Scontro politico e accuse cosmiche su Gaza infiammano Caracas.
(Nella foto il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro).
Il Parlamento venezuelano, dominato dai promotori di Maduro, ha approvato una risoluzione che invita Nicolás Maduro a *“valutare in tempi rapidi la cessazione delle relazioni commerciali con le aziende dell’Unione Europea che operano nel Paese”*, accusate di essere complici di *“genocidio e sterminio a Gaza”*.
Secondo Jorge Rodríguez, presidente dell’Assemblea nazionale, l’UE rientra nella *“ridicola lista dei Paesi ad alto rischio di riciclaggio”*, definita *“anacronistica e invecchiata”*, ed è *“impregnata dall’estrema destra”*. Il Parlamento accusa direttamente Bruxelles e l’Europarlamento di aver *“patrocinato il genocidio e lo sterminio di bambini, donne e civili nella Striscia di Gaza”*, evocando anche possibili coinvolgimenti nel riciclaggio legato al narcotraffico.
Un attacco frontale all’Unione Europea
L’iniziativa di Caracas segue l’inclusione del Venezuela nella “lista nera” comunitaria. Una decisione che Rodríguez definisce *“offensiva politica”*, collegando le accuse di terrorismo finanziario alle violazioni umanitarie nella Striscia di Gaza.
Un quadro internazionale già acceso
L’equiparazione a “genocidio” di quanto avviene a Gaza non è una novità: almeno 32 Paesi – tra cui Brasile, Colombia, Turchia e Arabia Saudita – hanno adottato questa definizione. L’Unione Europea, tuttavia, non si è allineata.
Diversi rapporti delle Nazioni Unite hanno descritto le azioni israeliane come portatrici di *“elementi caratteristici del genocidio”*. Anche la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, nell’ottobre 2024, ha ritenuto tali azioni *“plausibilmente genocidarie”*, imponendo a Israele misure restrittive.
Reazioni da braccio di ferro
Nicolás Maduro, pur mantenendo un tono prudente, ha dichiarato che il Parlamento *“si è fatto interprete della sofferenza palestinese”*, ma non ha ancora avviato una rottura formale.
Dietro le quinte, il governo valuta se gli effetti economici e diplomatici di un eventuale ritiro delle aziende europee possano essere sostenibili. Intanto, ambienti diplomatici europei sottolineano che l’Ue non ha mai formulato accuse di genocidio a Israele. Una presa di posizione radicale da parte di Caracas rischierebbe di interrompere non solo le relazioni commerciali, ma anche accordi multilaterali internazionali.