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Voli, confusione sui liquidi in cabina e maxi costi fino a 130 euro

- di: Bruno Coletta
 
Voli, confusione sui liquidi in cabina e maxi costi fino a 130 euro
È rivoluzione europea per i bagagli a mano, ma solo pochi scali applicano le nuove regole: caos, tariffe extra e richieste di trasparenza.

L’Europa dice sì, ma con riserve

Lo scorso 25 luglio 2025 la Conferenza europea dell’aviazione civile ha dato via libera al trasporto di liquidi, aerosol e gel nel bagaglio a mano in contenitori fino a 2 litri per unità, purché gli aeroporti siano dotati di scanner di nuova generazione in grado di rilevare minacce in 3D. Una svolta destinata a cancellare il vecchio limite di 100 ml e la busta trasparente obbligatoria, abolita dove gli scanner EDS-CB o CTiX funzionano regolarmente.

In Italia solo cinque aeroporti hanno finora implementato questi scanner: Milano Malpensa e Linate, Roma Fiumicino, Torino Caselle e Bologna Marconi. In alcuni casi ulteriori scali come Bergamo o Catania sono tecnologicamente pronti, ma mancano ancora le autorizzazioni ufficiali.

Il caos degli scali

Il fatto paradossale è che molti aeroporti hanno la tecnologia ma non applicano le nuove regole: restano valide le norme dei 100 ml. Questo crea una situazione in cui il viaggiatore arriva all’ultimo momento, con profumi, creme o liquori acquistati legalmente, ma scopre solo al controllo se potrà portarli a bordo o dovrà imbarcarli in stiva.

Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, denuncia una “confusione totale: chi questa estate arriva in aeroporto... scopre solo all’ultimo se potrà trasportare liquidi sopra i 100 ml o se dovrà imbarcarli in stiva, affrontando i relativi costi”.

Costi extra fino a 130 €

L’inevitabile conseguenza è la spesa non prevista: chi è costretto a imbarcare il trolley all’ultimo minuto si trova a pagare tariffe esorbitanti. Ecco i dati aggiornati al 3 agosto 2025:

  • Ryanair: da 35,99 € a 75 € a volo
  • Vueling: 40–75 €
  • Wizz Air: circa 70 €
  • EasyJet: circa 65 €
  • ITA Airways (economy light): 60 € Italia; 70 € Europa; fino a 130 € per destinazioni intercontinentali come Giappone, USA, Brasile, Thailandia

Sorgono così veri e propri “salassi estivi”, specie se i viaggiatori non sono adeguatamente informati.

Le richieste del consumatore

Assoutenti e Consumerismo No Profit sollevano allarmi: segnalano l’incompletezza informativa per i passeggeri, incapaci di sapere in anticipo se nello scalo di partenza o transito sarà consentito superare il limite dei 100 ml.

  • Si chiede a ENAC di pubblicare una lista ufficiale aggiornata degli aeroporti che hanno adottato le nuove regole.
  • Consumerismo propone di indicare in caratteri evidenti sui biglietti aerei la possibilità di trasportare liquidi sopra i 100 ml aeroporto per aeroporto, per evitare sorprese all’imbarco.

Prospettive e problemi aperti

Nonostante l'Italia sia tra i Paesi più avanzati nell’adozione della tecnologia, altri scali europei ancora esitano. A Francoforte e Monaco di Baviera il limite resta ufficialmente a 100 ml, sebbene dotati di nuovi scanner. A Zurigo, due linee sono in funzione da tempo, ma il passaggio completo è previsto solo dopo le prove autunnali.

Restano valide restrizioni per voli diretti su USA, Israele o per passeggeri in transito da paesi extra UE non esentati, dove le regole precedenti restano in vigore anche se lo scalo è tecnologicamente predisposto.

Il caos 

Questa rivoluzione normativa aveva l'ambizione di semplificare la vita ai viaggiatori e ridurre tempi e stress ai controlli. In teoria, eliminare il limite dei 100 ml avrebbe dovuto semplificare l’esperienza di viaggio. In realtà, lo scollamento tra tecnologia disponibile e linee guida operative ha generato una situazione paradossale: libertà solo dove c’è autorizzazione, caos altrove.

Il vero problema non è tecnologico, ma organizzativo e informativo. Si richiede una regia chiara e unitaria, che coordini aeroporti e compagnie e che comunichi ai passeggeri in modo trasparente quali regole valgono in ogni punto del viaggio.

Senza questo coordinamento, si rischia che la novità resti un’opportunità disomogenea, che generi soprattutto costi imprevisti per i viaggiatori italiani in partenza o in transito.

Il quadro

  • Ecac ha dato il via libera al trasporto di LAG fino a 2 litri per contenitore dal 25 luglio 2025
  • In Italia solo 5 scali applicano le nuove regole (Milano M/L, Roma F, Torino, Bologna)
  • Molti altri restano fermi ai 100 ml, creando confusione
  • I passeggeri rischiano fino a 130 € di spesa extra per il bagaglio in stiva
  • Associazioni chiedono lista ufficiale ENAC degli aeroporti compatibili e info visibile sui biglietti
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