FOTO: Amedeo Modigliani, Nu Couché, 1917, Olio su tela | Foto: © Sebastiano Pellion di Persano | Courtesy © Pinacoteca Agnelli, Torino
A Roma arriva Carole Feuerman
Una goccia d’acqua, una piega della pelle, uno sguardo. Sono gli accenti con i quali il corpo parla di sé e si racconta svelando qualcosa della persona.
Combinando materiali diversi come resina, bronzo, silicone, acciaio inossidabile e vernice, che sembrano pronte a muoversi o a raccontare una storia, Carole A. Feuerman, una delle protagoniste più sorprendenti del superrealismo pop contemporaneo, plasma il corpo umano in un racconto potente, vivo e profondamente emotivo.
Accade fino al 21 luglio a Palazzo Bonaparte dove l’artista americana accoglie i visitatori con oltre 50 opere tra sculture, disegni, fotografie e un’installazione site specific, realizzata appositamente per un percorso antologico che racconta tutta la straordinaria carriera di Feuerman, dai disegni giovanili fino agli ultimissimi lavori.
Perugia accoglie Modigliani
Una donna distesa su un divano, il seno morbido, la bocca socchiusa, le mani intrecciate sotto il mento, punta gli occhi profondi verso l’osservatore.
L’intera figura è rappresentata da Amedeo Modigliani attraverso pennellate veloci, quasi a comporre aree di colore astratte, disposte intorno alla modella.
Dipinto tra il 1917 e il 1918, Nu couché, proveniente dalla Collezione Permanente della Pinacoteca Agnelli di Torino, sarà, fino al 15 settembre, ospite d’eccezione alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
Accanto a questo, arriveranno nella città umbra otto opere di Modigliani, tra le quali alcuni preziosi disegni in prestito dal FAI-Fondo Ambiente Italiano e dal Castello Sforzesco di Milano, nei quali il pittore indaga il corpo femminile, ritratto in pose che alludono a quelle di sculture classiche, una Afrodite accovacciata dal Parco Archeologico di Ostia Antica e una colonna lignea dorata a forma di sirena bifida dal Castello Bufalini di San Giustino (PG).
A Milano l’Anteguerra di Pietro Gerenzani
Un grande cratere, simbolo del vuoto, immerso in un paesaggio solitario, al limite dell’inquietudine, scevro di presenze umane, è illuminato da un cielo rossastro nel quale si staglia un enigmatico sole.
Il trittico intitolato Anteguerra di Pietro Gerenzani sarà accolto fino al 31 agosto a Palazzo Citterio.
Il titolo, ampiamente evocativo, richiama quel sentimento di improvviso allarme e di estrema attenzione verso un avvenimento che potrebbe accadere. Un’allerta che risulta attuale, alla luce dei recenti episodi bellici che stanno preoccupando la comunità internazionale.
La guerra, descritta senza intenti moralistici o didascalici, diventa il fulcro del lavoro dell’artista che non dimentica la lezione figurativa dei grandi maestri del passato, anzi la cura e la attualizza attraverso un gusto espressionista che ben interpreta la drammaticità della scena.
Ercolano si svela di notte
Fino all’ 8 agosto tornano i Venerdì di Ercolano, la rassegna serale promossa dal Parco Archeologico di Ercolano. Ogni venerdì dalle 20 alle 24 il Parco si trasforma in un palcoscenico diffuso tra domus, strade e botteghe della città antica con performance artistiche, danza, teatro e musica dal vivo.
L’edizione 2025 prevede una novità: l’apertura serale libera e autonoma dell’area archeologica che permette ai visitatori, all’interno di una fascia oraria di un’ora e mezzo, di muoversi in piena libertà lungo un itinerario illuminato, arricchito da contenuti digitali e da momenti performativi in postazioni dedicate.
Grazie all’applicazione Ercolano Digitale (scaricabile gratuitamente), il pubblico può intraprendere un percorso interattivo pensato per la rassegna, con materiali di approfondimento e supporti multimediali, perfettamente integrati alla visita fisica.
Il tema di questa edizione è Corpo e mito, fil rouge che esamina il rapporto tra questi due elementi affrontato attraverso linguaggi artistici diversi.