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Cresce il risentimento anti Usa, inno americano fischiato in Canada

- di: Jole Rosati
 
Cresce il risentimento anti Usa, inno americano fischiato in Canada
Il risentimento verso gli Stati Uniti sta raggiungendo livelli senza precedenti, anche nei Paesi storicamente alleati. L’episodio più eclatante si è verificato in Canada, dove i tifosi di basket hanno fischiato l’inno nazionale americano prima della partita NBA tra i Toronto Raptors e i Los Angeles Clippers. Un segnale forte, che si somma ai fischi già registrati qualche giorno prima durante un match di hockey della NHL tra i Minnesota Wild e gli Ottawa Senators.

La scintilla: le politiche di Trump sui dazi
L’ondata di malcontento non è casuale. Le recenti politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump hanno inasprito le relazioni con numerosi Paesi, tra cui il Canada, la Cina e l’Unione Europea. A fine gennaio, la Casa Bianca ha annunciato l’imposizione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio provenienti da Canada e Messico. Queste misure hanno immediatamente scatenato la reazione del governo di Ottawa.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau (nella foto) ha definito i daziingiustificati e inaccettabili”, annunciando ritorsioni per un valore di 155 miliardi di dollari canadesi.Difenderemo i nostri lavoratori e le nostre industrie con ogni mezzo necessario”, ha dichiarato Trudeau, evidenziando il deterioramento delle relazioni con Washington.

Un fenomeno globale: Europa e Asia in allarme

Non è solo il Canada a mostrare segni di insofferenza verso gli Stati Uniti. Anche in Europa cresce la preoccupazione per le politiche economiche aggressive di Trump. L’Unione Europea ha avvertito che “risponderà con fermezza a qualsiasi misura commerciale ingiusta”. Il ministro francese dell’Industria, Marc Ferracci, ha dichiarato: “Se gli Stati Uniti impongono tariffe sui nostri prodotti, non staremo a guardare”.
In Asia, la Cina è già in pieno scontro commerciale con Washington, con dazi incrociati su tecnologia e materie prime. Le tensioni tra Pechino e Washington hanno portato a una riduzione degli scambi commerciali tra i due Paesi del 15% rispetto all’anno precedente.

Il simbolo dei fischi: una spia del malcontento
Il Canada è stato per decenni uno dei partner più fedeli degli Stati Uniti, condividendo confini, economie e alleanze strategiche. Il fatto che proprio lì si manifestino apertamente segnali di dissenso pubblico indica che il malcontento sta raggiungendo livelli critici. Se accade in Canada, dove storicamente l’amicizia con gli Usa è radicata, cosa succederà in altri Paesi?
Secondo un recente sondaggio dell’istituto Gallup, la popolarità degli Stati Uniti è scesa al 39% in Europa e al 33% in Asia, con picchi di disapprovazione in Germania e Francia. Questo dato evidenzia come l’immagine americana nel mondo sia in rapido deterioramento.

Uno scenario in evoluzione
Molti governi stanno rivedendo le loro strategie diplomatiche e commerciali in previsione di possibili nuovi scontri con Washington. La crescente ostilità nei confronti delle politiche statunitensi potrebbe spingere molti Paesi a rafforzare le loro alleanze interne e a cercare nuove alternative economiche lontano dall’influenza americana.
Il clima internazionale si fa sempre più teso, e i prossimi mesi saranno decisivi per capire se questa tendenza porterà a un’ulteriore rottura nei rapporti tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.

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