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Autovelox, scatta il conto alla rovescia: senza omologazione multe a rischio e comuni in allarme

- di: Jole Rosati
 
Autovelox, scatta il conto alla rovescia: senza omologazione multe a rischio e comuni in allarme
Dal 12 giugno, migliaia di dispositivi potrebbero essere disattivati, mettendo in pericolo oltre 40 milioni di euro di incassi e la sicurezza stradale.
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La scadenza imminente e le nuove regole
Il 12 giugno 2025 rappresenta una data cruciale per i comuni italiani: entro questa scadenza, tutti gli autovelox dovranno essere conformi alle nuove disposizioni introdotte dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) dell’aprile 2024. Le nuove norme prevedono che i dispositivi siano omologati, preceduti da adeguata segnaletica e sottoposti a taratura annuale certificata. In assenza di tali requisiti, gli autovelox dovranno essere disattivati, rendendo inefficaci le sanzioni e i controlli automatici della velocità. 

Il nodo dell’omologazione e la sentenza della Cassazione
Il cuore del problema risiede nella distinzione tra approvazione e omologazione dei dispositivi. Mentre l’approvazione è un’autorizzazione amministrativa, l’omologazione certifica la conformità tecnica del dispositivo. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10505/2024, ha stabilito che le multe elevate tramite autovelox non omologati sono nulle, anche se i dispositivi sono stati approvati . Questa sentenza ha aperto la strada a una serie di ricorsi da parte degli automobilisti e ha messo in discussione la legittimità di molte sanzioni. 

Impatto economico sui comuni
Secondo il Codacons, solo nelle principali 20 città italiane, le sanzioni da autovelox hanno garantito nel 2023 incassi complessivi da oltre 65 milioni di euro. Tuttavia, con il 59,4% dei dispositivi fissi e il 67,2% di quelli mobili approvati prima del 2017, e quindi potenzialmente non conformi alle nuove norme, si stima che oltre 40 milioni di euro di sanzioni siano a rischio. 

Le strade delle vacanze senza autovelox
Assoutenti ha evidenziato come molte strade turistiche, dalle Dolomiti al Salento, potrebbero rimanere senza autovelox durante l’estate. Ad esempio, nel Salento i comuni hanno registrato fino a 23 milioni di euro all’anno grazie alle sanzioni elevate tramite autovelox. Senza una regolamentazione chiara sull’omologazione, questi dispositivi potrebbero essere disattivati, con conseguenze sia sulla sicurezza stradale che sulle entrate comunali. 

Lo scontro istituzionale e la mancanza di un decreto attuativo
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha richiesto all’ANCI un censimento dettagliato degli autovelox installati, distinguendo tra quelli approvati prima e dopo il 2017. Tuttavia, l’ANCI ha fornito solo percentuali, non soddisfacendo la richiesta del ministero. Nel frattempo, un decreto attuativo che avrebbe dovuto regolarizzare i dispositivi è stato inviato a Bruxelles ma successivamente ritirato a causa delle polemiche. 

Scadenza alle porte 
Con la scadenza del 12 giugno alle porte, i comuni italiani si trovano di fronte a una scelta difficile: adeguare rapidamente i dispositivi alle nuove norme o disattivarli, rinunciando a una fonte significativa di entrate e rischiando un aumento dell’insicurezza stradale. La situazione richiede un intervento normativo urgente per evitare il caos sulle strade italiane durante la stagione estiva.

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