Leader europei in coro: pace dura e difesa robusta, senza cedimenti territoriali — verso Washington con Zelensky.
(Foto: una riunione a Bruxelles).
Nell’aria si respira tensione e determinazione. La Coalizione dei Volenterosi — un’alleanza strategica tra paesi europei e l’Ucraina — si è ritrovata in videoconferenza per invocare un triplice mandato: cessate il fuoco urgente, garanzie difensive solide e sanzioni economiche che non lasceranno scampo a Mosca. L’Europa non è disposta a mostrare debolezza: occorre che l’Ucraina diventi un vero “porcospino d’acciaio”, inespugnabile e deterrente. La formula — ha sottolineato Ursula von der Leyen — definisce un’impostazione difensiva chiara e irreversibile.
Un fronte europeo senza scuse: porco-spino e fermezza
L’obiettivo operativo è semplice: consolidare l’apparato difensivo ucraino finché qualsiasi aggressione risulti troppo costosa. Von der Leyen ha rimarcato che “porcospino d’acciaio” significa forniture costanti, addestramento, integrazione con gli standard euro-atlantici e una postura che scoraggi ogni velleità di sfondamento russo.
Garanzie “alla Nato”, senza essere nella Nato
Il fulcro politico è l’idea di garanzie di sicurezza simili all’Articolo 5 della Nato, senza però annessioni formali. Servono protezioni che scattino all’aggressione come una catena di solidarietà. Da Bruxelles trapela una linea netta: nessun limite alla capacità militare ucraina, nessun veto sul futuro ingresso europeo, dialogo aperto con gli alleati e zero compromessi sul diritto di autodeterminazione.
Macron: niente trattative senza Kiev e senza cedimenti
Emmanuel Macron ha esplicitato la posizione francese: solo Kiev decide i propri confini e la pace dev’essere solida, non una tregua apparente. “Chi oggi non mostra fermezza con Mosca, prepara gli scontri di domani”, ha ammonito il presidente francese, insistendo su sanzioni più severe se non maturerà un cessate il fuoco formale.
Trump apre alla difesa collettiva: svolta in Alaska
Novità significativa: durante il recente summit tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska, un inviato statunitense ha riferito che Mosca ha accettato, per la prima volta, che Stati Uniti ed Europa possano offrire all’Ucraina garanzie di difesa in stile Articolo 5. Lo schema tecnico resta da definire, ma l’inviato Steve Witkoff l’ha definito “game-changing”, una potenziale svolta negli equilibri di deterrenza sul terreno.
Verso Washington: Europa compatta al fianco di Zelensky
È il giorno della verifica: a Washington, Volodymyr Zelensky sarà affiancato dai leader europei — tra cui Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Giorgia Meloni e il segretario della Nato Mark Rutte — per chiedere a Donald Trump garanzie militari e diplomatiche concrete. L’obiettivo è mostrare un fronte europeo unito nella difesa della libertà e della sovranità ucraina.
Dall’Europa solo difesa — e via le ambiguità
Il messaggio è cristallino: la pace sostenibile nasce da una difesa forte, non da concessioni. Null’altro è più eloquente della metafora di von der Leyen, “porcospino d’acciaio”, irto di spine contro ogni tentativo di invasione. Macron avverte che una pace costruita su compromessi con Mosca finirebbe per alimentare nuovi conflitti nel medio termine.
Difesa senza compromessi e unità transatlantica
L’Europa, attraverso la Coalizione dei Volenterosi, alza la posta: difesa senza compromessi e unità transatlantica, pronte a sostenere Kiev. La chiave è garantire all’Ucraina strumenti e tutele reali, evitando qualsiasi resa mascherata. Il prossimo capitolo si scrive a Washington: se la retorica diventerà impegno operativo, l’Ucraina potrà davvero essere il “porcospino d’acciaio” che difende anche l’Europa.