Tra i sentieri della fotografia - Da Letizia Battaglia a Robert Doisneau, l’agenda dell’estate è dei maestri dello scatto

- di: Samantha De Martin
 

Helmut Newton aveva riassunto l’arte della fotografia in tre concetti: il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare.

Ed eccoli, da Brescia alla Calabria questi tre obiettivi farsi breccia nella calda estate che avanza invitando il pubblico ad assaporare l’emozione dello scatto.

L’agenda della fotografia si svela in nove appuntamenti.
Roma tra fotografia di paesaggio e diritti civili

Ripercorrere le trasformazioni del paesaggio italiano, dalla metà del XIX secolo fino ai giorni nostri, attraverso le sue trasformazioni colte da innumerevoli diversi punti di vista.

È il filo conduttore della mostra L’Italia è un desiderio. Fotografie, Paesaggi e Visioni (1842-2022). Le Collezioni Alinari e Mufoco, organizzata con Fondazione Alinari per la Fotografia e con il Museo di Fotografia Contemporanea. Fino al 3 settembre le Scuderie del Quirinale presentano una selezione di oltre 600 opere - fra dagherrotipi, primordiali negativi su carta e su vetro, diapositive, lastre, fino alle stampe a colori in grande formato - che spiegano ai visitatori il modo in cui evolve la rappresentazione del belpaese.

Le grandi panoramiche di Roma e Firenze di Michele Petagna e Leopoldo Alinari, il mito del viaggio in Italia racchiuso nei lavori di Girault de Prangey, Calvert Richard Jones, Frédéric Flachéron, Giacomo Caneva, la fotografia tra gli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, con le opere di Vincenzo Balocchi e Luciano Ferri, Alberto Lattuada, lasciano spazio ai principali attori della fotografia italiana e internazionale dal dopoguerra ad oggi, ma anche alle ricerche più attuali, grazie alle opere delle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea.

Dal paesaggio come scenario della narrazione sociale e politica nei reportage di Letizia Battaglia e Uliano Lucas si arriva ai luoghi marginali e anti-spettacolari di Luigi Ghirri, alle stampe di Paola De Pietri, Fischli and Weiss, Francesco Jodice, Massimo Vitali, Thomas Struth.

Il paesaggio lascia spazio alla cronaca impressa nell’obiettivo di Letizia Battaglia. Fino al 5 novembre le Terme di Caracalla ospitano la paladina dei diritti civili che con una Pentax K 1000 ha scandagliato il cuore della sua Palermo. A Roma Battaglia è al centro di un percorso che ripercorre i suoi cinquant’anni di carriera attraverso una selezione di 92 fotografie di grande formato.

Senza fine, questo il titolo della mostra, è resa ancora più suggestiva da un allestimento che rende omaggio all’architetto Lina Bo Bardi.

In compagnia della fotografa che incarna un connubio esemplare tra impegno civile, sentire sociale e sguardo artistico, il pubblico si infila nei vicoli di Palermo, si fa largo nei rioni, espugna i palazzi dell’aristocrazia, apprezza immagini poetiche e drammatiche al tempo stesso che descrivono con rispetto la realtà sociale vissuta durante la sanguinosa guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta.

Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la mostra, come spiega il curatore Paolo Falcone, vuole “comporre un’opera unica, atematica, atemporale e priva di gerarchie dove fotografie iconiche, appunti di viaggio, vita quotidiana costruiscono una narrazione aperta per conoscere e scoprire i tanti aspetti di Letizia Battaglia”.

L’agenda romana della fotografia coinvolge anche la scultura. Fino al 12 novembre la mostra VIS-À-VIS. Tenerani Spina. Dialogo in immagini porta al Museo di Roma a Palazzo Braschi un “incontro-confronto” tra i ritratti di Pietro Tenerani e le immagini fotografiche di Luigi Spina, uno dei maggiori fotografi contemporanei d’arte.Venticinque modelli per sculture in marmo dell’artista carrarese, tra i più raffinati e noti interpreti del purismo dell’Ottocento, con al centro eleganti dame, nobili, artisti, prelati e politici, si confrontano con le immagini di Spina che restituiscono queste figure attraverso dettagli tecnicamente paradigmatici.

Il pubblico è invitato a partecipare a questo intenso faccia a faccia che mette di fronte due diverse sensibilità artistiche e due differenti mezzi espressivi accomunati dalla ricerca sulla figura umana.

Robert Doisneau e Mario Dondero: un incontro a Milano

Basta risalire la penisola per imbattersi in uno dei grandi capolavori della fotografia. Le Baiser de l’Hôtel de Ville, scatto forse tra i più iconici del francese Robert Doisneau, invita al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano dove fino al 15 ottobre un’esposizione curata da Gabriel Bauret ripercorre la vicenda creativa del grande maestro attraverso 130 immagini in bianco e nero in prestito dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge.

Temi ricorrenti quali il lavoro, l’amore, il tempo libero, la musica, i giochi dei bambini, i desideri e le emozioni dell’umanità tra gli anni Trenta e Sessanta hanno attraversato gli oltre cinquant’anni di carriera di Doisneau, considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.

Dai giardini di Parigi ai bistrot della capitale francese, il pubblico compie un viaggio in compagnia di donne, uomini, bambini, animali, innamorati e amici del fotografo, dal compagno di scorribande Jacques Prévert a Picasso e Giacometti.

Restiamo a Milano dove fino al 6 settembre Palazzo Reale presenta la mostra Mario Dondero. La libertà e l’impegno. Quest’ampia retrospettiva ripercorre il lavoro fotografico di uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento attraverso reportage realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Dieci del XXI secolo, tra scatti inediti, forniti dall’archivio dell’autore, come alcuni ritratti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti.

Mimmo Jodice e Dorothea Lange accendono l’estate torinese

L’agenda dedicata alla fotografia conduce gli appassionati a Torino. Le Gallerie d’Italia, sede del museo di Intesa Sanpaolo, fino al 7 gennaio invitano al percorso Mimmo Jodice. Senza tempo. Il secondo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch prevede anche il coinvolgimento del regista Mario Martone che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Mimmo Jodice, suo amico e concittadino, mostrato nelle sale espositive per la prima volta.

Il percorso abbraccia ottanta opere dell’artista napoletano, tra le quali 22 fotografie della produzione di Jodice dagli anni Sessanta agli anni Settanta e undici lavori realizzati su commissione di Intesa Sanpaolo dove la natura diventa interprete di una dimensione interiore priva di spazio e di tempo.

La crisi climatica, le migrazioni, le discriminazioni introducono invece il visitatore alla mostra Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro, un viaggio in oltre 200 immagini, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi che presenta a Camera Torino la carriera della fotografa documentaria statunitense Dorothea Lange.

Dopo aver esplorato l’universo della “fotografa della gente”, della borghese del New Jersey che aveva scelto di non fotografare i divi del suo tempo per concentrarsi invece sugli “ultimi” di un’America che stava affondando nella Grande Depressione, gli appassionati di fotografia potranno immergersi, grazie a due festival, nell’universo dell’immagine.

Da Brescia a San Lucido la fotografia diventa Festival

Dal 21 luglio al 20 agosto tra Fiumefreddo Bruzio e San Lucido, in provincia di Cosenza, si terrà il Fotografia Calabria Festival, il primo festival diffuso di fotografia in Calabria che avrà come tema “il cambiamento”. Tutti i progetti in mostra adottano la fotografia come strumento d’indagine del contemporaneo, ma anche come forma d’arte e di sperimentazione narrativa e visiva, raccontando le diverse declinazioni che questo processo può avere. Gabo Caruso, fotografa argentina impegnata con progetti legati ai diritti umani e alle diversità, racconterà il viaggio di transizione “sociale di genere” della piccola Cora, mentre Michele Martinelli sarà protagonista con “Far South”, progetto ambientato sugli altopiani della Sila.

A Brescia c’è infine tempo fino al 27 agosto per visitare al Mo. Ca. - Centro delle nuove culture di Brescia, la mostra Istanti di Storia di Maurizio Galimberti, nell’ambito del vasto programma di Brescia Photo Festival.

L’esposizione presenta la serie fotografica che ripercorre le vicende del Novecento, dalla guerra in Vietnam alla pandemia di Covid-19. Quaranta opere di grande formato costituite da assemblaggi di istantanee ripropongono le immagini più iconiche degli ultimi decenni, attraverso le quali l’artista rilegge la memoria collettiva.

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