Musica per gli occhi. Le mostre del weekend, da Bowie a Dalla

- di: Samantha De Martin
 
Lucio Dalla e David Bowie, ma anche gli incubi di Goya e le fotografie di Lisetta Carmi. È musica per gli occhi il weekend della grande arte che, da Napoli a Torino, invita gli appassionati a tornare a godere della bellezza tra le sale dei musei dopo la pausa estiva. Ecco le mostre da non perdere.

A Torino gli scatti di Lisetta Carmi

Alle Gallerie d'Italia di Torino, presso il museo di Intesa Sanpaolo, fino al 22 gennaio Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, recentemente scomparsa all’età di 98 anni, si racconta in un percorso dal titolo Lisetta Carmi. Suonare Forte a cura di Giovanni Battista Martini, e con un contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher. La mostra, il cui titolo evoca la sua formazione di pianista, mette in luce il coraggio dell’artista di cambiare direzione, intraprendendo percorsi diversi per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi. Il visitatore avrà modo di apprezzare oltre 150 foto scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, dallo straordinario reportage sul mondo dei travestiti alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell'incontro con il poeta statunitense Ezra Pound.

Goya e Grosz a confronto a Parma

Sebbene divisi da 150 anni di storia, Francisco Goya y Lucientes e George Grosz decisero entrambi di indagare la realtà del loro tempo, innovando l’arte. Se i Capricci di Goya, nei quali l’artista dà libero sfogo alla rappresentazione della propria condizione e allo stesso tempo dei propri incubi, possono essere considerati un prodromo della modernità, Grosz è uno degli epigoni più evidenti del maestro spagnolo, considerato a lungo, come Goya, un caricaturista. Ed è attraverso la caricatura che i due colleghi ci trascinano nel “mostruoso verosimile”, un mondo difforme e alla rovescia attraverso un capovolgimento carnevalesco della realtà in cui satira e dramma convivono. Fino al 13 gennaio la mostra Goya – Grosz. Il sonno della ragione, nelle sale di palazzo Pigorini, a Parma, invita a sfogliare i Caprichos di Francisco Goya a dialogo con i disegni e i dipinti di George Grosz, due tra i più grandi disegnatori di tutti i tempi. Le opere da non perdere? Il Capriccio 43 - El sueño de la razon produce monstruos che trascina il pubblico in un sonno popolato da creature mostruose e incubi, oltre all’autoritratto dipinto nel 1940 da George Grosz, dove un uccello da preda sorvola minacciosamente la figura dell’artista.

Lucio Dalla si racconta al Museo dell’Ara Pacis

A dieci anni dalla sua scomparsa, il Museo dell’Ara Pacis ricorda Lucio Dalla con una grande mostra-evento dal titolo Lucio Dalla - Anche se il tempo passa. Partendo dall’infanzia dell’artista il viaggio tesse un percorso straordinario di vita e memoria collettiva, al ritmo delle note delle sue indimenticabili canzoni. Il cantore di vita e suoni, amato per la sua graffiante ironia e lo sguardo poetico, musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, e appassionato di motori e opera lirica si racconta fino al 6 gennaio attraverso documenti, copertine dei dischi, video, fotografie, abiti di scena, oltre alla sua ricca collezione di cappelli e berretti. Delle dieci le sezioni che scandiscono la mostra, l’ultima, inedita, è dedicata al rapporto tra il cantante e la Capitale, città dove ha vissuto a lungo e che ha amato profondamente. 

Napoli omaggia il Duca Bianco

Fino al 29 gennaio la mostra David Bowie: the passenger. By Andrew Kent, in programma al Palazzo delle Arti di Napoli, omaggerà il Duca Bianco con una raccolta di documenti fotografici di eccezione, firmati dal fotografo statunitense Andrew Kent che instaurò con il cantautore britannico un rapporto di fiducia, seguendolo tra il 1975 e il 1978. Il percorso, organizzato da Navigare srl in collaborazione con il Comune di Napoli e il PAN Palazzo delle Arti Napoli, sfodera opere di collezionisti privati e ricostruzioni ambientali, poster, dischi, abiti, riviste e libri, e ben 32 memorabilia come il microfono e la chitarra del cantante.  Oltre 150 oggetti racconteranno l’importante periodo che segnò il ritorno di Bowie in Europa, offrendo una panoramica su un continente all’epoca diviso dalla Cortina di ferro. Da Parigi a Helsinki, da Berlino a Mosca, l’artista britannico attraversò il vecchio continente lasciandosi ispirare e realizzando la sua celebre trilogia berlinese: gli album Low e Heroes, del 1977, e Lodger, del 1979.

Nella foto:  Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965-1971 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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