Sostenibilità, controllo della filiera e famiglia: così il gruppo del lusso ridisegna la cabina di comando.
(Foto: Zegna Gildo, Presidente e Ad del gruppo Zegna, fa un passo indietro).
Una successione che parla di continuità e salto di qualità. Il gruppo Zegna ha annunciato un riassetto profondo della leadership che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e che segna il passaggio verso la quarta generazione della famiglia del fondatore Ermenegildo. Gildo Zegna, oggi presidente e amministratore delegato, diventerà presidente esecutivo, mentre il ruolo di amministratore delegato sarà affidato a Gianluca Tagliabue. I suoi due figli, Edoardo e Angelo, assumeranno la guida del marchio Zegna come co-ceo.
Una successione preparata in silenzio
La scelta non arriva all’improvviso. Il riassetto è il frutto di un processo di pianificazione della successione condotto dal consiglio di amministrazione negli ultimi anni, in linea con la tradizione di una maison che ha sempre lavorato guardando al lungo periodo.
Gildo Zegna, che ha guidato la trasformazione del gruppo in un player globale del lusso, ha sintetizzato così la filosofia del passaggio di testimone: “Una delle responsabilità più importanti di un leader è guardare avanti, preparare il futuro e dare forza alla prossima generazione”.
Nel nuovo assetto, il presidente esecutivo continuerà a vigilare sulla coerenza strategica dei tre marchi – Zegna, Thom Browne e Tom Ford Fashion – e seguirà aree cruciali come la piattaforma tessile, la funzione legale e di controllo, la sostenibilità, le relazioni con gli investitori e la comunicazione corporate.
Dalla lana di Trivero a un colosso globale
Il riassetto arriva in un momento cruciale per un’azienda che, nata nel 1910 come lanificio sulle Prealpi biellesi, è diventata un gruppo del lusso quotato a New York con una filiera integrata e una presenza globale.
Negli ultimi anni Zegna ha registrato ricavi vicini ai due miliardi di euro e impiega più di 7.000 persone in tutto il mondo. La strategia di integrazione verticale ha permesso al gruppo di controllare una parte significativa della produzione, con investimenti continui nella filiera, compreso un nuovo polo della pelletteria nell’area di Parma.
Accanto al marchio Zegna sono entrati nel portafoglio anche Thom Browne e la gestione del marchio Tom Ford Fashion, affidata al gruppo in licenza di lungo periodo.
Il nuovo ceo: chi è Gianluca Tagliabue
Gianluca Tagliabue, economista, è entrato in Zegna nel 2016 e ha ricoperto i ruoli di chief financial officer e chief operating officer. Ha avuto un ruolo centrale nella riorganizzazione interna, nella crescita internazionale e nelle operazioni che hanno portato alla gestione di Tom Ford Fashion e all’ingresso di Thom Browne.
Da amministratore delegato dovrà definire la strategia, migliorare le performance del gruppo e rafforzare l’integrazione delle funzioni corporate. Risponderanno a lui i ceo dei marchi e il nuovo responsabile finanziario, Gian Franco Santhià.
Nell’annunciare la nomina, Gildo Zegna ha spiegato che Tagliabue “incarna lo spirito di autenticità del gruppo e ha avuto un ruolo cruciale nelle trasformazioni dell’ultimo decennio”.
I fratelli Zegna tra sostenibilità e nuovo lusso maschile
Il passaggio più simbolico del riassetto è la nomina di Edoardo e Angelo a co-ceo del marchio. I due, da anni attivi nell’azienda, rappresentano la nuova visione del lusso maschile intrecciando sostenibilità, eleganza contemporanea e lifestyle all’aperto.
Edoardo, responsabile marketing, digitale e sostenibilità, guiderà la strategia di marca, le collezioni e l’immagine globale, insieme al direttore artistico Alessandro Sartori. Tra i progetti a lui più cari c’è l’Oasi Zegna, oggi parte integrante della narrazione del brand.
Angelo, con una formazione internazionale e responsabilità sulla regione Emea, guiderà la rete retail e la crescita nei mercati strategici. In una fase in cui il lusso rivede l’equilibrio tra wholesale e vendita diretta, le sue competenze commerciali diventano centrali.
Nell’annunciare il doppio incarico, Gildo Zegna ha sottolineato: “Hanno forte leadership, competenze complementari e una visione di lungo periodo che li rende il miglior team per guidare il marchio Zegna”.
Famiglia e investitori globali
Nonostante la quotazione a New York, la famiglia Zegna mantiene un controllo solido del gruppo, con una partecipazione che rappresenta una quota rilevante del capitale e dei diritti di voto. Accanto alla famiglia figurano investitori globali come Investindustrial e Temasek.
Il gruppo deve bilanciare una identità radicata sul territorio piemontese e lombardo con gli standard di trasparenza richiesti dai mercati finanziari e dagli investitori istituzionali. Il nuovo assetto serve proprio a trasmettere una direzione chiara e una visione di lungo periodo.
Filiera, boutique e modello di crescita
Zegna produce internamente una quota considerevole delle proprie collezioni, grazie a una rete di lanifici e manifatture di eccellenza distribuiti nel Nord Italia. La strategia è quella di rafforzare l’integrazione verticale, presidiare la qualità e garantire tracciabilità.
Il gruppo conta quasi 300 boutique Zegna, oltre 120 Thom Browne e oltre 60 Tom Ford Fashion. Il modello punta su negozi-icona nelle grandi capitali e boutique personalizzate nei mercati emergenti.
La sfida sarà trasformare questo assetto industriale e distributivo in una crescita sostenibile, in un mercato globale che oggi affronta rallentamenti in Cina, consumi più prudenti negli Stati Uniti e nuove pressioni sulla filiera dal punto di vista ambientale.
Le prove che attendono la nuova leadership
Il riassetto arriva in un momento in cui il lusso post-pandemia registra segnali di normalizzazione. I marchi più esposti alla clientela aspirazionale mostrano rallentamenti, mentre chi presidia il menswear di alta gamma mantiene maggiore stabilità.
Zegna cercherà di usare il nuovo assetto per parlare a una generazione che chiede qualità, autenticità e responsabilità. Il rafforzamento della sostenibilità e della filiera va in questa direzione.
Dalla data effettiva della transizione, gli analisti valuteranno la capacità del nuovo trio – Gildo Zegna come presidente esecutivo, Tagliabue come ceo, Edoardo e Angelo come co-ceo del brand – di confermare la crescita a doppia cifra e di ampliare la base clienti senza snaturare l’identità del marchio.
Zegna ha scelto una strada netta: mettere la quarta generazione al centro e trasformare la successione in un capitolo della propria storia industriale. I prossimi bilanci diranno se il mercato premierà questa visione. Intanto il messaggio è chiaro: il gruppo non guarda al passato, ma al prossimo salto di qualità.