Ballandi

- di: Sandro Benetti
 

Riunificare le comuni e storiche radici e farle germogliare con grandi potenzialità di successo e nuovi orizzonti sui competitivi mercati internazionali. E’ questo l’obiettivo ambizioso della nuova Ballandi, la società creata dal famoso imprenditore televisivo Bibi Ballandi - scomparso a 71 anni nello scorso febbraio - che ora sotto la guida del Ceo, Mario Paloschi, punta a “valorizzare l’insostituibile patrimonio di relazioni, esperienza e know-how  del compianto Bibi” proiettandosi nel futuro con la classica operazione di management buy out.

La fusione fra Ballandi Multimedia e la Ballandi Arts, nasce infatti dalla necessità di riunificare le due aree business del gruppo a livello di intrattenimento televisivo e di produzione culturale per dare maggiore impulso, stabilità e continuità alla società simbolo.

Ne è fermamente convinto Mario Paloschi, 53 anni, di Cremona, personaggio riservato e poliedrico come il mitico Bibi, ora chiamato a raccogliere il testimone e l’enorme eredità lasciata dal suo fondatore per rendere ancora più forte la Ballandi unificata. “Siamo orgogliosi - spiega Paloschi - ricordando il passato glorioso della società - delle nostre radici profonde nel varietà del nostro Paese e le uniremo per espanderci alla visione internazionale che abbiamo portato avanti con successo negli anni scorsi. Siamo sicuri che la Ballandi potrà fornire un contributo italiano indipendente e di grande qualità, come è sempre stato nella storia di questa società. Lo faremo nel segno della continuità, dell’indipendenza e dell’innovazione”. 

Già perché l’azienda è da sempre un patrimonio della tv e della cultura italiana grazie al lavoro, all’intuito ed al genio di Bibi Ballandi, verace emiliano figlio di tassisti, che dalla musica con un percorso seguito da tanti altri manager e produttori, era arrivato alla televisione sfornando generazioni di talenti. Dalle collaborazioni anni Sessanta-Settanta con Albano, Caterina Caselli, Little Tony e anche la grande Mina, il tenace Bibi era così approdato work in progress alla Tv fondando nel 1983 a Rimini la Ballandi Multimedia dopo aver co-fondato nello stesso anno la celebre discoteca Bandiera Gialla  Bibi Ballandi, studi di terza media e tanta gavetta alle spalle, ha avuto subito successo grazie agli speciali televisivi con Renato Zero (“Tutti gli Zero del mondo”) e Adriano Celentano (“125 milioni di caz.te”) ma ha anche 
saputo scovare una miniera di uomini e donne che sono diventati delle star della tv. Basta citare i nomi e i format tv condotti da Rosario Fiorello (#ilpiugrandespettacolodopoilweekend), Milly Carlucci (Ballando con le stelle), Antonella Clerici (Ti lascio una canzone), Carlo Conti (50 Canzonissime). Per poi ricordare i grandi one-man show Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, e Roberto Bolle.

La Ballandi Arts, fondata nel 2012 per volere di Bibi - con oltre 350 ore di programmi realizzati all’attivo, ha come mission quella di valorizzare e promuovere la Cultura in tutte le sue molteplici forme e declinazioni e mettere al centro della scena il patrimonio italiano con una narrazione di ampio respiro a livello internazionale. La Ballandi vanta programmi e serie di Arte e Cultura trasmesse sulle Sky Arts di Italia, Germania, UK, Irlanda ed Austria). Molto apprezzate Contact e Calolavori svelati e le produzioni per lo Sky Arts Production Hub: Rising from the The Ashes, il Mistero del Caravaggio Perduto, il coro della Sistina, le serie Artists in Love, Italian Season, The Mistery of the Lost Paintings, Master of Photography che hanno avuto una ampia diffusione nel mondo. In Italia Signorie detiene il record di ascolti per Rai Storia, mentre Sette Meraviglie su Sky Arte vedrà probabilmente presto la sua sesta edizione.

Da Bibi Ballandi a Ballandi, la bella e importante tradizione continua e sicuramente Mario Paloschi, pilota di questa nuova formula uno, farà di tutto per continuare la grande opera di chi ha creato l’Azienda e sa di averla lasciata in buone e altrettanto capaci mani. Per la Ballandi la corsa nel futuro è già cominciata.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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