Unieuro, ricavi record nel primo trimestre 2022: 2,9 miliardi di euro (+9,9%). Investimenti per 52,1 milioni (+64,8%)

- di: Barbara Leone
 
Nuovo record per Unieuro, che chiude il primo trimestre del 2022 con i ricavi d’esercizio a 2,9 miliardi di euro (+9,9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno). Il Consiglio di amministrazione del Gruppo, leader nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia, si è infatti riunito sotto la presidenza di Stefano Meloni per esaminare e approvare il  bilancio consolidato e il progetto di bilancio al 28 febbraio 2022. Oltre che per il nuovo record di fatturato, salito a quota 2,95 miliardi di euro pur in assenza  di significative azioni di crescita esterna, l’esercizio 2021/22 si è caratterizzato per il varo del primo Piano Strategico quinquennale della Società, finalizzato alla definitiva  trasformazione omnicanale di Unieuro e alla sua evoluzione in market setter. “Al termine del primo anno di validità del nostro piano strategico ‘Our Omni Journey to 2026’, votato alla definitiva trasformazione omnicanale di Unieuro, siamo orgogliosi di aver rispettato tutti gli impegni presi nei confronti del mercato in termini di crescita del fatturato, redditività, generazione di cassa e investimenti - ha dichiarato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro -.Vogliamo pertanto condividere questa soddisfazione con le nostre persone, salite  negli ultimi dodici mesi a 5800; con i nostri azionisti, a cui proponiamo una cedola da  ben 1,35 Euro per azione, ancora una volta generosa e coerente con la politica dei  dividendi; e più in generale con l’insieme di stakeholder di Unieuro, per i quali abbiamo  predisposto il Piano di Sostenibilità 2022-2026, capace di concretizzare i nostri sforzi  verso un futuro migliore per tutti. Il difficile scenario internazionale e macroeconomico - ha aggiunto l’Ad Unieuro - ci impone di guardare al nuovo  esercizio con prudenza e realismo, senza affrettare previsioni che nei prossimi mesi  potranno nascere più robuste. Nel frattempo, lavoriamo senza sosta nel solco  strategico ormai tracciato, per rafforzare la leadership di Unieuro e guadagnare nuove  quote di mercato”. 

Alla luce di un mercato dell’elettronica e degli elettrodomestici vivace, anche grazie al boom  dei televisori innescato dalla migrazione delle frequenze, il primo anno di piano ha visto  Unieuro raggiungere tutti gli obiettivi di marginalità e generazione di cassa prefissati. Sebbene il confronto con l’esercizio 2020/21 sia influenzato dagli effetti benefici e irripetibili  delle azioni manageriali adottate lo scorso anno in risposta all’emergenza sanitaria, l’EBIT  adj. e il Risultato netto adj. hanno segnato forti progressi rispetto ai livelli pre-Covid, assestandosi rispettivamente a 72,1 milioni di Euro (+22,8% sul 2019/20) e a 53,9 milioni  (+28% sempre rispetto ai livelli pre-pandemici).  Il ritorno alle consuete dinamiche di business ha riguardato anche la generazione di cassa,  con un Free Cash Flow adj. normalizzatosi a 49,4 milioni di Euro, grazie al quale Unieuro  ha chiuso l’esercizio con 135,7 milioni di Cassa Netta, dopo aver remunerato gli azionisti  per ben 66,1 milioni nel corso dei dodici mesi, tra dividendi (53,8 milioni) e buyback (12,3  milioni). L’esercizio 2022/23 si è aperto pressoché in concomitanza con lo scoppio del conflitto in  Ucraina, che ha generato ulteriore incertezza in un contesto macroeconomico già segnato  da tensioni inflazionistiche e difficoltà nelle reti produttive e logistiche globali. Benché nei  mesi di marzo e aprile Unieuro abbia registrato un fatturato in ulteriore miglioramento, il  Management ha comunque preferito posticipare la pubblicazione delle guidance relative a  ricavi, redditività e generazione di cassa per l’esercizio in corso. Ciononostante, alla luce dei positivi risultati raggiunti e della politica dei dividendi in vigore  fin dallo sbarco in Borsa, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre  all’Assemblea degli Azionisti un dividendo unitario pari a 1,35 Euro per azione, in progresso del 26% rispetto agli 1,07 Euro distribuiti nel 2019, l’ultima cedola prima della pandemia, e  pari all’8,7% dell’attuale valore borsistico del titolo Unieuro. 

Nell’esercizio chiuso al 28 febbraio 2022, Unieuro ha conseguito ricavi pari a 2.949,7 milioni  di Euro, in crescita del 9,9% rispetto ai 2.685,2 milioni consuntivati nell’esercizio precedente  e del 20,6% se raffrontati ai 2.444,9 milioni del 2019/20, l’ultimo esercizio pre-pandemia. La performance è fortemente positiva in quanto conseguita in un contesto di graduale  normalizzazione post-Covid e in assenza di significative variazioni del perimetro aziendale,  tanto che l’evoluzione dei Ricavi like-for-like- ovvero la comparazione delle vendite con  quelle dello scorso esercizio sulla base di un perimetro di attività omogeneo – si è attestata  a +8,8%.  Se su base infra-annuale il raffronto con l’esercizio precedente è influenzato dall’elevata  volatilità che aveva accompagnato i primi mesi della pandemia, nel complesso il 2021/22 si  è rivelato per la Società un anno di crescita sostenuta e di riequilibrio dei pesi dei singoli  canali e delle singole categorie di prodotto, che nel 2020 erano stati impattati da condizioni  esterne del tutto straordinarie.  Il canale Retail (68,1% dei ricavi totali) ha registrato vendite pari a 2.008,1  milioni di Euro, in robusta crescita (+17,3%) rispetto ai 1.711,6 milioni dell’anno precedente,  quando le restrizioni legate al Covid avevano impedito alla rete diretta di beneficiare dei  trend di consumo favorevoli innescatisi con la pandemia. Mentre il canale Online (18,1% dei ricavi totali) ha invertito la tendenza dei primi nove mesi grazie al +6,5%  registrato nel quarto trimestre, chiudendo l’esercizio con ricavi in crescita dell’1,4% a 532,8 milioni di Euro dai precedenti 525,2 milioni. Il canale Indiretto (9,5% dei ricavi totali) ha invece consuntivato  ricavi per 280,5 milioni di Euro, in contrazione dell’8,8% rispetto ai 307,5 milioni dello scorso  esercizio. Mentre il canale B2B (3,3% dei ricavi totali) ha registrato ricavi per 98,5 milioni di Euro,  in calo del 15,7% rispetto ai 116,9 milioni del precedente esercizio. Infine, il canale Travel (1% dei ricavi totali), che ha chiuso l’esercizio con ricavi risaliti a 29,9 milioni di Euro, registrando un  recupero anno su anno del 24,2% ma mantenendosi al di sotto dei livelli raggiunti prima che  la pandemia penalizzasse pesantemente il traffico aeroportuale (-24,6% la performance  rispetto all’esercizio 2019/20, l’ultimo ante-Covid).
Per quanto riguarda le categorie merceologiche poi, dai dati si evidenzia che La categoria Grey (45,9% dei ricavi totali) - ovvero telefonia, tablet, information technology,  accessori per la telefonia, macchine fotografiche, nonché tutti i prodotti tecnologici indossabili – ha generato un fatturato di 1.355,2 milioni di Euro, in aumento del 3,5% rispetto ai 1.309,6  milioni dell’esercizio precedente grazie alla buona performance del comparto telefonia e relativi  accessori, dei prodotti indossabili e dei tablet. La categoria White (25,6% dei ricavi totali) - composta dagli elettrodomestici di grandi  dimensioni quali lavatrici, asciugatrici, frigoriferi o congelatori e fornelli, dai piccoli  elettrodomestici come aspirapolveri, robot da cucina, macchine per il caffè, oltreché  dal segmento climatizzazione - ha generato un fatturato di 755,8 milioni di Euro, in crescita  del 3,7% rispetto ai 728,8 milioni dell’esercizio precedente, registrando un rallentamento  rispetto alla performance dei primi nove mesi dell’esercizio. La categoria Brown (19,5% dei ricavi) - comprensiva di televisori e relativi accessori,  dispositivi audio, dispositivi per smart TV, accessori auto e sistemi di memoria - ha registrato  un atteso balzo del 42,5% a 576,2 milioni di Euro dai 404,4 milioni dell’esercizio precedente.  Mentre la categoria Altri prodotti (4,4% dei ricavi totali) – che include sia le vendite del settore  entertainment, sia di altri prodotti non compresi nel mercato dell’elettronica di consumo come gli hoverboard o le biciclette – ha registrato ricavi pari a 130,1 milioni di Euro, in calo  del 3% rispetto all’esercizio precedente. 

Gli investimenti dell’esercizio sono ammontati a 52,1 milioni di Euro (di cui solo 1,7 milioni  di natura straordinaria), rispetto ai 31,6 milioni effettuati nel 2020/21. La forte accelerazione, coerente con il Piano Strategico annunciato in giugno, ha riguardato  principalmente gli interventi sulla rete di negozi diretti, con 10 nuove aperture, 3 rilocazioni  e 5 ammodernamenti, nonché gli importanti investimenti in information technology, tra cui  l’adozione delle etichette elettroniche in un significativo e crescente numero di negozi diretti, l’implementazione del nuovo gestionale SAP S/4HANA e il lancio del nuovo sito di e commerce frutto del progetto “Revolution”. Al 28 febbraio 2022, Unieuro ha registrato una posizione di Cassa netta pari a 135,7 milioni  di Euro, che si confronta con i 154,8 milioni del 28 febbraio 2021. Senza considerare gli  esborsi legati all’ingente dividendo staccato nel giugno 2021 (53,8 milioni) e al riacquisto di  azioni proprie effettuato tra novembre 2021 e gennaio 2022 (12,3 milioni), la Cassa netta sarebbe migliorata di 47 milioni di Euro.
Il Gruppo sottolinea anche che lo scoppio della guerra in Ucraina, pressoché in concomitanza con l’avvio del nuovo esercizio fiscale di Unieuro, ha comportato un improvviso mutamento di scenario. La grave crisi geopolitica ha infatti comportato un ulteriore inasprimento dei rincari dei  prodotti energetici e delle materie prime, con evidenti riflessi sui prezzi di produzione di beni  e servizi e sul potere d’acquisto delle famiglie, solo in parte preservati grazie ad interventi  di natura politica.

A ciò si aggiunge inoltre il rinnovato rischio di ritardi nelle catene produttive e logistiche  globali, scatenati sia dall’aumento dei costi di carburanti e trasporti, sia dalla politica “Zero Covid” della Cina, che porteranno nel medio-lungo periodo a un generale ripensamento  delle filiere globali. Questo mix di fenomeni suggerisce una certa prudenza, soprattutto nel breve termine, nello  stimare l’evoluzione del mercato italiano dell’elettronica di consumo ed elettrodomestici. I prezzi d’acquisto dei prodotti risentiranno dei maggiori costi di alcune materie prime come  il litio o l’acciaio nonché del rincaro dei carburanti e dei noli marittimi, impattando i listini in  maniera piuttosto generalizzata e costringendo i retailer a rivedere i prezzi al pubblico. Dal rinnovamento del parco televisori sulla spinta della migrazione delle frequenze TV è  previsto un contributo ancora positivo, così come ci si attende che la domanda di device 5G  sosterrà le vendite del comparto telefonia. Relativamente all’informatica e agli  elettrodomestici, categorie merceologiche più sensibili al ciclo economico, è però possibile  che il mercato rallenti, anche alla luce delle forti performance registrate nell’ultimo biennio.  L’auspicata risoluzione del conflitto in Ucraina e la decelerazione dell’inflazione contribuirebbero  a migliorare le attese, con ricadute positive sui trend commerciali dell’intero settore. I primi due mesi dell’esercizio 2022/23 di Unieuro, pur poco significativi alla luce della  stagionalità del business, hanno d’altronde registrato un fatturato in ulteriore progresso  rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno e la Società è fortemente impegnata  nella realizzazione del Piano Strategico, focalizzato sull’aumento delle quote di mercato a  fronte della massimizzazione di efficienza ed efficacia operativa. In considerazione del notevole livello di incertezza che contraddistingue lo scenario  macroeconomico, il Management di Unieuro ritiene pertanto preferibile presentare le guidance  relative a ricavi, redditività e generazione di cassa per l’esercizio in essere nel corso dei prossimi  mesi, coerentemente con l’approccio prudente e realistico fin qui adottato.
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