L'Empowerment femminile in Europa e Usa e nel mondo. Una risorsa per il domani della politica internazionale
- di: Leonardo Dini
Le donne stanno cambiando il mondo, senza i protagonismi spesso velleitari dei loro competitors maschili. L'Europa è oggi il continente dei governi guidati efficacemente da donne leader: Magdalena Andersson in Svezia, la premier Danese Mette Frederksen, il primo ministro Islandese Katrin Jakobsdottir, la premier finlandese Sanna Marin, sono I nuovi leader europei. In arrivo anche Liz Truss che è in pole position come prossimo premier inglese. Si è appena conclusa la era Merkel, in Germania, con un bilancio complessivamente positivo, specie sui dossiers economici finanziari. La scelta inedita e coraggiosa delle due leaders di Svezia e Finlandia sulla Nato e'un esempio della sfida della leadership femminile a quella maschile, in tal caso del lider maximo di Mosca.
In Italia, Paese di antica vocazione maschile, più della Spagna talora, tuttora nessuna donna Capo dello Stato : Belloni e Casellati solo chiamate in causa, ma non ce l’hanno fatta. Ancora nessuna donna premier, tranne lo storico incarico esplorativo alla Jotti e i Presidenti della Camera donne come Jotti, Pivetti, Boldrini, e del Senato Casellati. L'Italia che ha prodotto intelligenze politiche storiche come Tina Anselmi, Emma Bonino, leader anche a livello internazionale, non sa ancora esprimere neppure capi di partito donna salvo Giorgia Meloni, rara avis. L'Italia che ha avuto il primo ministro degli Esteri Donna col governo Dini 1995-1996, in Susanna detta Suni Agnelli, dalla raffinata saggezza politica e anticonformista sui generis da Sindaca all'Argentario.
Ministra degli esteri e' stata anche e con bravura la Bonino. Sindache in Italia,a loro volta, ancora poche nelle grandi citta', rispetto alla Francia della Hidalgo e alle numerose donne politiche di elites In Germania,Francia e Spagna e Inghilterra.
La Moratti , la Raggi e la Appendino sono state protagoniste di giunte contrastate, a Milano come a Roma e Torino. In Francia oltre alle Progressiste Anne Hidalgo e al Ministro degli Esteri Catherine Colonna,appannaggio dei Conservatori la leadership della Le Pen e di altre politiche di destra. In America Kamala Harris, progressista di origine Indiana,e' la vice Presidente e ha la potenzialita' per essere Presidente. Tante le donne leaders nella politica Usa: la emergente Dem Ocasio, Nancy Pelosi, chair lady di Capitol Hill, e in passato come non ricordare Madaleine Albright,ambasciatore all'ONU per Clinton e poi prima donna a essere Segretario di Stato USA e Condoleeza detta Condi Rice, la lady protagonista della amministrazione Bush jr., con la sua determinazione innata.
In Inghilterra questa mappa di sintesi e ideale della politica mondiale delle Donne non puo' non citare il governo della Premier May che meritava un miglior successo e la storica leadership di Meg Margaret Thatcher, la lady di ferro che faceva letteralmente quasi innamorare di se' l'austero e geniale Giulio Andreotti, la volpe astuta tra I cavalli di razza della Dc. In Irlanda Marie Lou Mc Donald capo di Sinn Fenn. E in Norvegia Gro Harlem Brundtland, dal 1986 al 1989. In Sud America tante le donne presidente, a cominciare dalla Kirchner, in Argentina, il Paese di Evita Peron.
E la presidenta, come era detta in Brasile, Dilma Rousseff, capo del Brasile in anni difficili e con alterne fortune di governo per il.legame col suo mentore Lula. In Africa molte le donne emergenti anche come Ambasciatrici, politiche ,ministre e Capi di Stato o di governo in questi anni. Dal 2006 Ellen Johnson Sirleaf capo dello Stato in Liberia e la Joyce Hilda Banda dal 2012 al 2014 in Malawi. Segnalo tra di esse la emergente ex direttrice della Accademia Egiziana di Roma Gihane Zakhi che potrebbe diventare un ottimo Ministro dei Beni Culturali in Egitto.
Se giustamente le donne a cominciare da Valeria Fedeli e dalla stessa Bonino, in Italia, sono protagoniste, dagli anni ’70, delle lotte vincenti per I diritti civili e sociali, in America oggi sono chiamate a affrontare una difficile contraddizione legislativa, causata dalla discussa decisione anacronistica della Corte Costituzionale che riporta le lancette della storia al 1973, in tema di diritto a libertà di aborto. In Asia personalità come Benazhir Butto in Pakistan e Indira Gandhi in India, cosi come la omonima Sonia Gandhi,hanno fatto Storia anche mediante il loro eroico sacrificio personale. In Medio Oriente Golda Meir ha contraddistinto una epoca storica in Israele.
In Oceania sono emerse personalita' della politica in Australia e in Nuova Zelanda: Jacinta Arden attuale primo ministro in Nuova Zelanda dal 2017, per I Labouristi Neozelandesi, cosi' come la record woman Helen Clark dal 1999 al 2008,, Jenny Shipley, Julia Gillard, il capo del governo Australiano dal 2010 al 2013 e la Regina di Tonga Salote Tupou III, la prima donna leader in Oceania dal 1918 al 1965, regina per mezzo secolo quasi una Elisabetta di Inghilterra in versione etnica. Il Commonwealth trova ancora oggi nella Regina Elisabetta il leader politico e civile storico di riferimento, una donna che ha indirettamente governato la Inghilterra per 70 anni, nominando tutti i premiers.
E di Regine si parlerà ancora in Spagna, con la successione al trono della figlia del Re Felipe VI e si e'parlato in Olanda con Giuliana e Beatrice di Orange Nassau. La scienza, da Marie Curie a Rita Levi Montalcini e a Elena Cattaneo e la filosofia da Hanna Arendt a Simone Weil, col suo ruolo indiscutibile nel parlamento europeo, ha anche integrato il sistema politico spesso, con la saggezza e la razionalità ragionevole delle Donne. Il mondo quindi non solo ha bisogno di un costante e ampio empowerment delle Donne, ma trova altresi' in esso il migliore antidoto alla vocazione bellicista e violenta che attraversa il pianeta in questi anni del XXI secolo.
Più donne piu'pace, questa la equazione adeguata a descrivere la politica futura a livello internazionale. Va aggiunto inoltre il ruolo delle donbe nelle istituzioni internazionali: la Van der Leyden, tedesca, quasi una nuoba Merkel ma questa volta impegnata a guidare la Unione Europea. E la Lagarde nel difficile ruolo di gestire col FMI l' economia globale. Al riguardo annotiamo che ancora la Banca di Italia stessa non ha mai avuto un Governatore donna e idem si puo'dire per il Ministero della Economia.
E che dire del ruolo di Segretario Generale dell'Onu e nel vertice del G7 ove tuttora mancano autorevoli leadership delle Donne. All'ONU invece e'stato ed e ‘ decisivo anche in Consiglio di Sicurezza e in Assemblea Generale, il ruolo delle Donne Ambasciatori e delegati, citi l'esempio delle donne Ambasciatori Usa all'ONU con efficienza e coraggio come Niki Haley per Trump e Linda Thomas Greenfield per Biden collega di Cindy Mc Cain, ambasciatrice alla FAO. Eredi di Susan Rice e di Samantha Jane Power ambasciatrici di Obama alle Nazioni Unite. Menzione di onore infine per la prima ambasciatrice donna degli Emirati Arabi all'ONU, Lana Nusseibeh, espressione della riscossa delle Donne nei Paesi Arabi dopo il ritorno del medioevo talebano in Afghanistan. Ancora tanta strada va percorsa prima della uguglianza effettiva nelle istituzioni internazionali e nazionali : la storia evolve ma con difficolta'.