(nella foto, i partecipanti all'incontro internazionale a Kiev organizzato dai vertici dell'UE in occasione del terzo anniversario dell'aggressione russa all'Ucraina)
Bruxelles rafforza gli aiuti a Kiev, tensioni con Washington
Nel terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, i leader europei si sono riuniti a Kiev per riaffermare il loro sostegno alla resistenza ucraina. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti per 3,5 miliardi di euro, evidenziando che “nessuno vuole la pace più degli ucraini, ma una pace giusta e duratura si ottiene solo con la forza”.
Zelensky chiede garanzie di sicurezza
Nel corso degli incontri con i leader occidentali, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la necessità di includere Kiev nei negoziati di pace. “La Russia deve rilasciare gli ucraini. L’Ucraina è pronta a scambiare tutto per tutti, e questo è un modo giusto di iniziare”. Ha inoltre avvertito che un eventuale cedimento ucraino metterebbe a rischio la sicurezza di tutta l’Europa orientale.
Londra e Madrid rafforzano l’impegno militare
Il premier britannico Keir Starmer ha sottolineato la necessità di un sostegno militare stabile, dichiarando che “se vogliamo che la pace duri, l’Ucraina deve avere un posto al tavolo delle trattative”. Il governo spagnolo, dal canto suo, ha stanziato un miliardo di euro per l’assistenza militare a Kiev nel 2025.
Scontro diplomatico tra Europa e Usa
Mentre l’Unione Europea ribadisce il suo pieno sostegno all’Ucraina, cresce la tensione con Washington. Il Financial Times riporta di uno scontro acceso tra Zelensky e il segretario al Tesoro americano Scott Bessent sull’accordo per le risorse minerarie, con l’Ucraina che rifiuta pressioni per una chiusura rapida senza garanzie di sicurezza. Inoltre, la Francia ha minacciato di non sostenere la risoluzione americana alle Nazioni Unite, che equipara le responsabilità di Mosca e Kiev nel conflitto.
Mosca resiste alle pressioni internazionali
Il ministro degli Esteri russo Serguéi Riabkov ha dichiarato che Mosca non ha fretta di negoziare la fine del conflitto e ha ribadito la richiesta che l’Ucraina non entri nella NATO come condizione essenziale per qualsiasi accordo di pace.
Nuove sanzioni europee colpiscono Mosca
Parallelamente, l’UE ha approvato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, colpendo aziende tecnologiche, oligarchi e la cosiddetta “flotta ombra” che consente a Mosca di bypassare l’embargo petrolifero.
Con il conflitto ancora lontano da una risoluzione, l’Europa si trova sempre più al centro del confronto globale, divisa tra il supporto incondizionato a Kiev e il rischio di uno strappo definitivo con gli Stati Uniti.