Appuntamenti Settimanali con l'arte - 22 Ottobre 2021

- di: Samantha De Martin
 
La rinnovata luce sul volto di Santa Teresa d’Avila in preda all’estasi, definita da Gian Lorenzo Bernini, con un pizzico di falsa modestia, la sua “men cattiva opera”, incontra i ritratti silenziosi di Carlo Carrà o ancora le invenzioni metafisiche di Giorgio de Chirico, che portano a Milano tutto il fascino e il mistero del realismo magico. 
Dal Mart di Rovereto, dove la scena è tutta di Depero, a Roma, ecco quattro appuntamenti con l’arte da non perdere nel weekend del 23 e 24 ottobre.
 
Le sperimentazioni di Fortunato Depero in mostra al Mart

Fino al 13 febbraio al Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto la mostra Depero new Depero esplora l'attualità delle sperimentazioni e le influenze del pittore, tra i firmatari del manifesto dell'aeropittura e rappresentante del cosiddetto "secondo futurismo", negli ambiti dell'arte, della moda, del design con particolare attenzione agli anni Ottanta e Novanta. Tra i 500 lavori in mostra spiccano disegni, mobili, oggetti, manifesti, fotografie, una decina di video e film realizzati negli ultimi vent’anni, ma anche fumetti e oggetti di design, oltre agli inconfondibili prodotti Campari. Con questo percorso, a cura di Nicoletta Boschiero, il Museo firmato Mario Botta rende omaggio al suo artista più rappresentativo, il poliedrico maestro trentino che, alla sua morte, nel 1960, lasciò al Comune di Rovereto l’unico museo futurista italiano e il suo archivio personale, comprensivo di circa 3000 oggetti.  La grande mostra Depero New Depero per la prima volta rende conto di questa storia, spaziando dall’arte all’editoria, dal teatro al design, dal fumetto al cinema. Ogni domenica alle 15, visita guidata della mostra, previa prenotazione al costo di 2 euro. Foto: Fortunato Depero, Grattacieli e tunnel, 1930, Mart, Fondo Depero | Courtesy Mart  www.mart.tn.it

L’arte italiana tra le due guerre: il Realismo magico conquista Milano



Un’atmosfera di magia e inquietudine accoglie il pubblico di Palazzo Reale dove, fino al prossimo 27 febbraio, va in scena la mostra Realismo magico. Tra gli ottanta capolavori esposti, appartenenti a questa complessa e affascinante corrente artistica, si inseriscono opere come il Ritratto di Silvana Cenni del 1922, di Felice Casorati, l’Autoritratto e L’ottobrata che Giorgio de Chirico realizzò nel del 1924, accanto ai celebri Giocatori di carte con cui Gino Severini, alla stregua dei suoi colleghi, propose un originale e tutto italiano “ritorno all'ordine”. Su quest’ultimo concetto di “ritorno”, si innesta un generale recupero dei valori plastici dell'arte del passato, da Giotto a Piero della Francesca, mentre il manipolo dei “realisti magici” si incrocia con i destini di “Novecento”, il gruppo milanese creato da Margherita Sarfatti, e con le esperienze tedesche e austriache. Oltre a voler documentare questo dialogo con la cultura artistica tedesca degli anni Venti e dei primi anni Trenta, il percorso offre una lettura tematica che ha come fil rouge la maternità, i bambini, i nudi femminili, passando anche dall’eros e dal paesaggio. Cagnaccio di San Pietro, Dopo l’orgia, 1928, Olio su tela, Collezione privata (Foto Mondadori Portfolio/Electa/Luca Carrà)  www.palazzorealemilano.it

A Firenze dentro le opere di Dalí



Immaginate uno spazio di 400 metri quadri, nel quale il genio di Dalí si fa spazio trascinando il visitatore nell’universo surrealista dell’artista catalano, attraverso un’ immersione di oltre 35 minuti tra luci e suoni. È quanto invita a fare Inside Dalí, un’esperienza multisensoriale in bilico tra immaginazione e realtà, in corso fino al 16 gennaio alla Cattedrale dell’Immagine di Firenze. Se siete puristi dell’arte e pensate che ad attendervi sia la consueta sfilza di dipinti dell’eccentrico maestro forse questa mostra non fa per voi. Ma sappiate che a precedere lo spazio immersivo è un’ampia e interessante area museale che offre la possibilità di ritrovarsi a tu per tu con il multiforme ingegno e con le produzioni forse meno note del pittore surrealista. I dischi da lui prodotti, i libri, una campagna pubblicitaria per le ferrovie francesi affiancano il ciclo delle cento xilografie tirate magistralmente a partire dagli acquerelli disegnati dal pittore catalano per la Divina Commedia.  Concepito, creato e prodotto da Crossmedia Group, con la collaborazione di Monogrid (Firenze), sviluppato con il supporto della Gala Salvador Dalí Foundation e allestito da Opera Laboratori che ne cura l’allestimento, questo mix di immagini e tecnologia all’avanguardia offre un originale punto di vista sul pittore, cineasta e designer catalano. Già che ci siete scoprite La Cattedrale dell’immagine, uno spazio espositivo allestito nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte e trasformato, grazie all’intervento di Crossmedia Group, in un un nuovo teatro immersivo. Durante i fine settimana di ottobre le aperture prolungate consentono di visitare la mostra fino alle 20. Foto: Cagnaccio di San Pietro, Dopo l’orgia, 1928, Olio su tela, Collezione privata (Foto Mondadori Portfolio/Electa/Luca Carrà)  www.insidedali.it 

A Roma torna splendere l’opera più amata da Bernini



Più che una mostra, quella che il pubblico potrà vivere, a partire da questo weekend all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vittoria, non distante dalla stazione Termini, è un’esperienza. Un avvincente viaggio nel metodo di lavoro utilizzato da Gian Lorenzo Bernini per realizzare uno dei suoi capolavori barocchi più emblematici. Il maestro la definiva la sua “men cattiva opera”, ovvero la migliore. Ed eccola la Cappella Cornaro con l'Estasi di santa Teresa d'Avila alla quale un restauro integrale condotto dalla Soprintendenza Speciale di Roma - realizzato dopo vari decenni nella sua interezza - ha restituito luce e vita all’intervento che lo scultore amava di più, mentre un lungo e approfondito studio preliminare ha rivelato episodi inediti della sua storia.  Il restauro, la pulitura e il controllo di ogni superficie hanno restituito un’esplosione di colori eterei. Brillano adesso anche le dorature originali, i marmi, le sculture. A rendere l’intervento complesso è stata proprio la varietà dei materiali utilizzati dal maestro.  Perla indiscussa del Barocco, interamente progettata da Bernini affiancato da un gruppo di collaboratori, la Cappella Cornaro esibisce una simbologia complessa di cui l’estasi di santa Teresa è il fulcro. Con la revisione conservativa dell’intera cappella si vuole adesso favorire la fruizione da parte del pubblico, ma anche la lettura, la comprensione di quest’opera nella sua organicità. Foto: Gian Lorenzo Bernini, Dettaglio, Estasi di Santa Teresa d’Avila, 1647, Roma, cappella Cornaro, chiesa di Santa Maria della Vittoria
 


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