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Coldiretti, il caldo fa crescere del 20% il consumo di frutta e verdura

- di: Barbara Bizzarri
 
Coldiretti, il caldo fa crescere del 20% il consumo di frutta e verdura
Caldo e temperature bollenti inducono gli italiani a fare uno sforzo economico e a mettere in tavola più frutta e verdura, con un aumento medio del 20%. È quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica in riferimento all’impatto della calura da bollino rosso sugli acquisti. L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche, sostiene la Coldiretti, dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere da cui deriva la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici. La produzione di frutta estiva quest’anno in Italia è calcolata in aumento rispetto alla disastrosa annata dello scorso anno, anche se preoccupano gli effetti della siccità che potrebbe far valutare al ribasso le stime.  L’anticipo del grande caldo ha portato con sé in alcune aree l’invasione di cimici asiatiche, l’insetto killer dei campi che ha colpito frutti prossimi alla raccolta, dalle ciliegie alle pesche con danni incalcolabili, ma a preoccupare è anche il forte incremento dei costi correnti di produzione, spinto dal conflitto in Ucraina.

Gli aumenti cui devono far fronte gli agricoltori sono in media per la frutta italiana del 51% con rincari che vanno dal 170% in più per i fertilizzanti al 129% per il gasolio agricolo per le raccolte, fino a 15% per i prodotti fitosanitari, sulla base dei dati Crea elaborati da Coldiretti. A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con aumenti che colpiscono la plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%): stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%). Tuttavia frutta e verdura sono necessari per il benessere e la salute, e l’ortofrutta, precisa Coldiretti, è la prima voce di spesa degli italiani per una media di quasi 108 euro al mese, per un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. Frutta e verdura sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

Con gli stili di vita più salutistici si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli sia a casa che fuori. Il settore ortofrutticolo nazionale, inoltre, garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp. “Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro - afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”. Infine, Coldiretti consiglia “per garantirsi prodotti freschi e di qualità ma anche per sostenere il sistema produttivo nazionale duramente colpito dal clima per ottimizzare la spesa e non cadere in inganni, di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto, dato che piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali”.
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