Tra street art e fotografia, gli appuntamenti della settimana con l’arte

- di: Samantha De Martin
 
WEEK END CON L'ARTE

Ricordate il celebre poster HOPE con il quale lo street artist Obey (Shepard Fairey) aveva fatto il suo personale endorsement a Barack Obama (con tanto di ringraziamento del futuro presidente) in occasione della campagna presidenziale? Dal 29 gennaio il suo artista sbarcherà in galleria, precisamente nella galleria d’arte urbana Wunderkammern, a Roma, che annuncia l’inaugurazione di una nuova sede in via Giulia, nel centro storico della città. Ma la mostra Strategies for a revolution di Shepard Fairey non è l’unico appuntamento da non perdere nel weekend. Ecco gli altri cui non mancare.

A Rovigo la fotografia umanista di Doisneau

Il più bel bacio della storia della fotografia? Impossibile dirlo, ma è certo che  un posto sul podio spetta all’immagine della giovane coppia ritratta da Robert Doisneau, indifferente alla folla dei passanti che la osserva e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi. Questo, insieme ad altri momenti di felicità catturati dall’obiettivo di uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese, sarà al centro della mostra che, ancora fino al 6 febbraio, si potrà ammirare nelle sale di palazzo Roverella, a Rovigo. Fabbriche, scuole, bambini, banconi di bistrot diventano i protagonisti di un racconto che il curatore della mostra, Gabriel Bauret, costruisce attraverso 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau di Montrouge. In questo atelier il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, e qui, nel 1994, si è spento lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. “Quello che cercavo di mostrare - scriveva l’artista – era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”.

Dai Romantici a Segantini: a Padova storie di lune e di montagne

Il primo capitolo di un ampio progetto espositivo, concepito da Marco Goldin con il titolo di Geografie dell’Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento va in scena a Padova, al Centro San Gaetano, dal 29 gennaio al 5 giugno. Il progetto nasce dalle suggestioni dello studio, più che ventennale, dedicato dal curatore all’arte dell’Ottocento in Europa. “Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart” traccia il punto di partenza del romanticismo ponendo, al centro della mostra, la Germania e la Svizzera, sede di illustri pittori, da Hodler a Segantini giunto dall’Italia. Fulcro del percorso è la collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, parte della straordinaria rete del Kunst Museum di Winterthur. La collezione Reinhart include cinque dipinti di Friedrich, tutti presenti a Padova, tra i quali incanta Le bianche scogliere di Rügen, uno degli emblemi del romanticismo. Sette sezioni tematiche consentiranno al visitatore di viaggiare tra paesaggi svizzeri di fine Settecento “appropriandosi” dell’arte svizzera e tedesca dell’Ottocento.

A Firenze Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi

La vita e l’attività dell’artista del Rinascimento Benozzo Gozzoli, ma anche il suo rapporto con Firenze e con i Medici, corre lungo le sale di palazzo Medici Riccardi, al centro, fino al 10 marzo, della mostra Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi. Affrescata, proprio su commissione dei Medici alla fine degli anni Cinquanta del Quattrocento, la Cappella è un autentico gioiello. Tra opere originali e creazioni multimediali, il pubblico sarà accompagnato a scoprire la vita e l'opera di un grande maestro del Rinascimento italiano, per essere poi invitato ad approfondirne le testimonianze pittoriche in città e nell'intero territorio toscano. In che modo il mestiere del padre “farsettaio” avrebbe influenzato la sua carriera artistica? Il visitatore lo scoprirà lungo un percorso che attraversa la “lunga vita operosa” dell’artista, che si dichiarerà sempre “pittore fiorentino”, impegnato tra Roma, Orvieto, Viterbo, nuovamente a Roma, Firenze, Pistoia dove morirà il 4 ottobre 1497. L’esposizione permetterà in primo luogo di approfondire il rapporto dell’artista con Firenze e con i Medici, anche se massimo rilievo sarà dato alla Cappella dei Magi, meraviglioso e prezioso scrigno affrescato da Benozzo nel 1459 con il Viaggio dei Magi e il Giardino del Paradiso, convergenti nell’Adorazione del Bambino Gesù di Filippo Lippi sull’altare. Attraverso apparati visivi e multimediali narrativi, la mostra mette in luce i luoghi della città e del territorio nei quali Gozzoli ha operato, allargando lo sguardo fino a San Gimignano, Castelfiorentino e Pisa e stimolando la visita dei “luoghi gozzoliani" in città e in Toscana. 

Shepard Fairey in mostra a Roma

Dopo l’apertura, nel 2008, nella sede storica nel quartiere multiculturale di Tor Pignattara, la galleria d’arte contemporanea Wunderkammern apre i battenti in via Giulia, nel cuore della capitale.  A inaugurare la nuova sede è Shepard Fairey, uno degli artisti chiave della storia della Street Art che ha seguito con la sua arte l’evoluzione di un movimento e dei suoi linguaggi: dagli stickers alla realizzazione di manifesti che avvolgono i muri delle città. Con la sua esposizione, Strategies for a revolution, l’artista si appresta a travolgere lo spettatore con un linguaggio ironico, iconico, propagandistico, incentrato sulla tematica del potere rappresentato in tutte le sue accezioni e sfaccettature. Fino al 22 febbraio il suo stile inconfondibile, ispirato dal Futurismo e dal Costruttivismo russo, e la sua versatilità artistica attraverserà le opere realizzate con tecniche come i collage, le serigrafie su supporti diversi come legno o alluminio, le HPM su carta, fino ad arrivare alle copertine dei vinili.

Nella foto: Benozzo Gozzoli, Cappella dei Magi, parete Est, Firenze, Palazzo Medici Riccardi  - Foto: © Simone Lampredi
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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