Un ultimo applauso a Pippo Baudo: rose rosse, emozioni e un’eredità senza tramonto
Il saluto collettivo al maestro della tv tra sipari scarlatti, vip commossi e la proposta di intitolargli il Teatro delle Vittorie.
Il sipario si apre su un’emozione corale
Al Teatro delle Vittorie, luogo che racchiude la sua storia – teatro di posa e studi Rai dal 1961 – è stata allestita la camera ardente per Pippo Baudo, scomparso sabato 16 agosto all’età di 89 anni. Il feretro, posizionato davanti a un sipario rosso, era circondato da rose rosse disseminate su piedistalli avorio e in corone inviate dalla Rai e dalle istituzioni.
Un pellegrinaggio di volti e applausi discreti
L’omaggio è stato uno spettacolo di gratitudine: dai fan in silenziosa fila fino alle 20, all’afflusso previsto per il giorno successivo dalle 9 alle 12. Si stima che circa 8.000 persone abbiano varcato le porte del teatro. Tra le figure celebri animate dall’affetto per il “maestro della televisione” emergono:
- Antonio Tajani e il ministro della Cultura Alessandro Giuli
- Katia Ricciarelli e Mara Venier, mano nella mano, in un momento di intensità familiare
- Volti noti come Eros Ramazzotti, Max Giusti, Gloria Guida, Gigi Marzullo
Memorie commoventi e ringraziamenti fra le lacrime
“Credeva tanto in me, neanche io ci credevo tanto come ci credeva lui”, ha confessato Giorgia, entrata con Gianni Morandi, visibilmente commossa. Laura Pausini ha ricordato i consigli di un uomo che le disse: “devi cantare canzoni eterne… non ti accontentare”; un consiglio di vita ben più che artistico. Gianni Morandi ha raccontato: “Mi ha aiutato nei momenti di difficoltà… mi chiamò quando negli anni ’80 ero sparito dal giro”.
Fiorello, invece, ha descritto Pippo come “la televisione”, ancora presente nei cuori e nelle parole di chi l’ha conosciuto. Lino Banfi, scherzando, ha ricordato le “4 B del ’36” – Banfi, Baudo, Bergoglio e Berlusconi – aggiungendo con malinconica ironia: “Ahimè, sono rimasto solo io”.
Decisioni ufficiali e gesti simbolici
L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha annunciato che la proposta di intitolare il Teatro delle Vittorie a Baudo sarà valutata dal Consiglio di amministrazione, definendola “una decisione che faremo sicuramente”. Anche il camerino principale dell’Ariston sarà dedicato al conduttore. “Sarà un onore entrarvi”, ha commentato Carlo Conti, ribadendo che “non esistono eredi di Baudo”.
Militello in Val di Catania – il ritorno alle radici
La camera ardente romana terminerà domani mattina, prima del trasferimento della salma nella sua amata Sicilia. I funerali sono fissati per mercoledì 20 agosto alle ore 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania. Il luogo sacro, patrimonio dell’UNESCO, ospiterà l’ultimo addio pubblico sul suolo natio.
Il ritratto di un’eredità che resiste
L’omaggio al Teatro delle Vittorie non è stata solo una cerimonia: è stato un momento collettivo in cui l’Italia ha salutato un protagonista che, con garbo, ha plasmato generazioni di televisione, di artisti e di spettatori. Il sipario rosso e le rose rosse, i tease di Sanremo e le carezze silenziose della sala, tutti segnali di un regista invisibile che ha vissuto dietro le quinte del cuore del Paese. Un’eredità senza necessità di eredi, ma che continuerà a parlare nelle parole stesse di chi l’ha incontrato.