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Nel Mediterraneo una scoperta italiana che apre nuove prospettive per l’astronomia

- di: Marta Giannoni
 
Nel Mediterraneo una scoperta italiana che apre nuove prospettive per l’astronomia
Il 13 febbraio 2023 il telescopio sottomarino KM3NeT, situato a circa 80 chilometri al largo di Portopalo di Capo Passero, ha rilevato un neutrino con un’energia senza precedenti di circa 220 petaelettronvolt (PeV), pari a 220 milioni di miliardi di elettronvolt. 

Questo evento, denominato KM3-230213A, rappresenta il neutrino più energetico mai osservato e fornisce la prima evidenza dell’esistenza di neutrini di così alta energia nell’Universo. 
Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini (foto), ha commentato: “È un eccezionale passo avanti nella conoscenza, una scoperta che apre a straordinarie prospettive scientifiche”. Ha aggiunto che questo successo “conferma ancora una volta la qualità della nostra comunità scientifica e l’importanza degli investimenti che stiamo facendo come ministero nelle infrastrutture di ricerca”. 
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Antonio Zoccoli, ha dichiarato: “Il risultato è un orgoglio per la ricerca italiana”, sottolineando come le infrastrutture giochino un ruolo strategico nella ricerca. 
La scoperta è stata annunciata ufficialmente il 12 febbraio 2025, dopo due anni di analisi approfondite dei dati, con la pubblicazione sulla rivista Nature, che ha dedicato la copertina al neutrino da record. 
Il telescopio KM3NeT è frutto di una collaborazione internazionale con un ruolo di primo piano dell’Italia, grazie all’INFN e ai finanziamenti del Ministero dell’Università e della Ricerca e della Regione Sicilia. Installato a una profondità di 3.450 metri nel Mar Mediterraneo, il telescopio è progettato per rilevare i deboli bagliori di luce Cherenkov prodotti quando i neutrini interagiscono con l’acqua marina. 
L’origine di questo neutrino ad altissima energia è attualmente sconosciuta. Potrebbe provenire da potenti acceleratori cosmici, come nuclei galattici attivi o esplosioni di raggi gamma, o potrebbe essere un neutrino cosmogenico, prodotto dall’interazione di raggi cosmici ultra-energetici con la radiazione di fondo dell’Universo. La sua energia estremamente elevata lo colloca in una regione totalmente inesplorata, di estremo interesse per la scienza. Future osservazioni di altri eventi di questo tipo serviranno per costruire un chiaro quadro interpretativo. 
La rilevazione di KM3-230213A segna una pietra miliare nell’astronomia dei neutrini, aprendo una nuova finestra di osservazione sull’Universo e offrendo l’opportunità di studiare fenomeni astrofisici estremi finora inaccessibili. Con il completamento del telescopio KM3NeT, previsto grazie a ulteriori finanziamenti, si prevede di rilevare più eventi di questo tipo, migliorando la nostra comprensione dei processi più energetici dell’Universo. 
 

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