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Autismo: scoperti quattro profili, svolta per cure su misura

- di: Marta Giannoni
 
Autismo: scoperti quattro profili, svolta per cure su misura
Autismo: scoperti quattro profili, svolta per cure su misura
Quattro “tipi” di autismo con DNA e storie diverse: verso terapie personalizzate.
 
Il panorama dell’autismo sta cambiando. Uno studio pubblicato il 9 luglio 2025 su Nature Genetics ha identificato quattro sottotipi distinti dello spettro autistico. Un risultato che apre la porta a interventi calibrati sul patrimonio genetico e sui tempi di sviluppo di ogni individuo.

I quattro sottotipi – cosa li distingue

  • Social and Behavioral Challenges – circa 37% del campione: socialità difficoltosa e comportamenti ripetitivi, ma sviluppo motorio e linguistico nella norma. Spesso presenti anche ADHD, ansia o depressione.
  • Mixed ASD with Developmental Delay – circa 19%: ritardi nello sviluppo motorio e/o linguistico, ma meno disturbi psichiatrici e forte presenza di mutazioni genetiche ereditarie.
  • Moderate Challenges – circa 34%: forme più lievi dello spettro, con sviluppo nella norma e poche comorbidità psichiatriche.
  • Broadly Affected – circa 10%: il gruppo più colpito, con ritardi, problemi di comunicazione, comportamenti ripetitivi e comorbidità come ansia, depressione e disregolazione dell’umore. Qui prevalgono le mutazioni de novo.

Tempi e meccanismi genetici diversi

Il colpo di genio dello studio è stato collegare non solo le mutazioni, ma anche il momento in cui si attivano:

  • Nel sottotipo “behavioral challenges”, alcuni geni entrano in funzione dopo la nascita, spiegando perché i segni clinici spesso emergono solo nei primi anni di vita.
  • Altri sottotipi presentano solo mutazioni prenatali, indicando meccanismi genetici più tardivi o precoci a livello cerebrale.

Per usare una metafora, come ha detto la coautrice Natalie Sauerwald: “non stiamo vedendo una sola storia biologica dell’autismo, ma molte storie distinte”.

“Puzzle genetico”: le parole degli scienziati

  • Natalie Sauerwald (Flatiron Institute): “È come cercare di risolvere un puzzle senza rendersi conto di stare usando pezzi di puzzle diversi.”
  • Olga Troyanskaya (Princeton): “Capire la genetica dell’autismo è essenziale per una diagnosi più precoce e cure personalizzate.”
  • Aviya Litman, co-autrice: “Questi risultati sono potenti perché le classi rappresentano presentazioni cliniche e outcome diversi, e le abbiamo potute collegare a biologie sottostanti diverse.”

Implicazioni pratiche: un salto verso la medicina di precisione

Identificare a quale sottotipo appartiene un bambino consente di predisporre:

  • Screening mirati (es. monitoraggio dell’ansia se previsto nel sottotipo).
  • Interventi personalizzati: attenzione allo sviluppo motorio, terapie per disturbi del comportamento, psico-educazione specifica.
  • Pianificazione scolastica e familiare orientata alle caratteristiche genetiche e comportamentali.

Jennifer Foss Feig (Mount Sinai) conclude: “Sapere da subito quali sintomi potrebbero emergere, quali cure scegliere e come organizzare il futuro.”

Limitazioni e prossimi passi

  • Il campione era prevalentemente bianco: è necessaria validazione su popolazioni più eterogenee.
  • Il passaggio dalla ricerca alla clinica richiederà: protocolli diagnostici per identificare i sottotipi, formazione per i pediatri, e verifica dell’efficacia dei biomarker.

Una svolta netta

Una svolta netta: siamo passati dallo spettro come unico e monolitico, a quattro storie biologiche distinte con tempi e modalità diverse. È una vittoria della medicina computazionale e genetica, un passo concreto verso terapie su misura e supporto mirato.

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