Antonello Venditti propone di includere la musica pop nella Costituzione

- di: Barbara Bizzarri
 

Antonello Venditti, ospite al Mic per presentare il suo tour in occasione dei 40 anni di 'Notte Prima degli Esami', ha avanzato una proposta audace: includere la musica pop nella Costituzione italiana. Durante l'evento di oggi, 7 maggio, il cantautore ha espresso il desiderio che la musica popolare contemporanea ottenga il riconoscimento legale che merita. "C'è un movimento in corso per far sì che la musica pop entri nella Costituzione", ha dichiarato Venditti. "È l'unica forma artistica non ancora ufficialmente riconosciuta dal governo. Dobbiamo far sì che la musica pop sia riconosciuta e che artisti come De André e Geolier ricevano la dignità che meritano, perché senza di loro l'Italia non sarebbe ciò che è oggi, unita malgrado le sue diversità".

Antonello Venditti propone di includere la musica pop nella Costituzione

Venditti ha espresso il desiderio che questa proposta diventi realtà, preferendo essere ricordato per un'eventuale legge statale piuttosto che per le sue canzoni. Il cantautore romano ha sottolineato la necessità di un approccio normativo alla musica popolare, affermando che, una volta riconosciuto il principio, il processo legislativo diventa più agevole. "Abbiamo già elaborato una bozza di legge, portata avanti dall'avvocato Luca Pardo", ha aggiunto. "Abbiamo studiato i principi che potrebbero portare alla costituzionalizzazione della musica popolare".

Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha accolto positivamente l'idea di un riconoscimento costituzionale per la musica pop, considerandola una proposta all'avanguardia. "L'idea di un presidio costituzionale mi ha molto colpito", ha affermato Mazzi. "Abbiamo deciso di sostenere questa proposta e di portarla avanti".

Tuttavia, Venditti ha anche sollevato alcune critiche verso il settore musicale contemporaneo, soprattutto riguardo agli artisti emergenti. Ha citato il caso di Sangiovanni, sottolineando i rischi che gli artisti affrontano a causa delle pressioni mentali e delle aspettative irrealistiche. "Abbiamo bisogno di una rete costituzionale che difenda la salute mentale di questi giovani artisti", ha affermato Venditti. "La musica dovrebbe essere vista come un'opportunità, non come un ostacolo".

Infine, Venditti ha sottolineato la necessità di finanziamenti adeguati per sostenere il settore musicale e garantire l'accessibilità ai concerti. Ha respinto l'idea che la musica popolare non abbia un impatto sociale significativo, affermando che essa sostiene molte altre industrie culturali. "La musica popolare dà da mangiare a tutti gli altri settori", ha concluso Venditti. "È ora che venga riconosciuta e sostenuta adeguatamente".

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