Campari brinda nel primo trimestre 2022: utile +65,1% e vendite in crescita del 34,4%

- di: Barbara Leone
 
Un primo trimestre 2022 decisamente effervescente, quello di Campari. L’azienda leader a livello globale nel settore degli spritz ha infatti approvato, tramite il suo CdA, le informazioni finanziarie aggiuntive al 31 marzo 2022. I dati sono più che positivi. Nonostante la bassa stagionalità il Gruppo ha registrato un andamento molto sostenuto, complice la dinamica positiva del business associata a un effetto phasing e a una base di confronto favorevole. “Nel complesso - ha dichiarato Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer del Gruppo - abbiamo registrato un inizio d’anno molto sostenuto, con andamento molto positivo del business e forte ripresa del canale on-premise in Europa. La performance positiva è stata amplificata anche dall’effetto phasing e da basi di confronto favorevoli in un trimestre a bassa stagionalità. Riguardo alle prospettive per il resto del 2022, rimaniamo fiduciosi rispetto alle dinamiche positive del business per i nostri principali brand e mercati. Contestualmente, la nostra performance complessivamente rifletterà gli effetti di una graduale normalizzazione degli ordini di vendita dovuta al phasing, delle diverse basi di confronto nel corso dell’anno e del conflitto in Ucraina. Allo stesso tempo, la volatilità e l’incertezza permangono a causa della pandemia e delle tensioni geopolitiche in corso. Confermiamo la nostra guidance di margine EBIT stabile sulle vendite nette nel 2022 a livello organico mentre faremo leva su adeguati aumenti di prezzo così come su un favorevole mix delle vendite, per mitigare l’atteso intensificarsi delle pressioni inflazionistiche sui costi dei materiali’.

Entrando nel dettaglio dei numeri vediamo che il margine lordo è stato pari a €311,6 milioni (equivalente al 58,3% delle vendite) in aumento del +34,5% a valore. La marginalità lorda è risultata in crescita a livello organico del 28,7%, portando a una diluizione organica del margine di -30 punti base. Questo è dovuto al fatto che il mix di vendita favorevole, grazie alla sovra performance degli aperitivi, è riuscito a compensare in gran parte l’effetto diluitivo della maggiore pressione sui costi dei materiali. Le spese per pubblicità e promozioni sono state pari a €79,2 milioni, in aumento del +26,6% a valore (14,8% delle vendite). L’aumento a livello organico è stato del +20,3%, dimostrando l’investimento sostenuto nei brand chiave, al di sotto di quello delle vendite nette, generando quindi un incremento del margine di +110 punti base. Il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato pari a €232,4 milioni, in aumento a livello totale del +37,5% (+31,8% a livello organico), pari al 43,4% sulle vendite. I costi di struttura, ovvero i costi delle organizzazioni commerciali e i costi generali e amministrativi, sono stati pari a €118,1 milioni (corrispondenti al 22,1% delle vendite), in crescita del +17,5% a valore. Tali costi sono cresciuti a livello organico del +13,6%, meno velocemente delle vendite, generando un incremento del margine di +310 punti base. L’EBIT-rettificato è stato pari a €114,3 milioni, in aumento del +66,8% a valore, pari al 21,4% sulle vendite. La crescita organica è stata del +58,5%, generando un aumento della profittabilità di +390 punti base. L’effetto perimetro sull’EBIT rettificato è stato -0,5% (o -€0,3 milioni), principalmente a causa della cessazione della distribuzione di brand di terzi. L’effetto cambi sull’EBIT rettificato è stato del +8,9% (o €6,1 milioni), principalmente a causa del rafforzamento del dollaro statunitense. Le rettifiche di proventi (oneri) operativi sono state negative pari a -€4,7 milioni. L’EBITDA-rettificato è stato pari a €134,7 milioni, in aumento a livello totale del +53,7% a valore (+46,5% a livello organico) e corrisponde al 25,2% delle vendite. L’EBIT (20,5% delle vendite) e l’EBITDA (24,3% delle vendite) sono stati rispettivamente pari a €109,6 milioni e €130,0 milioni. Gli oneri finanziari netti sono stati pari a €1,3 milioni. Escludendo i proventi sui cambi, gli oneri finanziari netti sono stati pari a €5,0 milioni (rispetto a €6,6 milioni nel primo trimestre 2021), in calo di €1,6 milioni grazie a un minor livello medio di indebitamento finanziario netto nel primo trimestre 2022 (€832.7 milioni rispetto a €1,085.9 milioni nel primo trimestre 2021). L’utile di Gruppo prima delle imposte rettificato è stato di €111,7 milioni, in aumento del +74,1% rispetto al primo trimestre 2021. L’utile di Gruppo prima delle imposte è stato di €107,0 milioni, in aumento del +65,1%. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2022 è pari a €834,6 milioni, in aumento di €3,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (€830,9 milioni), dovuto al forte assorbimento di cassa in seguito al pianificato aumento del capitale circolante con la costituzione di adeguate scorte in vista del picco stagionale delle vendite in un contesto caratterizzato da tensioni logistiche, così come all’attività di riacquisto di azioni proprie. Il multiplo di debito finanziario netto su EBITDA rettificato al 31 marzo 2022 è pari a 1,5 volte, in miglioramento rispetto a 1,6 volte al 31 dicembre 2021, grazie all’aumento dell’EBITDA rettificato degli ultimi dodici mesi su base rolling.

Ma le vere protagonista del primo trimestre 2022 targato Campari sono state le vendite nette, pari a €534,8 milioni, in aumento del +34,4% a valore, con una variazione organica pari al +29,4%. L’effetto perimetro è stato negativo a -0,6%, mentre l’effetto cambi, positivo a +5,6%, è dovuto principalmente al rafforzamento del dollaro statunitense. Da un punto di vista geografico, si rileva che nell’area Americhe (46% del totale)  le vendite sono cresciute a livello organico del +14,9%. Il mercato principale per il Gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +6,6% nonostante la base di confronto sfavorevole, grazie ai sostenuti consumi a casa e alla rinnovata forza del canale on-premise. La performance è stata guidata in particolare da Espolòn, Wild Turkey, Aperol, Campari e Cabo Wabo. Il Canada è cresciuto del +9,4%. La Giamaica ha registrato una forte crescita (+20,1%). Gli altri mercati della regione, tra cui Brasile, Messico e Argentina, hanno registrato una crescita a doppia cifra, mentre i mercati si riprendono dalla pandemia in un trimestre a bassa stagionalità. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (28% del totale) è cresciuta del +61,2%, Il mercato principale nell’area, l’Italia, è cresciuto del +70,2%, guidato prevalentemente dalla forte ripresa del canale on-premise, amplificata dall’effetto phasing e dalla base di confronto favorevole. L’intero portafoglio degli aperitivi ha registrato una forte crescita nel Paese: Aperol (+101,4%), Campari (+118,7%), Campari Soda (+24,8%) e Crodino (+75,6%). La Francia è cresciuta del +38,8%, guidata principalmente da Aperol, Riccadonna, e Campari. Gli altri mercati della regione hanno registrato una performance positiva principalmente grazie alla riapertura del canale on-premise e alla base di confronto favorevole. Il Global Travel Retail è cresciuto del +50,2% grazie al continuo allentamento delle restrizioni sulla mobilità. L’area Nord, Centro ed Est Europa (17% del totale) ha registrato poi una crescita organica del +33,2%, ove spicca la Germania che ha registrato una crescita molto forte del +41,5% supportata anche da condizioni meteo favorevoli in un trimestre a bassa stagionalità. La crescita è stata ottenuta principalmente grazie allo slancio positivo degli aperitivi: Aperol, Aperol Spritz ready-to-enjoy, introdotto da poco, Campari e Crodino, seppur partendo da una base ridotta. Il Regno Unito è cresciuto del +26,6% principalmente grazie ad Aperol e Magnum Tonic. Gli altri mercati della regione hanno mostrato un andamento positivo, grazie principalmente agli aperitivi. Per quanto riguarda le vendite nell’area Asia-Pacifico (8% del totale) sono cresciute a livello organico del +18,4%. L’Australia è cresciuta del +5,4% nonostante la base di confronto sfavorevole (+22,6% nel primo trimestre 2021) e le difficoltà logistiche legate alle spedizioni transoceaniche. Il risultato è stato ottenuto principalmente grazie a Wild Turkey bourbon, Wild Turkey RTD, Espolòn e Campari. Gli altri mercati dell’area hanno mostrato una crescita molto positiva (+50,0%) con slancio continuato, in particolare la Corea del Sud (+105,7%) La Cina ha registrato un andamento stabile, dovuto ai temporanei lockdown frutto della strategia “zero Covid”.

Sul fronte dei brand, le vendite a priorità globale (pari al 58% del totale) hanno registrato una crescita a livello organico del +30,6%. Aperol è cresciuto +71,9%, grazie alla forte crescita nei mercati chiave come Italia (+101,4%), Germania (+79,2%), Stati Uniti (+51,2%), Francia (+79,5%) così come in tutti gli altri mercati Europei. Il brand ha beneficiato della ripresa delle attività di attivazione e reclutamento di nuovi consumatori, grazie alla riapertura del canale on-premise e al sostenuto consumo a casa, amplificato dalla base di confronto favorevole (+0,1% nel primo trimestre 2021) e dall’effetto phasing. Campari ha registrato una crescita forte del +56,6% grazie a tutti i mercati principali, compresi Italia (+118,7%), Stati Uniti, Giamaica, Germania, Brasile e Francia. L’andamento positivo è stato amplificato dall’effetto phasing in vista di un consistente riposizionamento di prezzo in Europa. Wild Turkey ha mostrato una crescita sostenuta (+14,0%), principalmente grazie al suo mercato chiave, gli Stati Uniti, all’Australia e ai mercati asiatici (Giappone, Corea del Sud). SKYY ha registrato un calo del -11,5% principalmente a causa della base di confronto nel mercato principale, gli Stati Uniti, in seguito al rilancio del brand, mentre i mercati internazionali continuano a crescere. Grand Marnier è cresciuto +8,9% grazie agli Stati Uniti. Il portafoglio di rum giamaicani è cresciuto complessivamente del +6,5% nonostante la base di confronto sfavorevole, guidato dal trend favorevole nella categoria del premium rum. Per quanto riguarda i brand a priorità regionale (pari al 24% del totale), le vendite sono cresciute del +31,7% a livello organico, con crescita a doppia cifra (+29,2%) di Espolòn, nonostante la base di confronto sfavorevole, grazie al mercato principale, gli Stati Uniti, e ai mercati internazionali, seppur partendo da una base ridotta. The GlenGrant è cresciuto a doppia cifra grazie alla premiumisation del portafoglio, in particolare in Corea del Sud, in Cina e nel Global Travel Retail. Crodino ha registrato forte crescita a doppia cifra, grazie alla performance molto sostenuta nel mercato principale, l’Italia, a fronte di una base di confronto favorevole, e nei mercati più recenti. Gli altri marchi che includono le specialty italiane, i vermouth e gli spumanti (Cinzano, Mondoro e Riccadonna), Magnum Tonic e Aperol Spritz ready-to-enjoy hanno tutti registrato una performance positiva. Infine i brand a priorità locale (pari al 9% del totale), ove si registra una performance positiva in tutto il portafoglio (+19,6%), in particolare Campari Soda, Wild Turkey ready-to-drink e X-Rated.
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