Da Escher a Pasolini, l’arte nel weekend

- di: Samantha De Martin
 
Uccelli che si tramutano in pesci, una lucertola che diventa cella di un alveare, architetture impossibili che lasciano il posto ad aberrazioni prospettiche e universi fantastici che intrecciano scienza e natura, magico e matematico, il rigore analitico e la capacità contemplativa. È il grandioso universo di Escher a dominare l’agenda di appuntamenti dei questo weekend dell’arte. Da Pasolini a Doisneau ecco le altre mostre da non perdere nel fine settimana del 22 e 23 ottobre.

Milano, da Romantica a Scapigliata, in un racconto a Novara

Fino al 12 marzo il Castello Visconteo di Novara diventa la cornice di un viaggio che, attraverso settanta capolavori realizzati dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, fanno rivivere i mutamenti susseguitisi nel capoluogo lombardo tra gli anni dieci e i primi anni ottanta dell’Ottocento. In questi decenni turbolenti la città ha assistito alla caduta del Regno napoleonico d’Italia, alla seconda dominazione austriaca, alle prime rivolte popolari e alle guerre d’indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione. L’itinerario espositivo, concepito dalla curatrice Elisabetta Chiodini coadiuvata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, si snoda in otto sezioni che seguono l’evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura, fenomeno culturale nato a Milano negli anni Sessanta dell’Ottocento coinvolgendo tutti quei poeti, letterati, musicisti, artisti recalcitranti alle convenzioni sociali e alla cultura borghese. In mostra anche l’opera firmata da Francesco Hayez, l’Imelda de Lambertazzi, eseguita nel 1853 per il collezionista monzese Giovanni Masciaga.

Robert Doisneau a Torino in 130 scatti

La storia, l’amore, la vita a Parigi corre attraverso 130 fotografie di Robert Doisneau in mostra dall’11 ottore a Camera Torino. A partire dal suo scatto più celebre - che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi - la mostra ripercorre la carriera  del celebre fotografo attraverso i temi ricorrenti affrontati in oltre cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a raccontare la guerra e la liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, gli artisti, la moda. Promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, curata da Gabriel Bauret, l’esposizione è un viaggio tra le immagini più iconiche del maestro, accanto agli scatti meno noti ma altrettanto straordinari, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi che arricchiscono il suo poderoso archivio. Tra questi l’esperienza all’interno della Renault, i felici
anni del  dopoguerra, la banlieue di Parigi.

Gli universi di Escher incantano Firenze

Dal 20 ottobre al 26 marzo a Firenze il complesso monumentale progettato da Filippo Brunelleschi, sede del Museo degli Innocenti, accoglie oltre 200 opere che ripercorrono la carriera dell’incisore olandese Maurits Cornelis Escher. Tra le otto sezioni che scandiscono il percorso del visitatore una è dedicata al rapporto tra Escher e l’Italia. Il primo incontro tra l’artista e il belpaese risale al 1921, in occasione di una vacanza con i genitori durante la quale Escher rimase a tal punto affascinato dalla Toscana da farvi ritorno l’anno dopo in compagnia di alcuni amici. Dai luoghi toscani e dalla bellezza selvaggia dei paesaggi del centro e sud della penisola Escher trovò ispirazione per le sue opere. L’antologica in corso a Firenze abbraccia i lavori più rappresentativi che hanno reso l’artista celebre in tutto il mondo come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II, Giorno e notte (1938).

Roma omaggia Pasolini

Mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico è stato, al pari di Pasolini, a tal punto corpo e, al tempo stesso, incarnazione della parola. Parte da questo assunto la mostra Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico, al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al prossimo 26 febbraio. In occasione del centenario della nascita dello scrittore, l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano la figura del poeta, regista, scrittore e artista nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso. Il titolo del progetto, Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo si ispira alla frase pronunciata da Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo arcaico e religioso del sottoproletariato, in contrasto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese. La mostra, a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e Olivier Saillard presenta materiali originali per mettere in luce la “corporeità” degli oggetti, dalle fotografie vintage ai giornali dell’epoca, dalle riviste sulle quali per la prima volta comparvero interviste, articoli, interventi, a filmati, nastri, dischi. Sette sezioni tematiche accolgono oltre 700 pezzi che restituiranno ai visitatori un ritratto inedito del grande intellettuale italiano.

Nella foto: Pier Paolo Pasolini con la madre Susanna nella loro casa in Via Carini a Roma, 23 maggio 1962 | Foto: © Vittorio La Verde © GERARDO MARTORELLI
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