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Artigiancassa: si sta consumando il divorzio tra BNL e organizzazioni artigiane

- di: Redazione
 
Artigiancassa: si sta consumando il divorzio tra BNL e organizzazioni artigiane
Quanta distanza si accumula tra le parole e i fatti, quando le prime sono pronunciate da chi ci tiene tanto alla sua immagine, per poi, nei comportamenti, fare l'esatto contrario. E' quel che, fanno trapelare dalle segrete stanze, sta accadendo in Artigiancassa, dove si starebbe consumando una irreversibile spaccatura tra la Bnl, di cui la banca è una controllata, e le confederazioni artigiane, che si starebbero preparando ad uscire dal capitale, non per motivi concreti (ovvero legati a investimenti, proventi e altre cose del genere) , ma squisitamente filosofici.
Artigiancassa, secondo le organizzazioni, starebbe infatti per abbandonare la sua specificità, quello di accompagnare le piccole imprese artigiane nel loro percorso di consolidamento economico, facendo prevalere, evidentemente su input della casa madre BNP Parisbas, considerazioni meramente finanziarie.

Artigiancassa: si sta consumando il divorzio tra BNL e organizzazioni artigiane

Una scelta che, se comprensibile dal punto di vista imprenditoriale (ciascuno fa il suo mestiere e BNL fa, di mestiere, quello di creare profitti), arriva in un momento particolare.
Una fase storica in cui le piccole imprese artigiane hanno il bisogno di avere accanto una banca che li aiuti, proponendosi come partner e non come un semplice erogatore di credito, che sarà pure non esoso, ma resta un vincolo per chi lo contrae. E, nella determinazione delle organizzazioni artigiane di mollare, ci sarebbero state alcune ipotesi, secondo le quali Artigiancassa, per indirizzo imposto dalla BNL, avrebbe dovuto ''flirtare'' con l'imponente massa monetaria messa in essere dal Superbonus.

Ma, se questo (al momento solo temuto: siamo ancora a livello di indiscrezioni giornalistiche) annunciato mutamento di rotta arriva però in un momento molto delicato, come quello attuale, allora le considerazioni che si devono fare non possono essere squisitamente economiche. Perché allontanarsi dall'affiancamento delle piccole imprese diventa censurabile quando la stretta derivata dalla raffica di ripetuti ed elevati rialzi dei tassi di interesse sta devastando le finanze delle piccole realtà artigiane, alle prese anche con il fatto che le misure di sostegno adottate dal governo per la pandemia si stanno chiudendo.
Ma questi sono i timori degli artigiani, quando invece la BNL ribadisce che nulla è mutato e che quindi la banca continuerà a dedicare prodotti specifici alle aziende del comparto.

Evidentemente solo nei prossimi mesi o anche solo settimane si dovrebbero avere indicazioni più precise, anche perché una situazione di stallo non è utile a nessuno, soprattutto guardando alla specificità di Artigiancassa, costituita quando, nel dopoguerra, da ente pubblico - era controllata dal Ministero del Tesoro - erogava contributi a sostegno del settore pubblico. Nel 1994 la svolta, con il passaggio alla forma della spa, con la maggioranza del capitale (73,85%) in mano a BNL e il resto in testa ad Agart, controllata da Confartigianato, Cna, Casartigiani e da Fedart Fidi.
Cosa potrà accadere, una volta che il divorzio dovesse essere confermato e attuato è difficile da comprendere, anche se qualche segnale si riesce già ora a cogliere. Perché, per le organizzazioni, se Artigiancassa si sta allontanando dalla sua funzione di supporto e affiancamento delle aziende, qualche altro soggetto si dovrà fare carico di questa missione. Qualche soggetto che, ad esempio, abbia una presenza sul territorio e, quindi, possa incarnare al meglio il ruolo di anello di congiunzione tra chi lavora e il mondo del credito.
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