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Auto europee tra sfide e speranze: mercato in lieve crescita ma elettrici in calo

- di: Marta Giannoni
 
Auto europee tra sfide e speranze: mercato in lieve crescita ma elettrici in calo

Il mercato automobilistico europeo si avvia a chiudere il 2024 con una crescita modesta dello 0,8% rispetto al 2023, secondo le stime diffuse dagli analisti del settore. Tuttavia, il totale delle nuove immatricolazioni, che si attesterà intorno a 10,6 milioni, resta ben al di sotto dei livelli pre-pandemia, segnando un calo del 18,4% rispetto al 2019. A preoccupare ulteriormente è il segmento dei veicoli elettrici, per cui si prevede una flessione del 5,9% nelle vendite, con una quota di mercato stimata al 13,6%.

Il richiamo dei costruttori per un piano di sostegno
Le prospettive incerte spingono i principali costruttori europei a chiedere interventi concreti per facilitare la transizione verso un futuro a basse emissioni. Ola Källenius (nella foto), Ceo di Mercedes-Benz e nuovo presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), ha dichiarato: “Serve un quadro realistico per la decarbonizzazione del nostro settore, che sia più attento al mercato e non solo guidato dalle sanzioni”. L’appello sottolinea la necessità di bilanciare le politiche ambientali con il sostegno economico al comparto, evitando penalizzazioni che potrebbero rallentare il progresso tecnologico.

Stellantis: segnali di ripresa tra luci e ombre
Mentre il mercato globale dell’auto fatica a riprendersi, Stellantis si distingue per un miglioramento delle sue performance. Nel quarto trimestre del 2024, il gruppo ha registrato 1.395.000 consegne a livello mondiale, con un calo del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato comunque in progresso rispetto al -20% del trimestre precedente.
L’azienda ha attribuito questo risultato alla conclusione delle azioni di riduzione delle scorte e al lancio di nuovi modelli in Europa, come la Citroën C3/ë-C3. Tuttavia, non mancano le difficoltà: in Nord America le consegne sono diminuite del 28%, pari a circa 115.000 unità in meno rispetto al 2023. Questo calo, spiega Stellantis, è dovuto principalmente alle strategie di normalizzazione delle scorte che, a fine 2024, si attestavano a poco più di 300.000 unità presso la rete distributiva statunitense. “La riduzione delle scorte ci permette di affrontare con maggiore solidità il lancio di nuovi prodotti Jeep, Ram e Dodge nel 2025”, ha dichiarato un portavoce di Stellantis.

La sfida dei veicoli elettrici e il futuro del segmento B
Nel mercato europeo, Stellantis ha ridotto il calo delle consegne al 6% nel quarto trimestre, un miglioramento rispetto al -17% del terzo trimestre. La Citroën C3/ë-C3 è stata un elemento chiave per mitigare il deficit temporaneo nel segmento B, mentre ulteriori lanci, come la Citroën C3 Aircross e la Fiat Grande Panda, sono attesi per il 2025.
Per i veicoli elettrici, il panorama è meno incoraggiante. Nonostante i continui investimenti in infrastrutture di ricarica e incentivi all’acquisto, il calo previsto nelle vendite riflette una crescente competizione globale e l’esitazione dei consumatori europei di fronte a prezzi ancora elevati e autonomie limitate.

Uno sguardo globale
Oltre all’Europa, le performance di Stellantis mostrano segnali misti nei mercati globali. Le consegne in Sud America sono cresciute del 12%, bilanciando la stagnazione in Medio Oriente e Africa e il calo in Cina e Asia Pacifico. Questi dati evidenziano la necessità di una strategia sempre più diversificata per affrontare le dinamiche di mercato regionali.

Verso il 2025: prudenza e speranza
Gli analisti concordano che il 2025 difficilmente porterà una svolta significativa per il settore automobilistico. Secondo un report pubblicato da ACEA, “è attesa solo una modesta crescita”. Tuttavia, le aziende sembrano prepararsi a sfruttare al meglio i prossimi sviluppi tecnologici e le opportunità di mercato, puntando su modelli innovativi e strategie commerciali più agili.
Il settore automobilistico europeo è dunque di fronte a un bivio cruciale: abbracciare il cambiamento con investimenti mirati e politiche di supporto o rischiare di perdere terreno nella competizione globale.


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