L'Aquila capitale della Cultura 2026, Sangiuliano: "La città merita la nomina"

- di: Barbara Bizzarri
 

A quindici anni di distanza dal terremoto che l’ha rasa al suolo, L’Aquila è Capitale della Cultura 2026, dopo aver superato in corsa il duello tutto pontino tra Gaeta e Latina, Agnone, Alba, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’exploit dell’unione dei Comuni della Valdichiana Senese. Tra i progetti che hanno permesso al capoluogo di trionfare, dopo anni di attesa e dolore, la musica come fil rouge che si dipana attraverso le generazioni, la tecnologia digitale come risorsa per raccontare in modo innovativo la storia del territorio, la creatività quale volano per progetti diffusi di benessere e socialità e, naturalmente, la tradizione gastronomica come orgoglio genuino di un piacere abruzzese. La città d’orgoglio millenario, incorniciata dalle creste bianche del Gran Sasso, custode del possente e magnifico Mammut, ma anche metropoli in fermento con lo skyline puntellato dalle gru di cantieri di ricostruzione e saldamente ancorata alle sue radici da “immota”, punta ancora di più alla rinascita, in una staffetta ideale con l’attuale Capitale in carica, Pesaro, e la prossima città incoronata per il 2025, Agrigento, forte di un contributo di un milione di euro per dare concretezza agli obiettivi del progetto della candidatura: “L’Aquila ha una grande tradizione storica ed una forte identità: merita questa nomina, e credo che il progetto si espanderà a tutto l’Abruzzo”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che nel corso della cerimonia per la designazione di ieri, ha annunciato il titolo assegnato dalla giuria presieduta dal giornalista Davide Maria Desario, che ha sottolineato: “Il progetto dell’Aquila ci ha convinto per la sua qualità, ma anche per aspetti come il budget, la capacità di includere per tutto l’anno i territori e per il coinvolgimento dei giovani”.

L'Aquila capitale della Cultura 2026, Sangiuliano: "La città merita la nomina"

Su questi elementi, come il lavoro sulle aree interne dei Comuni del cratere, sui giovani, sulla salute, sulla coesione sociale, è stato costruito il dossier della candidatura, diretto da Alessandro Crociata: il titolo, “L’Aquila Città multiverso”, è stato premiato perché appare come “un ambizioso programma di sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socio-economico territoriale a base culturale, capace di proiettarla verso il futuro”. E dunque, Festival musicali, workshop, progetti multimediali, riapertura di luoghi e monumenti: “Il primo elemento chiave è l’attenzione al dialogo con le aree interne, lavorando molto sui giovani talenti - spiega Crociata -. L’Aquila punta ad essere un Hub culturale, che non distribuisce programmi sul territorio, ma dialoga e coinvolge il territorio in un processo di creazione culturale. Abbiamo in programma progetti innovativi curati da giovani artisti che dalla città si svilupperanno nelle aree interne. Come i Solisti Aquilani, impegnati in nuove produzioni con la partecipazione di studenti del Conservatorio e degli Istituti superiori. Ma anche i tradizionali Cantori, che dialogheranno con le nuove generazioni di rapper. Insomma, i concerti diventano esperienze che attiveranno percorsi pedagogici”.

L’Aquila avrà anche il primo osservatorio culturale urbano, “Un centro di ricerca che misura l’impatto della cultura sul territorio” e, ancora, workshop di ‘virtual vision’, “con l’idea di combinare le nuove tecnologie digitali con l’arte contemporanea, in modo da dialogare col passato per proiettarsi verso il futuro”, così come contemporanea è l’altra anima della città, rappresentata anche dall’attività del museo Maxxi a Palazzo Ardinghelli.  

Ruolo preponderante avrà il digitale, all’insegna della riscoperta: “Le ricostruzioni 3D di edifici storici permetteranno di rivivere la città come era prima del terremoto e di offrire una visione sulla nuova città”. Il sogno per il 2026 è quello di chiudere i cantieri e riaprire gli spazi, con il plauso del governatore rieletto, Marco Marsilio, che ha dichiarato: “Un risultato di straordinaria importanza che riempie d’orgoglio l’intera regione e consolida ulteriormente il nostro capoluogo come un fulcro culturale di eccellenza”, mentre Pierluigi Biondi, sindaco de L’Aquila, ieri mattina, nel Salone Spadolini del Ministero della Cultura, ha reagito così alla proclamazione: “L’Aquila si avvia a celebrare i quindici anni del terremoto. Un evento che ci ha colpito come comunità. Questo non è un risarcimento ma rappresenta un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale. La cultura è un elemento fondamentale della nostra ricostruzione: saremo all’altezza del compito che ci affidate”.  Non sono mancate comunque le polemiche, trainate dall’opposizione, secondo cui la nomina è dovuta alla recente vittoria in Abruzzo del centrodestra, ma Luciano D’Amico, candidato progressista sconfitto alla presidenza dell’Abruzzo, ha dichiarato il suo “entusiasmo per questo momento molto importante per la città e per tutta la regione, un giusto riconoscimento per l’Aquila, questo nuovo percorso la porti a volare in alto”.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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