono i grandi regali, confermando un cambio culturale già emerso dopo la pandemia.
Digitale protagonista, ma il negozio resiste
Lo shopping online continua la sua ascesa: il 43% degli italiani ha comprato o comprerà sul web, con un balzo di 20 punti percentuali in un solo anno. Tra i 18 e i 34 anni la quota sale al 58%, mentre tra gli over 54 si ferma al 25%.
Nonostante tutto, il negozio fisico non scompare: il 48% continuerà a preferirlo, soprattutto per acquisti tradizionali e alimentari. Le categorie più gettonate restano abbigliamento (40%), alimentari (30%), libri (29%) e profumeria (28%), con forti crescite per moda e fragranze rispetto al 2024.
Risparmio, bollette e salute: la tredicesima come salvagente
L’indagine Confesercenti-Ipsos fotografa una tendenza ancora più prudente. Il 31% userà la tredicesima per aumentare il risparmio, il 20% per saldare bollette e arretrati, l’11% per mutui e finanziamenti. Cresce anche la quota destinata alla salute (14%), segno di una preoccupazione strutturale.
Non mancano usi “funzionali”: 21% per la casa, 18% per beni e servizi vari, 9% per investimenti. E già si guarda ai saldi: il 27% pianifica acquisti a gennaio utilizzando le risorse natalizie.
La sintesi di Confesercenti è netta: “La tredicesima tiene insieme due Italie: chi alimenta le spese di fine anno e chi prova a rimettere ordine nei conti. L’occupazione cresce, ma i redditi reali restano compressi” (nota del 13 dicembre 2025).
Black Friday e consumi anticipati
A pesare sui conti natalizi è anche l’effetto Black Friday: il 46% degli italiani ha già acquistato o dichiarato di volerlo fare. Ancora una volta sono i giovani a guidare il fenomeno, con percentuali oltre il 50%, mentre le fasce più mature restano attendiste.
Il risultato è un Natale meno impulsivo, più distribuito nel tempo, in cui la tredicesima diventa una leva di equilibrio più che di euforia.