La nostra biblioteca - Dietro il romanziere, l'uomo. Le biografie raccontato il lato segreto di John le Carré

- di: Diego Minuti
 
Anche questa volta, per scoprire la vera natura di un personaggio pubblico, come può essere uno scrittore dal successo planetario, bisogna aspettare che lasci questa Terra e che qualcuno abbia tempo e coraggio per scavare nel passato, sapendo che potrebbe trovare delle sorprese non sempre gradite.
Quale, ad esempio, che John le Carré, per molti anni, oltre alla scrittura, ha coltivato un'altra passione, ovviamente meno celebrata della prima: l'adulterio, sistematico, forse anche compulsivo.

La nostra biblioteca - Dietro il romanziere, l'uomo. Le biografie raccontato il lato segreto di John le Carré

Ma ridurre la vita dello scrittore, che ha fatto del doppio gioco il tema costante della sua produzione letteraria, svelando trame e strategie del mondo delle spie, sarebbe estremamente riduttivo considerando le tante sfaccettature dell'uomo, prima ancora che del romanziere. Parte di questo vuoto di conoscenza è stato colmato da Tim Cornwell, terzo dei quattro figli dello scrittore, che si è sobbarcato l'immane fatica di leggere, organizzare, analizzare la montagna di documenti e scritti del padre.
Con ''Vita privata di una spia Vita segreta - Le lettere di John le Carré'' (Mondadori - pag.744 - 23,00 euro), Cornwell ha raccontato quello che era il privato di suo padre, che scriveva lettere a personalità politiche (come Margaret Thatcher) oltre che ad attori, altri romanzieri, come lui nell'Olimpo della letteratura dello scorso, come di questo secolo. Da Graham Green, a Philip Roth, a Ian McEwan (solo per citarne solo alcuni), le Carrè aveva interlocutori con cui discutere di vita, politica e scrittura, dispensando spesso consigli e confermando, così, anche la grande considerazione che aveva di sé stesso.
Il libro di Cornwell abbraccia un lunghissimo periodo della vita dello scrittore (morto nel 2020, all'età di 89 anni), raccontandone la sua appartenenza all'MI5 e, quindi, il suo essere spia prima ancora che raccontare quel che spesso il mondo ignora, per finire con il periodo di insegnamento a Eton.

Ma se il ritratto che Cornwell ha fatto del padre parte, per così dire, da una base documentale, meno assolutorio era stato, nel 2015, l'approccio al le Carré uomo di Adam Sisman. Che, con ''La vita segreta di John le Carré'' (Bloomsbury - pag.672 nell'edizione inglese), lo descrisse come un ''donnaiolo seriale''. Come confermato da ''In The Secret Heart'', un libro di memorie pubblicato, lo scorso autunno, dall'ex assistente ricercatrice di Le Carré, Sue "Suleika" Dawson, che si è dichiarata una delle oltre una dozzina di donne che ebbero una relazione con l'ex agente dei servizi segreti dopo il successo di ''La spia che venne dal freddo'' del 1963, il libro che lo spinse a lasciare il lavoro per la scrittura. Lo stesso le Carré disse che, per eguagliare quel successo (il secondo, ''La talpa'' sarebbe arrivato a distanza di una decina di anni), abbandonò la famiglia ed entrò in quella che in seguito chiamò una "galassia di relazioni inappropriate", che continuò nel suo secondo matrimonio, con le mogli di altri romanzieri.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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