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Oltre 150 università Usa alzano insieme i muri all’attacco di Trump

- di: Marta Giannoni
 
Oltre 150 università Usa alzano insieme i muri all’attacco di Trump
Dall’età dell’oro all’era dell’ignoranza: l’assalto di Trump all’istruzione superiore americana.

Oltre 150 università e college statunitensi, tra cui le prestigiose Harvard, Princeton e Brown, hanno firmato una dichiarazione congiunta per denunciare l’’ingerenza politica senza precedenti’ dell’amministrazione Trump nel sistema educativo superiore. Questa presa di posizione collettiva rappresenta un segnale forte contro le politiche federali che minacciano l’autonomia e la libertà accademica delle istituzioni educative. 
La dichiarazione, coordinata dall’American Association of Colleges and Universities (AAC&U), sottolinea la disponibilità delle istituzioni a collaborare per riforme costruttive, ma rifiuta fermamente intrusioni politiche indebite nella vita accademica. Le università affermano di parlare “con una sola voce” contro l’intervento governativo che mette in pericolo l’istruzione superiore americana.  
Il catalizzatore di questa mobilitazione è stato l’attacco diretto dell’amministrazione Trump a Harvard University. Dopo che l’università ha rifiutato di conformarsi a richieste federali che includevano la revisione delle opinioni politiche di studenti e docenti e la soppressione di organizzazioni studentesche pro-Palestina, il governo ha congelato 2,3 miliardi di dollari in finanziamenti federali e minacciato di revocare lo status fiscale agevolato dell’istituzione.  
In risposta, Harvard ha intentato una causa contro l’amministrazione, accusandola di tentare di “coercire e controllare” l’università in violazione dei diritti costituzionali. Il presidente di Harvard, Alan Garber, ha dichiarato che l’università non “sacrificherà la sua indipendenza né rinuncerà ai suoi diritti costituzionali”. 
Altre istituzioni, come Columbia University, hanno subito pressioni simili. Columbia ha accettato alcune delle richieste dell’amministrazione per ripristinare i finanziamenti, tra cui la supervisione esterna di un dipartimento accademico. Tuttavia, il presidente di Columbia non ha firmato la dichiarazione congiunta, evidenziando le diverse strategie adottate dalle università di fronte alle pressioni federali. 
Le azioni dell’amministrazione Trump sono state giustificate come sforzi per combattere l’antisemitismo e promuovere l’ordine nei campus. Tuttavia, molti leader accademici vedono queste misure come un pretesto per esercitare un controllo ideologico sulle istituzioni educative. La dichiarazione congiunta delle università sottolinea l’importanza di mantenere le università come centri di indagine aperta e libera espressione, senza timore di ritorsioni o censura. 
Lynn Pasquerella, presidente dell’AAC&U, ha descritto la risposta collettiva come un passo necessario per opporsi alla pressione federale. Ha sottolineato che le università devono difendere la loro autonomia per garantire che l’istruzione superiore rimanga un pilastro della democrazia e dell’innovazione americana. 
In un momento in cui l’istruzione superiore americana affronta sfide significative, la resistenza delle università rappresenta una difesa fondamentale dei valori democratici e della libertà accademica. La lotta per mantenere l’indipendenza delle istituzioni educative è cruciale per evitare una regressione verso un’era di ignoranza e manipolazione.

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