Vaticano e Cina: l’abbraccio che spiazza l’Occidente

Tra vescovi condivisi, pressioni su Taiwan e diplomazia silenziosa, la Santa Sede tesse una trama che inquieta Washington e sorprende Pechino.

(Foto: I vescovi cinesi continentali Yang Xaoting e Joseph Guo Jincai partecipano per la prima volta al sinodo)
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Un accordo che cambia le regole del gioco
Nel settembre 2018, la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno firmato un accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi. Questo patto, rinnovato nel 2020, 2022 e nuovamente nel 2024 con una durata quadriennale, rappresenta un passo significativo verso la normalizzazione delle relazioni tra i due Stati, sebbene non siano ancora state stabilite relazioni diplomatiche ufficiali. L’accordo prevede che il Papa abbia l’ultima parola sulla nomina dei vescovi, mentre la Cina riconosce il Pontefice come leader della Chiesa cattolica in Cina, un cambiamento rispetto alla precedente posizione di non ingerenza negli affari interni da parte di Paesi stranieri.               

Taiwan: tra sostegno e preoccupazione
Taiwan, uno dei pochi Stati con cui il Vaticano mantiene relazioni diplomatiche ufficiali, ha espresso sostegno agli sforzi della Santa Sede per avviare un dialogo con la Cina, auspicando che ciò possa migliorare la libertà religiosa e i diritti umani in Cina. Tuttavia, la posizione del Vaticano è delicata, poiché Pechino considera Taiwan una provincia ribelle e ha posto come condizione per l’instaurazione di relazioni diplomatiche la cessazione dei legami ufficiali con Taipei.         

La diplomazia silenziosa di Papa Francesco
Papa Francesco ha adottato un approccio pragmatico nei confronti della Cina, cercando di migliorare le relazioni attraverso il dialogo e la diplomazia silenziosa. Durante i suoi viaggi apostolici, ha inviato messaggi di saluto al presidente cinese Xi Jinping, esprimendo il desiderio di rafforzare la fiducia reciproca. Il Pontefice ha anche espresso soddisfazione per i progressi nei dialoghi con la Cina, in particolare riguardo alla nomina dei vescovi.                                                 

Le reazioni internazionali
L’avvicinamento tra il Vaticano e la Cina ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Mentre alcuni vedono nell’accordo un passo positivo verso la libertà religiosa in Cina, altri, come il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, hanno espresso preoccupazione per la possibile compromissione dell’autonomia della Chiesa cattolica in Cina. Inoltre, gli Stati Uniti hanno espresso riserve sull’accordo, temendo che possa indebolire la posizione di Taiwan e rafforzare l’influenza cinese.                        

Un cambiamento significativo  
L’accordo tra il Vaticano e la Cina rappresenta un cambiamento significativo nella politica estera della Santa Sede, con implicazioni geopolitiche rilevanti. Mentre il dialogo continua, il Vaticano si trova a dover bilanciare le relazioni con la Cina e il sostegno a Taiwan, navigando in un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione.