Ucraina, vertice di Londra: passa il piano anglo-francese. Il ruolo degli Usa
- di: Bruno Coletta

Di fronte alla crescente incertezza sul sostegno degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, l’Europa ha deciso di assumere un ruolo di leadership nella ricerca di una pace stabile e giusta in Ucraina. Durante il vertice tenutosi oggi a Lancaster House, Londra, i leader di 16 Paesi europei ed extraeuropei, tra cui il primo ministro italiano Giorgia Meloni, si sono riuniti per delineare una strategia comune.
L’incontro si è svolto in un momento cruciale per la politica internazionale, con un’Europa che cerca di consolidare il proprio peso strategico, mentre gli Stati Uniti oscillano tra un possibile disimpegno e nuove forme di supporto condizionato.
L’iniziativa anglo-francese per la pace
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha annunciato una collaborazione con la Francia e l’Ucraina per sviluppare un piano volto a cessare le ostilità con la Russia. Questo piano, che sarà successivamente presentato agli Stati Uniti per ottenere il loro sostegno, prevede un intervento europeo più deciso, capace di dare nuove garanzie a Kiev.
Starmer ha sottolineato l’importanza di agire rapidamente attraverso una “coalizione di volenterosi” europea, capace di operare in modo più agile rispetto all’intera Unione Europea. “Siamo di fronte a una sfida generazionale e a un momento unico per la sicurezza dell’Europa”, ha dichiarato il primo ministro britannico.
Il piano anglo-francese rappresenta un passo concreto verso una nuova governance della sicurezza europea, che potrebbe segnare una svolta rispetto alla dipendenza storica dalla Nato e dagli Stati Uniti. Tuttavia, molti analisti si chiedono se l’Europa abbia davvero le risorse necessarie per sostenere un impegno di tale portata.
Obiettivi principali del piano
Il piano anglo-francese si articola su quattro punti fondamentali:
1. Consolidamento della posizione ucraina: mantenere e potenziare gli aiuti militari all’Ucraina, assicurando una pressione economica costante sulla Russia.
2. Cessate il fuoco: raggiungere una tregua che costituisca la base per una pace giusta e duratura.
3. Tutela della sovranità ucraina: garantire l’integrità territoriale e l’indipendenza politica dell’Ucraina.
4. Garanzie di sicurezza: stabilire un sistema di sicurezza per l’Ucraina che funzioni da deterrente credibile contro future aggressioni russe.
Questi quattro pilastri sono considerati la chiave per un negoziato efficace con la Russia, ma restano numerosi interrogativi su come ottenere il consenso di Vladimir Putin e su quali potrebbero essere le reazioni del Cremlino a una maggiore presenza europea nel conflitto.
Posizione dell’Unione Europea e della Nato
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito la necessità di rafforzare le capacità difensive dell’Europa, affermando che “la via per la pace è la forza”. Ha inoltre proposto un piano completo per il riarmo europeo, che sarà discusso nella prossima riunione a Bruxelles il 6 marzo.
Von der Leyen ha anche sottolineato come l’Europa non possa permettersi di rimanere indietro in un momento storico così delicato, richiamando gli Stati membri a un maggiore impegno finanziario per la difesa. “Abbiamo bisogno di un’Europa più forte e autonoma, capace di proteggere i propri interessi”, ha dichiarato.
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha accolto positivamente gli impegni dei Paesi europei ad aumentare le spese per la difesa e a sostenere militarmente l’Ucraina fino alla fine del conflitto con la Russia. Tuttavia, ha anche ribadito che un’eventuale missione di peacekeeping in Ucraina dovrà essere coordinata attentamente per evitare di innescare un’escalation con Mosca.
Il ruolo degli Stati Uniti
Nonostante l’iniziativa europea, il sostegno degli Stati Uniti rimane fondamentale per garantire una pace duratura in Ucraina. Starmer ha sottolineato la necessità di un “forte sostegno” da parte degli Stati Uniti, riconoscendo che l’Europa deve assumersi una maggiore responsabilità, ma che il coinvolgimento americano è essenziale per il successo dell’iniziativa.
Al momento, l’amministrazione Trump ha inviato segnali contrastanti: da un lato, ha ribadito il principio di “America First”, mettendo in discussione gli aiuti diretti a Kiev; dall’altro, ha lasciato aperta la porta a un ruolo di supervisione nelle trattative di pace.
Dichiarazioni dei leader europei
Il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, ha evidenziato l’importanza di mantenere l’unità dell’Occidente, affermando che “dividere l’Occidente sarebbe disastroso”. Ha inoltre sottolineato la necessità di evitare divisioni interne che potrebbero indebolire la posizione europea nel contesto internazionale.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso la volontà di rilanciare il dialogo tra Stati Uniti e Ucraina, con l’obiettivo di costruire una pace duratura. Ha inoltre sottolineato l’emergere di un consenso sulla necessità di accelerare lo sviluppo di una difesa europea autonoma e di discutere l’impegno americano in questo contesto.
Il futuro dell’Europa nella gestione della crisi ucraina
L’Europa si trova a un bivio cruciale. Se l’iniziativa anglo-francese riuscirà a ottenere risultati concreti, potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione geopolitica in cui il Vecchio Continente diventa un attore primario nella sicurezza globale. Tuttavia, senza un chiaro sostegno degli Stati Uniti e senza una strategia economica sostenibile, il rischio di un fallimento resta elevato.
Il vertice di Londra rappresenta un passo significativo verso una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Europa nella gestione della crisi ucraina. Tuttavia, il successo dell’iniziativa dipenderà in larga misura dalla capacità di coinvolgere attivamente gli Stati Uniti e di mantenere un fronte occidentale unito nel perseguire una pace giusta e duratura per l’Ucraina.
Nei prossimi mesi, saranno decisive le scelte dei governi europei e le risposte di Washington. Intanto, Kiev continua a chiedere sostegno, consapevole che il tempo per una risoluzione diplomatica potrebbe essere sempre più limitato.