La verità su Ustica continua a sfuggire, dilatata nel tempo e nei meandri di un’indagine che sembra destinata a chiudersi senza responsabili. La Procura di Roma ha chiesto al gip l’archiviazione dell’ultima inchiesta sulla strage del 27 giugno 1980, quando il Dc-9 Itavia precipitò nel mar Tirreno con 81 persone a bordo.
Ustica, la Procura chiede l’archiviazione: resta lo scenario della battaglia aerea, ma nessun colpevole
Quarantacinque anni dopo, l’ipotesi della bomba esplosa a bordo è stata definitivamente scartata, mentre lo scenario della battaglia aerea resta, ancora una volta, l’unico possibile. Ma senza mandanti, senza esecutori, senza un tribunale che possa processare nomi e cognomi.
La delusione di Bonfietti: "Dolore e verità negata"
Il commento di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime (nella foto), è intriso di amarezza. “Grande dolore per i nostri morti che non hanno ancora avuto completa giustizia, e delusione per i tanti anni di indagini e sforzi di magistrati e avvocati che non hanno potuto portare alla completa verità”, ha dichiarato. La richiesta di archiviazione arriva dopo decenni di ricostruzioni, depistaggi e battaglie giudiziarie, in un caso che ha attraversato le aule di tribunali italiani ed europei senza mai trovare un colpevole.
Il muro di gomma
La strage di Ustica è il paradigma dell’ombra che avvolge la storia d’Italia. Per anni, la verità si è infranta contro un “muro di gomma”, un sistema di omertà, silenzi e documenti scomparsi che ha protetto chi sapeva e chi ha taciuto. I processi hanno stabilito risarcimenti milionari per i familiari delle vittime, riconoscendo la responsabilità dello Stato per la mancata protezione del volo Itavia, ma senza mai attribuire un nome a chi ha premuto il grilletto in quella notte d’estate.
L'ultima inchiesta e il nodo internazionale
L’ultima inchiesta, quella che ora la Procura chiede di archiviare, aveva provato a spingersi oltre, scandagliando le piste internazionali. Il sospetto, mai smentito, è che il Dc-9 sia stato abbattuto in un episodio di guerra aerea, un duello nei cieli tra forze militari straniere, probabilmente francesi o americane, con la complicità di insabbiamenti successivi. Ma dopo anni di rogatorie, perizie, testimonianze, la giustizia italiana sembra al punto di partenza: un’ipotesi solida, ma nessun imputato.
Una verità sospesa
La richiesta di archiviazione non spegne le domande, ma le rende ancora più dolorose. Chi ha abbattuto il Dc-9? Perché? Chi ha coperto i responsabili? E perché l’Italia non ha mai avuto il coraggio o la forza di inchiodare qualcuno alle proprie responsabilità? Domande che resteranno aperte, mentre la battaglia per la verità su Ustica continua, ormai affidata solo alla memoria di chi non si arrende.