Confcommercio: l’economia rallenta. Nel secondo trimestre 2022 Pil -0,5% mensile e inflazione +6,3% su base annua

- di: Barbara Leone
 
L’incertezza pare essere il leit motiv anche per questo 2022, almeno da un punto di vista economico e stando ai numeri della prima metà d’anno. Se il primo trimestre, infatti, sarà archiviato con un segno negativo per il Pil anche il secondo non appare dei più rosei. E’ quanto emerge dai dati della Congiuntura Confcommercio di aprile, che nel secondo trimestre registrano che il Pil è a -0,5% mensile e l’inflazione a +6,3% su base annua. “Il conflitto in Ucraina - sottolinea il direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella -  ha esacerbato e reso più estesi nel tempo una serie di impulsi negativi preesistenti e le tensioni inflazionistiche non sono più definite transitorie. Ben prima del conflitto in Ucraina- ha aggiunto Bella - si erano accumulate tensioni sulle materie prime, energetiche e non, il cui impatto sui prezzi al consumo e sui costi variabili delle imprese si avvertiva con inequivoca evidenza già nella parte finale dello scorso anno. D’altra parte - dice -, la ripresa, seppure abbastanza diffusa, non stava coinvolgendo nella stessa misura i diversi settori produttivi, trascurando le filiere del turismo, della socialità, della convivialità”.

I numeri della Congiuntura Confcommercio di aprile

Nel confronto con marzo 2021, l’Indice dei Consumi Confcommercio (ICC)  registra una variazione del +4,8%, frutto di una crescita del 44,8% per i servizi e di un calo del 3,9% per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2019, però, la domanda, nel complesso, è ancora mediamente inferiore dell’11,8%, con i citati servizi legati al turismo che pagano una distanza percentuale rispetto ai livelli pre-crisi di oltre il 30%. I tempi per il completo recupero si dilatano: il traguardo, infatti, deve essere posticipato a fine 2023. Grazie al rimbalzo registrato in febbraio dalla produzione industriale e la buona crescita dell’occupazione le stime sul Pil del primo quarto del 2022 vengono riviste da -2,4% a -1,1% rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. Secondo il direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio Bella “il calo dei prezzi dell’energia e del gas e le misure di contrasto adottate dal Governo, come la riduzione temporanea dell’accisa sui carburanti, dovrebbero comportare un ridimensionamento delle dinamiche inflazionistiche per il mese di aprile, quando la variazione congiunturale dei prezzi si fermerebbe allo 0,1% corrispondente a un incremento su base annua, del 6,3%. Il fenomeno - conclude Bella - resterebbe limitato nel tempo, mentre l’inflazione supererebbe il 7% tendenziale all’inizio dell’estate, mentre in autunno, nell’ipotesi di assenza di ulteriori shock negativi, comincerebbe la fase di rientro delle tensioni su prezzi e costi”. Secondo l’Ufficio Studi “il permanere di tensioni sui mercati delle materie prime, associati ai primi segnali di diffusione delle tensioni a settori diversi dall’energetico, portano a ritenere l’andamento di aprile come un dato episodico e non come l’inizio di una fase di rientro”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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