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Il risiko bancario italiano: protagonisti, strategie prospettive, lotte di potere

- di: Bruno Coletta
 
Il risiko bancario italiano: protagonisti, strategie prospettive, lotte di potere
Il settore bancario italiano è al centro di una serie di operazioni strategiche che stanno ridisegnando il panorama finanziario nazionale ed europeo. Questo articolo analizza i principali attori coinvolti, gli obiettivi perseguiti e le implicazioni di queste manovre nel contesto europeo.

UniCredit e l’offerta su Banco BPM
Nel novembre 2024, UniCredit, sotto la guida dell’amministratore delegato Andrea Orcel, ha lanciato un’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banco BPM, valutata circa 10,1 miliardi di euro. L’operazione prevede uno scambio azionario, offrendo 0,175 azioni UniCredit per ogni azione Banco BPM, equivalenti a circa 6,67 euro per azione, leggermente al di sopra del prezzo di chiusura di Banco BPM al momento dell’offerta. Se completata, questa acquisizione posizionerebbe UniCredit come il principale gruppo bancario italiano per capitalizzazione di mercato e il terzo in Europa. Andrea Orcel ha dichiarato: “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi per sviluppare la sua economia e competere a livello internazionale” .
Tuttavia, l’offerta è stata definita "ostile" da Banco BPM, che la ritiene non sollecitata e insufficiente. Inoltre, Crédit Agricole, già azionista di Banco BPM, ha manifestato l’intenzione di aumentare la propria partecipazione, complicando ulteriormente i piani di UniCredit.

Monte dei Paschi di Siena e l’offerta su Mediobanca
Parallelamente, Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto di 13,3 miliardi di euro per Mediobanca nel gennaio 2025, considerata "ostile" dalla banca milanese. Questa mossa mira a creare un polo bancario di rilevanza nazionale, ma ha incontrato resistenze significative. Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore italiano con partecipazioni in Generali e Mediobanca, ha aumentato la sua quota in MPS all’8%, allineandosi con l’intento del governo di riprivatizzare la banca toscana per creare un terzo grande attore bancario nel paese.

BPER Banca e l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio
Un’altra operazione significativa riguarda BPER Banca, che ha annunciato un’offerta su Banca Popolare di Sondrio. Questa mossa è parte di una strategia più ampia di consolidamento, mirata a creare un terzo polo bancario in Italia, capace di competere con i principali attori del mercato. L’acquisizione consentirebbe a BPER di espandere la propria presenza territoriale e rafforzare la propria posizione nel settore.

Intesa Sanpaolo e la posizione nel risiko bancario
Intesa Sanpaolo, attualmente uno dei principali istituti bancari italiani, osserva con attenzione le dinamiche in corso. Sebbene non sia direttamente coinvolta in operazioni di acquisizione recenti, la banca monitora le evoluzioni del mercato per valutare eventuali opportunità o minacce derivanti dalle mosse dei concorrenti. La sua strategia sembra focalizzata sul consolidamento delle proprie posizioni e sull’ottimizzazione delle operazioni esistenti.

Obiettivi delle manovre in corso
Le operazioni in atto nel settore bancario italiano rispondono a diversi obiettivi strategici:
Consolidamento del mercato: Le fusioni e acquisizioni mirano a ridurre il numero di operatori, creando entità più grandi e competitive a livello nazionale ed europeo.
Efficienza operativa: L’integrazione tra istituti consente di ottimizzare le risorse, ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza complessiva.
Espansione territoriale: Le acquisizioni permettono alle banche di estendere la propria presenza in nuove aree geografiche, aumentando la base clienti e la quota di mercato.
Diversificazione dei servizi: L’unione tra diversi istituti consente di ampliare l’offerta di prodotti e servizi, rispondendo meglio alle esigenze di una clientela diversificata.

Sfide e prospettive future
Nonostante le potenziali opportunità, il risiko bancario italiano presenta diverse sfide:
Resistenze interne: Alcune operazioni sono percepite come ostili, incontrando opposizione da parte dei consigli di amministrazione e dei principali azionisti degli istituti coinvolti.
Interventi governativi: Il governo italiano monitora attentamente le operazioni, preoccupato per le possibili implicazioni sul sistema bancario nazionale e sull’economia del Paese.
Integrazione culturale e operativa: Le fusioni tra banche con culture aziendali differenti possono incontrare difficoltà nell’armonizzazione dei processi e delle strutture organizzative.

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